Buon giorno
Quanti giorni fa ho scritto del tifone delle Filippine? Pochi, vero? Oggi sono qui a commentare, con un giorno di ritardo, il dramma della Sardegna... Una bomba d'acqua...un tifone...l'ha messa in ginocchio...
Una tragedia immane di casa nostra... Certo i numeri non sono così apocalittici come quelli delle Filippine... I diecimila morti di Tacloban e degli altri centri di quel paese così lontano dal nostro non possono certo essere messi a confronto con i sedici o i diciotto morti (i dati sono ancora incerti) di Olbia e delle altre città sarde...ammesso che rimangano tali...
Che senso ha fare i confronti? Una vita umana è una vita umana... Non mi interessa sapere se le Filippine stanno peggio di noi con quel carico di vite umane perdute... Quello che mi preme sul cuore è il risultato...
Qualcuno ha lasciato questa meravigliosa vita in modo innaturale...a causa di un cataclisma... Quattrocentoquaranta millimetri d'acqua caduti in ventiquattr'ore... Di solito quella quantità d'acqua precipita sul nostro paese in sei mesi...
"Scherzi" della natura...che si ribella all'uomo... Forse, come spesso avviene, se il letto del fiumi fossero stati sgombri, se le colline e i monti non fossero stati disboscati....
Ha senso parlare ora di "se" e "ma"...di "sì e no"?
Non credo...io, da ieri, anzi dall'altro ieri sera, quando ho appreso le prime notizie frammentarie del dramma della Sardegna, penso a quei morti che parlavano la mia lingua e pensavano con le mie parole...
E in quei morti ci sono anziani, adulti, bambini... Esiste un'età giusta per morire in circostanze drammatiche come queste? No...non esiste nessuna età...
Non posso non pensare a quella signora anziana sulla sedia a rotelle, svantaggiata ma sicura nella propria abitazione... Invece quell'acqua assassina l'è andata a scovare proprio tra le sue pareti forti e sicure...e se l'è portata via...
Penso a Isael, Cleide, Weriston, Laine Kellen, i componenti di un'intera famiglia brasiliana residente ad Arzachena che hanno fatto la fine dei topi, annegati nel loro seminterrato che non ha dato loro via di scampo. Come potevano immaginare una tragedia simile?
Penso a Luca, poliziotto di 44 anni, morto mentre scortava un'ambulanza... L'auto di ordinanza è uscita fuori strada... Lui non è riuscito a togliersi da quelle lamiere...prima incandescenti...poi gelate da un fiume senza pace...
Ma soprattutto penso a quei bambini...
Enrico...sì, si chiamava proprio come me quel bimbo di tre anni morto insieme al papà... Un bimbo di quell'età si sente sempre al sicuro con il suo papà... Cosa avrà pensato Enrico in quel momento in cui la sua vita serena si stava trasformando in una morte atroce? E cosa avrà pensato Francesco, il papà, incolpevole e impotente di fronte alla furia di un mondo che gli ha girato i denti contro?
E cosa avranno pensato Patrizia e Morgana, madre e figlia, in quell'attimo in cui se ne sono andate, catturate e annientate da Cleopatra?
Che strano scherzo del destino... Un nome così bello, storico, affascinante, trasformato in un orrendo tifone... E Cleopatra si è fatta beffe di una giovanissima bimba di due anni che portava nel nome, Morgana, qualcosa di magico, che richiamava la mitologia celtica... Nome magico eppure così vulnerabile...
Penso alla piccola Smart di Patrizia e Morgana...la vedo piena di cose...un ninnolo che pende dallo specchietto retrovisore, un deodorante per rendere più accogliente il piccolo abitacolo... E poi c'erano tutti quei sogni...di Patrizia e di Morgana... La bimba, forse era troppo piccola per sognare... Ma c'era comunque la mamma che pensava e sognava per tutte e due... Quei ninnoli, quei profumi, quei sogni sono stati mescolati al fango, al sangue e alla saliva di due anime che se ne sono andate per sempre da questa terra...
... Non è giusto... NON E' GIUSTO!
E' pur vero che ho sempre usato la similitudine delle formiche per parlare di noi poveri esseri umani in balia degli elementi su questo pianeta... Ma noi non siamo formiche...noi viviamo una vita pensante e sognante...e ogni volta che una catastrofe come questa arriva e distrugge è come se uccidesse una parte di me...che se ne va con loro...
Buona giornata...
Buongiorno Maestro. Quanta angoscia nelle sue parole: angoscia che è anche mia. Ogni volta che succedono queste grandi tragedie "bla, bla, bla" e poi....nn cambia niente: non c'è né la volontà, né la sen sibilità, né l'onestà intellettuale, né....e si potrebbe continuare. Resta il dolore e l'impotenza di fronte alla inettitudine, alla superficialità di chi, invece, dovrebbe avere responsabilità. Trascorra una buona giornata. SE
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