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lunedì 6 maggio 2013

06/05/2013 Lunedì mattino... PENSIERI SERI... Adrenalina...

Buon giorno...


Sabato pomeriggio c'è stato il saggio dei piccoli allievi e delle piccole allieve dell'accademia di Savona nella quale insegno... Uno dei numerosi concertini che fanno capolino  nei sabato di maggio... A giugno ci saranno quelli dei "grandi"...  


Sono abituato ai piccoli esecutori... Dirigo il concorso nazionale per giovani pianisti "Acqui e Terzo Musica", già "Terzo Musica - Valle Bormida" che quest'anno festeggia i venticinque anni di attività...
Li sento fremere...preoccuparsi... 
Suonare è un'arte...suonare bene è un arte difficilissima... Bisogna suonare giusto...ma ancor prima emozionare... Per emozionare bisogna per prima cosa emozionarsi...
Difficile fare tutte queste cose per un piccolo o per una piccola al primo saggio... Difficile soprattutto mantenere la calma... Perché un errore, per noi che facciamo del suonare la nostra professione, non è nulla...è un "incidente" che si recupera... Noi grandi guardiamo l'esecuzione nel complesso... La "partita" si vince al novantesimo minuto... Ma per un piccolo un errore può significare il "baratro"... Perché, se si esce dai "binari" delle note giuste, si rischia di andare con le "gambe per aria"...e mandare all'aria anche un intero anno accademico...
Questo è ciò che pensano loro... Io non sono d'accordo... Io credo che anche l'errore sia un passo in più sulla strada della Musica...

Che bei momenti quelli dei primi saggi...soprattutto quando vengono ricordati anni dopo...
C'è l'ansia da prestazione...la prova dello strumento con l'Auditorium vuoto... 
Sì, lo strumento è "docile"... Bene! sembra tutto ok...ci si sente tranquilli...tranquille...


 Poi arriva lui, il "pubblico"... Padri, madri, fratelli, sorelle, nonne, nonni, zii e zie... Sì, è vero, è un pubblico amico...ma è pur sempre l'"avversario" da "sconfiggere" assieme alle nostre paure...




Ed ecco che tutto inizia... Via...la prima pianista...


...poi un'altra...poi una chitarrista...


Una dopo l'altra, uno dopo l'altro, le/i giovani musicisti si susseguono su quel "palcoscenico-patibolo"... Loro, gli esecutori, sono piccoli piccoli... Il pubblico sembra un gigante rispetto a loro... Un faccino contro tante teste...tante espressioni "contro corrente"...


 ... e quel ricordo leggero dell'intimità dell'aula in cui allieva/o e insegnante si alleavano e si allenavano per crescere entrambi sembra un ricordo lontano...


...Poi tutto si scioglie in un abbraccio liberatorio dove il pubblico si dimostra "amico" degli esecutori... E come non poteva esserlo? Però, intanto, questa verità viene a galla solamente alla fine del saggio... 


Tutti si stringono ai loro beniamini per le congratulazioni di rito... E' allora che a molti, non a tutti, nasce questo pensiero: "perché non si può ricominciare subito?"
Pensiero che dura poco... L'anno prossimo sarà di nuovo durissimo e meraviglioso... Una prova difficile e stupenda che farà, per forza, crescere...

Buon giornata...


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