Buon giorno...
Ecco un'altra storia storta... E' da un po' che non compariva all'orizzonte, vero? Sentivate la mancanza di cotanta latitanza? Una storia storta serve per stemperare lo stress del giorno che ci viene a trovare...come la matita serve per temperare... E allora, senza indugiare...andiamo a raccontare una storia da ascoltare, da gustare...da apprezzare... La speranza è sempre desta...quindi via con lancia in resta...e beccatevi anche questa...
Il Principe principiante...
Un tempo lontano in un paese lontanissimo viveva un principe non bellissimo ma gentilissimo... Amava dilettarsi in ogni cosa...dallo sport estremo al trapianto della rosa... Ma più di tutto, e sopra ogni altra cosa, amava suonar qualsiasi brano su ogni strumento... e questo lo rendeva assai contento...
Lui suonava per diletto ma, attenzione, non bisognava chiamarlo dilettante perché riteneva l'appellativo, pur attuale e sempre vivo, oltremodo umiliante. Invece tollerava di buon grado esser chiamato, e al sodo vado, principiante...
Lui suonava la spinetta, la chitarra e la trombetta...eseguiva scale arpeggi, melodie con molti accordi...che sentivano anche i sordi... Se qualcuno per errore gli diceva: "salve, SI-RE", lui da subito intonava un motivo con le note che, appena pronunciate, rivenivan modulate... E passavan ore e ore... Così infine questi SI-RE diventavano una SOL-FA...
Il Re-ame risuonava mille volte con i suoni... SI-RE, SI-RE, SI-RE, SI-RE...da morire...peggio ancor di LITTLE TONY...
"Senta SI-RE, anzi, mi scusi...scusi principe, si è usi a cambiar la melodia... Lei, potrebbe in gentilezza far lo stesso e così sia?"
Ed il principe, un po' offeso, con l'orecchio ben proteso, inforcava la mandola, o prendeva la sua viola, e giù una mitragliata, una melodia infuocata... Do re mi fa sol la si... Su, a salire...e dopo indietro... Con spartiti lunghi un metro... LA PREGHIAMO MIO SIGNORE...può evitare di suonare e lasciarci respirare?
Ed il principe gentile, coraggioso e affatto vile, con orgoglio e con fierezza, ma pur con delicatezza, rispondeva come segue:
"O gentili miei vassalli...sopra ai monti e nelle valli...io son giusto un principiante...ma non sono un dilettante... Mi chiedete di tacere...non volete più ascoltare? Non ci posso fare niente...il mio orecchio non ci sente... Sono solo un principiante...sono esperto a principiare... Non so invece terminare...la qual cosa fa arrabbiare... Me ne scuso ma non posso...e per ciò divento rosso... Vi prometto che in futuro, con un gran lavoro duro, io sarò un terminante e saprò pur terminare..."
E vissero tutti felici e cantanti!
Nessun commento:
Posta un commento