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sabato 4 maggio 2013

04/05/2013 Sabato pomeriggio... L'ascolto del sabato... La chimica e la Musica

Buon pomeriggio...


Oggi vi propongo l'ascolto di un brano delizioso di un compositore che mi è molto simpatico: Aleksandr Porfir'evič Borodin. Mi è simpatico soprattutto perché la sua vita, pur molto diversa, ricorda un po' la mia... Mi riferisco alla "corsa contro il tempo" che il nostro ha sempre dovuto fare nei confronti della Musica e della Composizione.



Aleksandr Porfir'evič Borodin nacque a San Pietroburgo il 12 novembre 1833. La madre, Evdokija Konstantinovna Antonova, allora giovane, era l'amante  di un principe georgiano e con lui lo procreò... Ma il suddetto principe, essendo sposato, fece riconoscere il piccolo Aleksandr dal suo servo, Porfiri Borodin. Solo prima di morire il padre naturale lo riconobbe...
Il nostro visse comunque una vita agiata che gli permise di dedicarsi a entrambe le sue passioni: la Musica e la Scienza, la chimica in particolare... Quest'ultima divenne la sua principale occupazione. Divenne infatti professore universitario e scienziato di fama europea... 


Dalla sua principale attività nacquero i "problemi" musicali... Il tempo era poco... Borodin, come detto, era sempre di corsa... Doveva ritagliarsi il poco tempo per comporre... Spesso non terminava i lavori e, comunque, procedevano a singhiozzo... Peccato, dal mio punto di vista, perché se Aleksandr Porfir'evič Borodin avesse fatto "solamente" il musicista certamente avrebbe scritto molti più capolavori... Invece se ne andò in fretta e furia anche dalla vita... Morì d'infarto mentre ballava a una festa della sua Accademia... Beh...un bel modo per andarsene...a parte il fatto che non morì vecchissimo... "Il fattaccio" successe, infatti, il 27 febbraio 1887...


Molti dei suoi lavori furono terminati dai suoi amici musicisti (i chimici, in effetti, non sarebbero stati in grado di creare le "alchimie" giuste). Tra questi ricordiamo soprattutto Aleksandr Glazunov e Nikolaj Rimskij-Korsakov che si occuparono anche, e principalmente, della sistemazione della sua opera "Il principe Igor".
Borodin fu uno degli esponenti del famosissimo "gruppo dei cinque"...


Il quartetto che vi propongo oggi è il secondo, in Re maggiore... Dobbiamo dire da subito che non è un capolavoro assoluto... La fretta è, quasi sempre, cattiva consigliera... Il nostro aveva una spiccata vena melodica... Certamente, poi, sviluppava tale vena in maniera un po', diciamo, originale... Non c'era sempre il rispetto della forma, del linguaggio coerente... I suoi brani (e il quartetto in questione non fa eccezione) erano sempre una "fusione" tra la tradizione russa e quella occidentale... Un po' quello che fece, magistralmente, il suo connazionale Ciajkovskji...
Così, appare un po' "debole" il primo tempo, L'Allegro moderato (00:00)... Migliore, invece, lo Scherzo, Allegro (08:28). Qui le due idee, una ritmica e una melodica, si contrappongono e contrappuntano con arte... Il Notturno, Andante ebbe molto successo e ancora oggi è molto apprezzato... Molto è dovuto a quel "gusto francese" che lo caratterizza dall'inizio alla fine... Molto ammiccante...
E, per concludere c'è il Finale. Andane-vivace (21:27)... Una parte calma introduce gli elementi che si mettono in moto con vorticosa energia e effetti degli archi di tutto rispetto...

Insomma...per un pomeriggio di maggio questo quartetto mi sembra un buon suggerimento...fresco ma accalorato, profumato e frizzante...quando serve... Buon ascolto...


UN ANNO DI BLOG
04 Maggio 2012





A questa sera...

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