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sabato 9 marzo 2019

09/03/2019... Sabato pomeriggio...ciao mio eroe...

Buon pomeriggio...


E' sempre stato il primo dei miei fans...sempre il primo ad arrivare ai miei concerti, ovunque fossero...sempre il primo ad andare via dopo l'ultima nota... Sapeva che sarei stato assalito da un bel po' di persone che di lì a poco sarebbero venute a complimentarsi con me... Io e lui non avevamo bisogno di quei convenevoli...io e lui ci vedevamo ogni giorno... Alla fine di ogni concerto arrivava per primo da me, prima dell'altro pubblico...mi guardava con i suoi occhi vivaci e mi diceva - sempre - queste poche parole: "domani a pranzo ci sei?"... io, come al solito, un po' di fretta e agitato per la gente che stava arrivando a complimentarsi con me, rispondevo sempre: "credo di sì...alla solita ora...comunque ti chiamo dopo"...
L'ora seguente, mentre tornavo dal concerto, lo chiamavo e gli davo conferma del nostro appuntamento: "sì...domani ci sarò...alla solita ora, minuto più minuto meno...". "Bene", rispondeva lui...e aggiungeva: "bello, il concerto...proprio bello..." Sembrava un modo distratto il suo...ma nel suo timbro di voce era racchiuso tutto l'orgoglio paterno di aver assistito all'ennesimo concerto del proprio figlio, figlio che ha sempre incoraggiato nella sua scelta, difficilissima, di fare il musicista... E' stato lui, anticamente, a portarmi, allora undicenne, dal Maestro Gaudenzi per le prime lezioni di pianoforte... E' stato lui a suggerirmi di ipotizzare uno studio alternativo dopo le scuole medie, giusto per "avere una sorta di paracadute sociale", in caso di fallimento nella mia "impresa"... Sempre lui, un giorno, mi disse: "ricordati che in qualsiasi momento potrai venire in assicurazione a lavorare con me"... Io, però, ho sempre avuto la "vocazione" per l'"arte dei suoni"... Mai avrei fatto nella vita altro che non riguardasse la Musica, scritta, suonata e insegnata...
Lui lo ha capito molto presto e, da quel momento, come ogni grande papà, è sempre andato fiero di quelle piccole cose che ho fatto in ambito musicale... Da quel giorno non ha mai perso un mio concerto, un saggio dei miei allievi, uno spettacolo teatrale... Sempre il primo ad arrivare...sempre il primo ad andare via...non per noia...semplicemente per non portare via spazio agli altri... Tanto, io e lui, ci saremmo visti il giorno successivo...a pranzo...

I nostri primi giorni...

Ora che non c'è più sono davvero smarrito... Dovrò trovare un senso al mio essere musicista...senza di lui le cose non potranno essere uguali... Ieri sera, per esempio - per un segno del destino che non può essere casuale, né causale -, mi sono trovato sul palcoscenico del teatro Municipale di Casale Monferrato, la mia seconda "patria"...ero in scena come pianista di un bello spettacolo teatrale intitolato "Il fondo del bicchiere"... La mia parte prevedeva l'esecuzione al pianoforte per l'intera durata dello spettacolo... Ero su quel palcoscenico, il giorno del funerale di mio padre...ero in quel teatro dove ogni volta lui arrivava per ascoltare i miei concerti e vedere gli spettacoli che mettevo in scena con la mia adorata scuola... Ieri, a sipario chiuso, mi è passata davanti agli occhi la mia vita artistica casalese...sentivo il rumoreggiare del pubblico...come ogni volta...ricordavo quando, sino a poco tempo fa, telefonavo a mio padre per essere certo che fosse arrivato e avesse trovato il posto che gli avevo riservato... Ieri, per la prima volta, non potevo farlo...
Non posso descrivere con altre parole quella situazione disarmante...
Oggi, a funerale avvenuto, con quella poca energia che mi resta, voglio solo ringraziare il destino per aver fatto in modo che l'ultimo mese di vita di mio padre sia coinciso con l'unico mese di ferie (in quattro anni) della nostra meravigliosa assistente Leonor... 
Se ci fosse stata lei, probabilmente, avrei continuato a correre come un matto tra una nota e l'altra...tra un impegno e un concerto...invece, così, sono rimasto sempre con lui... Mi sono comportato da figlio e, negli ultimi giorni, da padre...ho parlato tanto con lui...ci siamo dette cose importanti... Gli ultimi giorni della sua vita, che lo vedevano ormai completamente privo di ogni energia, mi hanno permesso di abbracciarlo, tanto, senza fargli accorgere che erano abbracci commossi e disperati...lui non ha sospettato di essere in procinto di lasciarci...ha sempre pensato, e sperato, di cavarsela... Sono contento perché lui, pur non avendo alcuna possibilità di salvezza, si è ancorato alla speranza, all'ottimismo...si è spento, addormentandosi, nel suo letto, nella sua casa...con i suoi figli...e con Leonor che è tornata giusto in tempo per dargli un'ulteriore dose di serenità...

I nostri ultimi giorni...
Quegli abbracci, quella testa appoggiata sulla mia spalla mentre lo spostavo dalla poltrona alla sedia a rotelle e dalla sedia a rotelle al letto, mi rimarranno scolpiti, per sempre, nel cuore... Di tanto in tanto, mentre lo aiutavo ad alzarsi, gli dicevo delle parole di profonda gratitudine...senza enfasi...non volevo che si accorgesse che erano parole di saluto...un po' come faceva lui dopo i miei concerti..."domani a pranzo ci sei?"... Ecco io gli dicevo, con tono il più possibile "normale" "ti voglio bene"... Gli ho detto anche che per me lui era (lo è sempre stato) un EROE... Avrei voluto dirglielo tanti anni fa..ma, come ho scritto più sopra, il nostro era un rapporto bellissimo, intenso ma mai sopra le righe...
Sì...mio padre è stato il mio Eroe...e lo sarà sempre...e spero che la mia Musica, se mai continuerà a uscire dal mio cuore, riuscirà a tributargli il giusto omaggio che merita...che meritano tutte le grandi persone di questo nostro mondo bellissimo e ingiusto...come bellissima e spietata è la vita che lo fa girare...

Ciao, mio eroe...fa' i sogni più belli che puoi...

5 commenti:

  1. Bellissime parole.
    Sentite condoglianze..
    A presto Enrico.

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  2. Carissimo Enrico... Sono così triste, non so cosa dirti... Ti abbraccio solo forte forte, ti arrivi il mio commosso e affettuoso pensiero. E tu, papà speciale, fai buon viaggio e sappi he qui sulla terra hai fatto un ottimo lavoro.
    Alessandra

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  3. Enrico.... Non ci sono parole.
    Ti sono vicino

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  4. Gli Eroi non muoiono mai (me lo insegnasti tu...). E ricorda di riservargli sempre un posto a teatro, perché "Papà non è lontano" (anche questo ci insegnasti tu...).
    Fanni.

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  5. Pensiamo sempre alla morte come la fine, nessuno sa con esattezza dove sia il confine, c'è troppo infinito in ogni uomo perché tutto possa finire, nella vita non abbiamo certezze se non la nostra finitezza, il dolore della perdita non ha ragioni razionali, è dolore forte e puro che deve ricordarci sempre che la vita non può essere sprecata, meritiamoci l’infinito ogni giorno.

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