Buon pomeriggio...
Quella dichiarazione ha avuto un solo effetto su di me...quello di farmi passare un po' di tempo ad ascoltare gli splendidi "monumenti musicali" del grande compositore... E' quindi abbastanza consequenziale che oggi, nel consueto ascolto del sabato, vi suggerisca di godere della bellissima Sonata Op.13 N.8, altrimenti detta "Patetica"...
Come sempre avviene per le sonate di Beethoven, questo aggettivo "Patetica" non è dell'autore ma dall'editore... Già allora, e siamo alla fine del XVIII secolo (1798-1799, per la precisione la prima pubblicazione vede luce sul finire del 1799 a cura di Eder), si usavano dei "trucchetti" a fini commerciali... Il titolo "patetica" è proprio uno di quelli...
Straordinaria sonata, in do minore, divisa in tre movimenti.
Grave - Allegro di molto e con brio
Adagio cantabile
Rondò, Allegro
Appartenente al primo periodo sonatistico beethoveniano, la "Patetica" è composto da un primo tempo costruito sui canoni classici della Forma Sonata... Certo c'è qualcosa in più in questa struttura perché il "Grave" iniziale, costellato di accordi di diminuita, non è solo un'introduzione ma è parte integrante della struttura e torna, quindi, a riproporsi spesso.
In questa, come nelle altre sonate pianistiche, avvertiamo quello spiccato senso per l'orchestrazione di Beethoven... Dai tremoli della mano sinistra nel primo movimento, che ricordano i timpani, ai canti spiegati alla stregua di violini in tutti le altre parti...
E le indicazioni dinamiche sono meticolose. Nel "Grave", per esempio, leggiamo: "Fp, ovvero un forte che tosto si rapprende in un piano"...
L'Adagio che segue è qualcosa di miracoloso... Un cantabile straordinario nella tonalità del sesto grado, il Lab maggiore, che mette in pace anche gli animi più belligeranti...
Infine un Rondò (Allegro), vorticoso contrappunto tra le due mani che si incrociano nella tonalità d'impianto della sonata, il do minore... Si sentono le cellule tematiche del primo tema del primo movimento...come dire...il cerchio si chiude...e si chiude, lasciatemelo dire, proprio bene...
In rete ho trovato alcune pregevoli interpretazioni... Permettetemi dire che nessuna mi convince al cento per cento... Tuttavia credo di farvi cosa gradita nel proporvi l'interpretazione di Daniel Barenboim...
Straordinaria sonata, in do minore, divisa in tre movimenti.
Grave - Allegro di molto e con brio
Adagio cantabile
Rondò, Allegro
Appartenente al primo periodo sonatistico beethoveniano, la "Patetica" è composto da un primo tempo costruito sui canoni classici della Forma Sonata... Certo c'è qualcosa in più in questa struttura perché il "Grave" iniziale, costellato di accordi di diminuita, non è solo un'introduzione ma è parte integrante della struttura e torna, quindi, a riproporsi spesso.
In questa, come nelle altre sonate pianistiche, avvertiamo quello spiccato senso per l'orchestrazione di Beethoven... Dai tremoli della mano sinistra nel primo movimento, che ricordano i timpani, ai canti spiegati alla stregua di violini in tutti le altre parti...
E le indicazioni dinamiche sono meticolose. Nel "Grave", per esempio, leggiamo: "Fp, ovvero un forte che tosto si rapprende in un piano"...
L'Adagio che segue è qualcosa di miracoloso... Un cantabile straordinario nella tonalità del sesto grado, il Lab maggiore, che mette in pace anche gli animi più belligeranti...
In rete ho trovato alcune pregevoli interpretazioni... Permettetemi dire che nessuna mi convince al cento per cento... Tuttavia credo di farvi cosa gradita nel proporvi l'interpretazione di Daniel Barenboim...
... E di Krystian Zimerman...
Decidete quale ascoltare...e, se le ascoltate entrambe, decidete quale vi piace di più...
UN ANNO DI BLOG
31 Agosto 2012
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