Buon giorno...
Ieri ho fatto compiere al vostro cervello l'ennesimo salto nell'immaginazione... O è il cuore che immagina? Diciamo che in certi casi è il cervello che corre...altre volte il nostro organo pulsante...
Questa l'immagine su cui si sono arrampicati i vostri propositi di vedere oltre lo scatto...
Una fotografia di Steve McCurry, fotoreporter americano, autore di immagini che hanno fatto più volte il giro del mondo...anche perché, molto spesso, è il mondo che gira intorno alle sue pose...
Non abbiamo ancora capito se tutte le immagini scaturite dalla reflex di McCurruy siano "spontanee" oppure siano, come posso dire, preparate...
Non ha tutta quest'importanza...anche se, bisogna proprio dirlo, l'idea che un fotografo costruisca ad hoc uno scatto emozionante colpisce un po'...
Non sono qui a redigere un trattato sulla fotografia delle buone intenzioni ma, semmai, a spiegarvi in breve il pensiero legato all'immagine che vi ho postato ieri...
Guardando quelle donne vestite di un colore rosso vivo e vivace mi sono ricordato di quello che ho letto un po' di tempo fa su un giornale... Il quotidiano riportava una statistica molto strana... Ora non ricordo chi l'avesse promossa e curata... Non ha importanza... Quello che mi preme scrivere è che, alla domanda: "quali sono i popoli del mondo che vivono più felicemente?" il giornale riferiva che, in grande maggioranza, i popoli più sereni e felici erano quelli più poveri... Quei paesi in cui il progresso non era ancora arrivato, la tecnologia, di conseguenza, neppure...
Stupefacente, vero?
Nell'immaginario collettivo ci aspettiamo che i popoli più felici in questo strano mondo debbano essere necessariamente quelli ricchi, con la tecnologia alle stelle, infarciti di comfort... Invece proprio no...
I paesi "evoluti", industrializzati, organizzati in ogni settore, e coperti da ogni tipi di servizio, sono, contrariamente alle aspettative, quelli che "fabbricano" il maggior numero di depressi, scontenti, esauriti, nervosi, vendicativi, cattivi e violenti...
Basta contare il numero dei blister svuotati del loro contenuto chimico... Tonnellate di pastiglie e pasticche introiettate come farebbero i pesci di un acquario col mangime...
Per contro certi popoli africani e di altri angoli della terra, ancora organizzati secondo forme tribali che richiamano molto da vicino le ere preistoriche, "fabbricano" gente felice, piena di voglia di ballare, di ridere di vivere...
Eppure questa gente, nella maggior parte dei casi, non ha l'acqua potabile, non ha il pane fresco tutti i giorni, non ha la luce... Ha, invece, il Sole, la Luna, le stelle, il caldo, il paesaggio, il verso degli animali, lontani e vicini...
Ma allora cos'è che rende felici?
Io credo che sia la mancanza di traguardi alti...in cui non ci riconosce, molto spesso...
Più l'uomo desidera, ambisce, rincorre traguardi più rischia di essere triste...
Attenzione... Non voglio dire che l'ambizione, nella nostra società, debba essere bandita dal nostro essere...
Però quella miriade di bisogni dettati dalla concorrenza tra uomini, dal marketing senza scrupoli, dall'offerta sempre più spinta di ogni cosa e ideale, può provocare frustrazione...così elevata da portare l'uomo sul baratro dell'annientamento...
Noi, "attori" di questa società consumistica e consumata, non pensiamo al nostro presente, essendo così concentrati sul futuro... L'ho già scritto pochi giorni fa... Il futuro non esiste...deve ancora compiersi... Solo il presente è la nostra ricchezza...ma noi non lo consideriamo...quasi mai...
Quei popoli tribali, nascosti all'ombra di un mondo che pare non essersi evoluto, quei popoli, dicevo, vivono il loro presente.... Il passato è andato e il futuro non si programma...se non in una visone a breve gittata...che non va oltre il giorno che segue... A queste persone "primitive" ma "sagge" non passa neppure per la mente di essere depresse... Non è nel loro DNA... Ogni volta che si procurano l'acqua o viene a trovarli un tramonto spettacolare si concretizza nel loro occhi una felicità immensa...
Noi, figli di un progresso regredente e degenerante, corriamo dietro a noi stessi...alla nostra proiezione di quello che vorremmo diventare...e...così facendo...ci perdiamo l'odore del mare, il colore del sole...il fresco della notte in una notte d'estate che passa, per sempre, senza che noi riusciamo a viverla veramente...
Buona giornata...
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