Buon giorno...
Ogni anno, quando l'estate incomincia a dare i primi segni di cedimento...quando ferragosto si avvicina a passi da gigante e con lui giungono i presagi dell'autunno, arriva la notte di San Lorenzo... Tutti si ricordano, allora, di guardare il cielo... "Ci sono le stelle cadenti!"...grida più di uno... Meteoriti sarebbe brutto da dire...poco poetico...
Non importa se i telegiornali ci dicono di non accontentarci del dieci di agosto...a noi piace proprio quella sera...con tutte le implicazioni che comporta...
Questa sera e domani, però, sarà una serata migliore per cacciare le stelle... Ma le inguaribili sognatrici e gli inguaribili sognatori vogliono vederle la notte di San Lorenzo...
La tradizione non s'infrange...e neppure i sogni ad occhi aperti...e bisogna tenerli proprio ben spalancati per vederle... Ti distrai e ZAC...un bolide attraversa il cielo mentre tu guardi da un'altra parte...
Abbiamo le tasche piene di sogni da realizzare e abbiamo bisogno di crederci...per questo guardiamo il cielo e li affidiamo a lui...
Jovanotti nella sua canzone, invece, parla di tasche piene di sassi...e se leggiamo uno dei suoi versi incontriamo anche il cielo...
Sono solo stasera senza di te,
mi hai lasciato da solo davanti al cielo
e non so leggere, vienimi a prendere
mi riconosci ho le tasche piene di sassi.
"Mi hai lasciato solo davanti al cielo"...
No...questo non può succedere la notte di san Lorenzo... Per sognare, per vedere le stelle cadenti e realizzare i sogni non si deve e non si può essere soli... E se le stelle non le vedremo in questi giorni? E se siamo così irresponsabili da affidare a loro i nostri sogni migliori? Allora sì...torniamo a casa con le tasche piene di sassi...
Ma poi, in fondo, i meteoriti non sono sassi? Allora tutto torna...tranne la speranza...se non vedremo le stelle cadere su di noi...ma non così vicine...
Sono un amante del cielo...da sempre... Nutro da quando ho quattordici anni la passione per l'Astronomia...
Non è raro che questa bellissima scienza e la Musica s'incontrino... William Herschel, grande astronomo del '700, era anche un musicista... E che dire poi della famiglia Galilei, sospesa tra i pianeti, con Galileo, e i concerti e i trattati musicali, con il padre Vincenzo e il fratello Michelangelo?
Ma altri si potrebbero nominare... Taccio... Non voglio scrivere di questo...
Amo il cielo perché solo quando mi corico e dirigo il mio sguardo a quella colonia siderale di stelle mi sento in pace...
Solo rivolgendo lo sguardo verso quel manto cupo, buoi e pieno di punti luminosi avverto che il tempo si ferma...o, perlomeno, corre meno... In quell'immoto gioco di combinazioni luminose che ti fa scorgere ora uno scorpione, ora Orione con la sua cintura e la spada, ora un grande cigno, sento che il tempo è fermo... Quei puntini sembrano vicini...eppure sono lontanissimi tra loro e da me...
Se quelle distanze enormi, misurate in anni luce difficili da comprendere, sembrano così piccole nel cielo, allora il tempo, guardando le stelle, non esiste... Il tempo diventa un concetto astratto... E io, fermo, in quel tutto, sono immobile con loro...con le stelle tremanti ma non per paura o perché c'è il vento... E' una questione di rifrazioni, di luce propria che si riflette nella mia anima...è un modo per muovere il tempo che, fin che sono lì immerso nelle stelle, non è vivo...
Guardare le stelle, quelle fisse, non quelle cadenti che fuggono e ci ricordano che il tempo è tiranno, è un po' come guardare le nuvole...ma è meglio.... Quest'ultime formano disegni a volte bellissimi e poi volano via col vento... Loro, le stelle, no... Stanno sempre lì...e quando la notte finisce e il tempo riprende a correre tu sai che la sera successiva saranno di nuovo lì...e disegneranno di nuovo per te figure gigantesche che in realtà non esistono se non in te che riassumi con gli occhi i tracciati ideali di quei punti fermi...
Potranno esserci le nuvole quella notte...ma tu sai già che loro sono là dietro... E' solo questione di attesa...di tempo...da vivere in attesa di fermarlo...di nuovo...
Buona giornata...
Era freddo, ma la terra era asciutta. Mi distesi sull’erba a guardare le stelle. Mi parve di vederle per la prima volta. E forse era davvero così, perchè le guardavo senza pensare ai loro nomi. Immaginai di essere un uomo delle caverne che non ha letto nulla, che non ha studiato, che non sa. E, libero da tutta quella conoscenza, mi persi nella meravigliosa, consolante immensità dell’universo. Non la guardavo più. Ne ero parte.
RispondiEliminaTiziano Terzani
tratto da Un altro giro di giostra
Quest'uomo ha scoperto che le strade migliori nella vita sono i viottoli non le strade maestre
E' stato il mio guru nonché un grande amico che mi ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore
Caro Maestro buongiorno. E' molto bello quello che ha scritto e quello che si legge nascosto tra le righe. La notte di San Lorenzo mi fa ricordare mio papà: era un appassionato di astronomia e, già da piccola, mi portava al Planetario di Milano. E poi, sono cresciuta e, la notte di San Lorenzo guardavo le stelle nella notte di San Lorenzo con un uomo speciale, seduti sul prato del nostro giardino con un buon bicchiere di vino. Ora questo uomo speciale non c'è più e, anche se le stelle sono sempre li, non le vedo....
RispondiEliminaAl termine di una lunga, e magari complicata, giornata, o quando i miei pensieri sono grigi, vado sul balcone, anche in inverno, e guardo il cielo e cerco "consigli e serenità"! Le stelle, le nuvole, la profondità del cielo mi aiutano sempre...magari anche a piangere.
RispondiEliminaCiao