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martedì 21 maggio 2013

21/05/2013 Martedì mattino... PENSIERI SERI... Senza terra sotto i piedi...

Buon giorno...


Ieri vi ho fatto immaginare... L'immagine ispiratrice era questa...


AMBI e MARGHY hanno scritto parole molto belle...non lontane dalle mie... Parole che raccontavano di giochi, di altalene, di incosciente libertà di divertirsi facendo cose che ai grandi costano molta più fatica...
Quei piedini sono di piccolissime/i pianiste/i in concorso a Terzo (in provincia di Alessandria) durante le audizioni appena concluse del XXV Concorso Nazionale per Giovani Pianisti "Acqui e Terzo Musica"...
Così piccoli da non toccare terra... Ma poi...siamo sicuri che, anche potendo, avrebbero voluto appoggiare i loro piedini a terra?
Perché quando si suona, a qualsiasi età, si è sempre sospesi a mezz'aria...quasi in un'altra dimensione... Tra quella dei presenti e quella degli assenti... Gli assenti sono i grandi compositori della storia che si rinnovano a ogni esecuzione... Ogni volta tornano in vita... Le loro note diventano reali... E noi, che le suoniamo, che le rivestiamo di nuova vitalità, galleggiamo in uno spazio temporale che dura il tempo di un concerto...o di un concorso... Quando questi terminano "PUF"...tutto svanisce... Il pubblico va a casa con sensazioni diverse (dipende da noi farle nascere in ognuno degli ascoltatori)... Quel concerto non tornerà mai più... Questo è il bello dell'unicità dell'arte...della Musica dal vivo... Quelle note saranno quelle e solo quelle... Il giorno dopo, al prossimo concerto, gli stessi brani avranno qualcosa di diverso... Noi che suoniamo dal vivo non siamo CD...non siamo computer... Questo è il bello... 
Non abbiamo reti... quello che succede ora è per sempre...ma solo nella memoria di chi ci ha ascoltati... E noi, grandi e piccoli, mentre suoniamo, rimaniamo con il fiato sospeso e il cuore in giostra sino alla fine...
E torniamo a casa felici o scontenti...dipende da come abbiamo suonato... E il pubblico con noi...forse un po' meno consapevole... Non sempre capisce cosa facciamo... Non capisce tutti gli errori che commettiamo (e questo è il bello) e non comprende tutte le cose meravigliose che riusciamo a esprimere in quella sera (e questo è il brutto)...
In una cosa ci distinguiamo noi grandi dai piccolissimi... Questi ultimi oltre al fiato sospeso hanno anche i loro piedini... Davvero veleggiano sospesi... Quei piedi sono il simbolo della loro felice irresponsabilità... Non che non abbiano paura...ma è uno stato d'animo diverso...di coloro che, in fondo, non hanno nulla da perdere...perché suonare, e gli inglesi con il loro "Play" (o i francesi con il loro "Jouer") ce lo insegnano, per i piccoli è davvero un bellissimo gioco dal quale si esce certamente più grandi...a volte grandissimi...nei casi più fortunati e baciati dal miracolo della Musica alta...

Buona giornata...

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