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lunedì 12 agosto 2013

12/08/2013 Lunedì pomeriggio... Ora tocca a Haendel...

Buon pomeriggio...


Oggi torno a occuparmi del mio prossimo CD... Ancora venti giorni di progettazioni e poi, a settembre, si parte con le procedure di stampa...
Onestamente devo dire che passo da momenti di euforia ad altri di perplessità... La registrazione, per quanto buona, non è stratosferica... Poi mi impongo di ricordare che è stata fatta con il mio piccolo apparecchietto collocato più o meno a caso nella coda del pianoforte senza prove, senza la possibilità di fare due riflessioni sulla posizione migliore.
D'altra parte non era mia intenzione effettuare la ripresa del suono per un CD...
Il lavoro di editing e l'alzamento del volume (parlo in termini poco tecnici per non tediarvi) hanno migliorato certi aspetti peggiorandone altri... A un volume più presente del pianoforte, per esempio, corrisponde anche un aumento dei rumori di fondo...scricchiolii, risonanze, ridondanze...
Poi ascolto quelle note...risento la mia esecuzione e penso: "sì...lo devo fare"... Quella sera ero davvero in forma... Quel concerto è stata la "tempesta perfetta"... 
Quindi lo farò...
Considero questo CD come una bellissima fotografia scattata con una Polaroid... Istantanea, imprevista, bella anche per questo...per la sua imprecisa perfezione...
Ma veniamo al CD... Oggi vi posto un assaggio di un altro brano del concerto, e quindi del CD... Il settimo in scaletta. Non si tratta più di BACH ma del suo collega e coetaneo Georg Friederich Haendel... 


I due sono nati nello stesso anno, 1685... Bach si dedicò a una vita molto statica...percorse in tutto 200 chilometri di strade nell'arco della sua esistenza. Haendel, invece attraverò l'Europa in lungo e in largo scoprendo l'America in Inghilterra dove divenne una vera e propria Star grazie alla sua Musica...


Compose opere, Musica sacra, composizioni strumentali... Bach si dedicò prevalentemente alla musica sacra e alla speculazione teorica e tecnica e morì sostanzialmente sconosciuto...
Di Haendel vi propongo la celeberrima aria "Lascia ch'io pianga", tratta dalla sua opera "Rinaldo" del 1711.


In realtà la stessa aria era già stata scritta dal compositore tedesco nel 1707 con il titolo "Lascia la spina" e inserita nell'Oratorio "Il trionfo del tempo e del disinganno"...
Non andrei oltre... Semmai su queste cose scriverò un ascolto del sabato... Ora vi lascio con la mia interpretazione, naturalmente jazzata, della bellissima e struggente melodia haendeliana...




UN ANNO DI BLOG 
12 Agosto 2012



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