Buon giorno...
«Fu il sangue mio d'invidia sì riarso
che se veduto avesse uomo farsi lieto,
visto m'avresti di livore sparso.
Dante Alighieri, Purgatorio XIV, vv.82-84
che se veduto avesse uomo farsi lieto,
visto m'avresti di livore sparso.
Dante Alighieri, Purgatorio XIV, vv.82-84
Già...questo è quello che scriveva Dante nel 1300... Cos'è cambiato in noi esseri umani che galleggiamo in un mare di ipocrisie, maldicenze, invidie e cattiveria?
E prima di Dante quanta invidia è passata nel sangue degli uomini?
Perché, vedete...l'uomo è sempre se stesso...anche se si è trasformato, è cresciuto, è diventato moderno... Il suo DNA rimane lo stesso...
Così ieri vi ho postato questa bruttissima immagine...
Si tratta dell'incisione di Jacob Matham, artista vissuto a cavallo tra il 1500 e il 1600... E' l'invidia il soggetto dell'opera dell'artista olandese... La mela...vecchio riferimento ad Adamo ed Eva... I serpenti poi...e quella faccia bieca assetata dell'altrui...
L'invidia, uno dei sette capitali, non è mai morta e mai morirà...
Perché l'invidia alberga e si annida nel cuore dei meschini laddove prolifera il successo altrui...
I meschini non possono che desiderare gli onori, le fortune, le "robe", le donne degli altri...vivono di luce riflessa di un palcoscenico della vita che a loro regala solo ombre...
E' sempre stato così...dalla notte dei tempi... Sono scoppiate guerre...si sono perpetrati omicidi... Sin dall'antichità più remota...
L'uomo ha sempre desiderato l'erba del vicino...che era sempre più verde della sua...ed è diventato verde di rabbia...
A quanti di voi è capitato di incontrare sulla propria strada il peso morto di un invidioso?
Credo a tutti... Perlomeno a tutti quelli che fanno...che hanno...che danno...
L'invidioso è, in pratica, un fallito... Io ne ho incontrati tanti nella mia vita... A scuola poi... Un sacco... Che poi non si capisce dove finisca la frustrazione e dove incominci l'invidia...
Sta di fatto che molti dei docenti della scuola italiana sono "professionisti" mancati (e non dico falliti)... Nel nostro ambiente è molto popolare una frase tipo questa: "se non riesci a lavorare nell'ambito per il quale hai studiato allora finisci per fare l'insegnante".
Magari, che so, hai studiato per fare il musicologo e finisci per insegnare in una scuola in una città di provincia... Roba da psicofarmaci...
Nell'altro mio ambiente di lavoro, quello della Musica, è ancora più facile incontrare i vermi striscianti dell'ipocrisia e dell'invidia... Se tu hai un po' di successo, ottieni qualche risultato finisci presto per sentirti addosso l'odio sconfinato di quei meschini che, evidentemente, non hanno nulla a che fare con l'arte...
Mi fermo per puntualizzare che, ovviamente - e fortunatamente -, i meschini sono la minoranza... Il mondo dell'Arte, della Musica in particolare, è pieno di serissimi professionisti che gioiscono per i tuoi successi come, d'altra parte, farei io per loro...
Nel mondo meraviglioso della Musica trovi un sacco di gente disposta ad aiutarti, a collaborare, a tentare di realizzare con te il tuo desidero...il tuo progetto... L'Arte, quella con la "A" maiuscola, affratella, accomuna...fa crescere...
Io sono sempre pronto a gioire con i miei colleghi...e molti di loro, quasi tutti quelli che frequento (col tempo sono diventato molto selettivo) fanno altrettanto nei miei confronti... Eppure...eppure l'invidia serpeggia latente tra i pentagrammi... S'insinua nelle pagine degli spartiti...striscia senza vergogna...pronta a gioire per un tuo eventuale errore...
E se questo non viene...allora ecco che il verme, con un moto d'orgoglio inconsueto per gli invertebrati, si mette a parlare male di te... E prova quasi un orgasmo nel farlo...perché quel tipo di godimento è l'unico che possa ancora provare un uomo senza attributi...
Solitamente, nel mio ambiente, i peggiori sono i critici musicali...ma quelli di serie "B"...quelli che sporcano i giornali locali con le loro caccole di cultura liofilizzata...preincartata...figlia di una Wikipedia mal assimilata...
Chiamarli critici musicali è un'offesa nei confronti di quelli veri... Le grandi firme, essendo realizzate, non hanno bisogno di scrivere falsità e inesattezze per il solo gusto di tentare di godere in modo parassitario delle vite degli altri... Le grandi firme sono paritetiche ai grandi artisti... Io parlo del più inutile dei musicologi...quello, per intenderci, che per campare si mette a insegnare materie non sue ad allievi che non gli appartengono in fatto di affinità elettive e che, per sentirsi quasi realizzato, butta giù pensieri inutili, ancorché riciclati, su carta di giornale in bianco e nero che fa da cornice ai necrologi e alle rubriche delle sagre paesane...
A questo tipo di professionisti della mediocrità io vorrei che fosse riconosciuto una sorta di stato di malattia mentale...di disagio sociale... Perché l'invidia, quello che ti fa tremare le vene, che ti scuote le budella facendo deambulare i vari liquami maleodoranti nelle poche idee che il cervello sa partorire, quell'invidia è una malattia che va curata prima che diventi una drammatica e irrecuperabile piaga sociale....
Buona giornata...
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