Buon giorno...
Ieri vi ho fatto vedere questa bellissima fotografia scattata a Don Luigi Ciotti nel giorno della sua visita a Casale Monferrato avvenuta il 20 aprile scorso...
Inutile dire che in un'ora e mezza di Lectio Magistralis Don Ciotti ha incantato la platea (e la galleria), gremite sino all'ultimo ordine di posti. E lo ha fatto con parole forti, dure, decise... Parole contro la mafia, in memoria degli uomini della scorta di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, troppo spesso dimenticati... Parole in memoria delle vittime dell'amianto... I giovani e i meno giovani hanno avuto veramente uno "scontro" frontale con la fede e la determinazione del don che non ostenta alcun segno del tempo che passa...
Ma non voglio fare un resoconto di quella giornata... L'hanno già fatto i giornali, la rete... Ci sarà anche una pubblicazione celebrativa dei primi 150 anni del "Lanza" a raccontare le parole di Don Ciotti...
A me interessa quel dito puntato...quello sguardo fiero, sicuro e per nulla impaurito dalla platea numerosa a cui è abituato da anni ...
Quel dito ti punta...sì..sto parlando proprio a te che stai leggendo questo POST! Sì...tu... Quel dito ti fa domande e ti da' risposte... Ti accusa e di scagiona... Ti blocca e ti incita...
Quel dito è multifunzionale...perché quel dito lo interpreti tu... Sì, proprio tu che stai leggendo questo POST...
Quante volte ti sei sentito tirato in causa da un dito puntato? Un professore, un prete, un avvocato, un passante, un amico, un nemico, un giornalista, una vittima, un carnefice... E tu, sì, proprio tu...come ti sei comportato?
Tu, cioè io, cioè noi...tutti, insomma, abbiamo reagito in base a quello che in coscienza sapevamo di meritarci...
"TU"! Tuona l'interlocutore... "IO?!" rispondiamo noi, timidamente... Spesso questo "botta e risposta" non avviene sul serio... Noi, come detto, reagiamo sentendoci tirati in causa...ma il nostro "accusatore"...il nostro interlocutore, è la nostra coscienza...
TU!? E questo "TU" risuona nella nostra testa sino a scuoterci le viscere!
Difficile rimanere impassibili di fronte a un dito puntato... Di fronte a una pistola pronta a sparare si mette in moto l'istinto che scatena la fuga... Di fronte a un dito puntato si rimane quasi sempre impietriti... Perché sappiamo che non si muore di dita puntate...semmai muore il nostro amor proprio, la nostra coscienza... entrambi stramazzano al suolo stecchiti...
Solo loro... Tu rimani in piedi, scheletro sorretto da muscoli e carne... Ma quel rimanere in piedi è un bluff... Fingi di non essere interessato alle parole che vengono sparate dal dito puntato... Invece queste ti raggiungono e ti prendono a schiaffi... E tu, impassibile, continui a guardare oltre il nulla...come per dire: "quel dito non mi tocca...neppure mi sfiora"... Intanto, trapassato nel cuore, eviti di piangere... E se lo fai spari a salve le tue cartucce...fatte di lacrimucce...come quel dito che dopo aver sparato non fuma...ma intanto ha mandato in fumo le tue certezze di uomo o donna sicuro...sicura...di sè....
Buona giornata...
Ciao maestro! Bellissimo questo passo...impeccabile, anche se io aggiungerei che il dito puntato di cui parliamo e sul quale hai ragionato è un dito assolutamente dalla parte della ragione e rappresenta "la verità e la correttezza", ma talvolta siamo accusati anche ingiustamente, da dita ambigue, mendaci e non obiettive e allora...l'effetto cambia e noi diventiamo vittime di quel gesto e in noi si scatena la forza di reagire, la rabbia di essere giudicati nel modo sbagliato, magari per convenienza altrui.
RispondiEliminaBen vengano "dita puntate" da persone come Don Ciotti o semplicemente da persone vere e oneste e diminuiscano le false accuse che portano in galera persone oneste o che distruggono vite trasparenti!