Buon giorno...
Questo POST non è politico, non è giuridico, non è partitico, non vuole essere patetico... E' solo una considerazione scritta di getto, ascoltando le notizie sparpagliate tra i canali TV, leggendo i giornali, cartacei e online...ascoltando il mio interno che freme, e non solo per il disturbo allo stomaco che da giorni mi fa pensare che la mia salute non è di ferro e nemmeno il mio apparato gastro-esofageo...
E' un po' che non mi occupo di attualità... Non ne ho voglia...non mi ispira... Ma vivo in questo mondo...abito questo stato in decomposizione che è l'Italia... A volte non posso proprio fare a meno di parlare con voi di certe cose, in un dialogo a distanza...soprattutto temporale... Io scrivo...voi leggete...non subito...quando vi va...quando vi capita... Magari tra un mese... Queste parole rimangono nel BLOG...navigano con il mio nome nella rete e, prima o poi, incontrano i vostri occhi... i vostri pensieri...
Dunque oggi scrivo qualche riga che, in parte, si occupa della "sentenza Mediaset" e Silvio Berlusconi...
FERMI! NON CHIUDETE!
Non è mia intenzione farvi l'ennesimo "pistolotto" su questa bruttissima pagina della storia moderna del nostro paese in cui a perdere siamo comunque sempre e solo noi "comuni mortali"...
Quindi non farò né il riassunto di questa vicenda, né, tantomeno, riporterò dichiarazioni di questo o quello...
Io voglio scrivere solo quanto segue:
Ieri non si è fatto altro che parlare del "dramma" di Berlusconi... Alle 7 e 40 di sera, un orario su cui Lucio Battisti, probabilmente, ci avrebbe scritto una seconda canzone, è giunto il verdetto di conferma della sentenza penale per frode fiscale nei confronti del Cavaliere...
Tante telecamere in Cassazione... Ogni canale TV sintonizzato sull'epilogo della vicenda, proteso in lunghissime dirette per chi c'era, per chi non era in vacanza o, per chi, pur essendoci, non aveva di meglio da fare...
E tutti i fedelissimi del magnate dell'editoria a schierarsi come paladini dell'ingiustizia... A rilasciare dichiarazioni più o meno di fuoco... E gli improbabili alleati del PD a tentare di salvare capra, cavoli, governo, cadreghino e, forse, il paese... A tentare di salvare quel nome del loro partito, il PD, che tanto assona con quello del "condannato"...PD-L...
E i giornalisti a parlare...come cronisti sportivi dopo una partita dei mondiali... A discutere il risultato...a intervistare i "giocatori" delle due "squadre"... Che poi di squadre in questa partita ce ne sono ben più di due...
Un bel casino... E le domande... "Ora il governo si esprimerà nei confronti della figura del senatore, che tanto senatore non è più?" "O si aspetterà la Corte d'appello di Milano che, in un'altra sezione, dovrà giudicare per quanti anni il Cavaliere sarà interdetto dai pubblici uffici?"... Proprio come si fa con gli atleti dopati...aggiungo io...
"E che fine farà il 'povero' Berlusconi?" "Starà agli arresti domiciliari?... Si dedicherà ai lavori socialmente utili?"
La legge ex Cirelli del 2005 stabilisce, infatti, che i condannati con più di 70 anni d'età non vadano in carcere ma abbiano accesso a pene alternative...
...
Mi fermo... Trasformo il mio "pensiero serio" in un "immaginando"...e penso a questo...
Ieri, mentre i clamori facevano ancora una volta il gioco di Silvio Berlusconi, in un altro tribunale di un altro pezzo d'Italia, magari più periferico, senza riflettori accesi...senza grandi avvocati, giornalisti, onorevoli, disonorevoli, stucchevoli, malevoli personaggi, un povero tapino di nome Adelmo (il nome è rigorosamente inventato), senza un soldo e 57 anni, con una moglie e due figli minorenni, è stato condannato a cinque anni tondi tondi di carcere... Senza sconti, senza indulti, senza ascolti, senza nulla... Adelmo s'è visto rifilare cinque anni, vale a dire 1825 giorni di carcere in ultimo grado di giudizio ed è andato dritto dritto in un carcere di periferia...
Dividerà la cella con altre cinque persone...di ogni età, di ogni razza, di ogni gusto, di ogni delitto... Disporrà della classica ora d'aria...poi, se si comporterà bene, potrà dedicarsi a qualche lavoretto in carcere in quel piano di rieducazione che deve, o dovrebbe, essere messo in atto per ogni condannato... Adelmo dovrà stare SOLO cinque anni in carcere... Si sente soffocare...quel posto, quella cella, è troppo piccola...
I suoi coinquilini profumano di quella umanità che in estate, con 35 gradi all'ombra, in quei tre metri quadri di cella, mettono in primo piano quel sudore misto a lacrime ad angoscia alla voglia di non lavarsi perché, in fondo in quel carcere passa la voglia anche di sentirsi uomo...
Adelmo si sente morire...non sa neppure che anche Berlusconi è stato condannato... Meglio così... Il cavaliere si è preso SOLO quattro anno di cui tre volati via grazie all'indulto... Gli rimane un anno da scontare, probabilmente, con i lavori socialmente utili...che so...magari in Parlamento... Fare il Senatore non è forse un lavoro socialmente utile?
Adelmo non sa tutto questo...e non gli frega di saperlo... Ha altri problemi... Teme per la sua incolumità... Non conosce i suoi nuovi coinquilini... Saranno "gentili" con lui? In carcere, in quel carcere, non è facile essere gentili... Poi pensa alla moglie... L'aspetterà? Come farà a sopravvivere? Chi le darà i soldi? Adelmo perlomeno un lavoro, se pur fuori legge, lo aveva... Non è che Nadia (altro nome rigorosamente inventato) cederà alla contingenza e lo tradirà...anche solo per sfamare i figli?! E questi? Cosa faranno? Come faranno? Devono andare a scuola... Ma con che soldi? Non è che si metteranno a seguire le orme del padre?
Adelmo non dorme... Non può dormire... Cambiare letto è sempre difficile... Finire in quel letto lo è ancora di più... Sente che non uscirà vivo da quel carcere... E mentre piange...e finge di non farlo per non alimentare ritorsioni emotive da parte degli altri, Berlusconi si collega a tutti i canali del mondo e piange il suo dramma...
Un "dramma cosmico" che potrebbe coinvolgere la nazione intera... Piange in un video messaggio che sa di proclama elettorale... E l'Italia è tutta lì, come si fa per le partite dei mondiali... Nessuno sa di Adelmo... E' solo e soffoca il pianto nel cuscino che sa di altre presenze...
Il dolore di chi è potente, di chi ha rilevanza nazionale, ha ben altra importanza di quello di un povero diavolo che conosce cento persone, contando i parenti, gli amici e i nemici... Il primo, il cavaliere, è come un calciatore della nazionale... E' ricco, ha un ruolo che riguarda tutti, nel bene e nel male, quindi è illuminato a giorno in questa sua parabola discendente che sembra non finire mai...
Adelmo è come il giocatore della squadra dell'oratorio di un piccolo paese... Scarpe rotte...pallone sgonfio... Nessuno s'interessa delle sue prodezze...che tanto prodezze non sono neppure...
Eppure, perché c'è sempre un eppure in queste storie viziate dalla forma deformata e deformante, eppure, dicevo, ci dimentichiamo un piccolo particolare... Anche Adelmo è un essere umano...che respira come il resto dell'umanità...
Buona giornata...
Grande Maestro! analisi perfetta e una sensibilità che ieri e stamane non ha sfiorato nessun intrattenitore/comunicatore!
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