Buon giorno...
Donare il cuore... Quante volte l'avete già sentito dire? Quante canzoni ne parlano? Quanta letteratura... Donare il cuore...una metaforica e grandissima dichiarazione d'amore... Perché, vedete, quando si dice donare il sangue, donare un rene, donare il midollo...ognuna di queste "donazioni" risulta compatibile con l'essere in quanto vivente e pensante...
Ma donare il cuore, da vivi, non si può...
Puoi donare il tuo organo più importante solo da morto...e da appena morto... Perché se passa più tempo di quello che hai impiegato per esalare il tuo ultimo respiro quel tuo cuore ancora pulsante non servirà più a nulla...
Puoi donare il tuo organo più importante solo da morto...e da appena morto... Perché se passa più tempo di quello che hai impiegato per esalare il tuo ultimo respiro quel tuo cuore ancora pulsante non servirà più a nulla...
... Lo so...così, di primo acchito, di prima mattina, pare un discorso un po' crudo... Mamma mia che inizio di giornata...
Ma c'è un senso in quello che dico...c'è un senso in quello che ho sognato questa notte... Un sogno che ora vi racconterò...
Dobbiamo, però, tornare a quel metaforico donare il proprio cuore alla persona amata che rientra in quella letteratura del paradosso in cui un innamorato chiede la mano al padre della futura sposa...in cui uno dei due ruba l'anima all'altro...o all'altra...
Siete entrati? Vi siete calati in questo gioco di dare e avere di un amore immenso che più grande non si può?
Bene...
Fino ad ora mi ero prefigurato un amore grandissimo e impossibile solo nel mio Musical "ielui" nel quale i due protagonisti, Lui e Lei, si amavano oltre ogni razionale immaginazione e ogni ragionevole dubbio...nonostante Lui fosse divorato dall'età che avanzava e Lei venisse inesorabilmente cacciata indietro, nei suoi anni più giovani... Un amore impossibile che finiva male...o meglio terminava sospeso tra il dramma e il lieto fine... Il dramma di Lui che, vecchio, moriva, com'è giusto che fosse, e il lieto fine di Lei che, tornata neonata, incominciava a vivere una nuova vita, inconsapevole del grande amore vissuto con Lui, ma ancestralmente legata al suo amore che, ogni tanto, sarebbe tornato a farle vibrare il cuore...
Siete entrati? Vi siete calati in questo gioco di dare e avere di un amore immenso che più grande non si può?
Bene...
Fino ad ora mi ero prefigurato un amore grandissimo e impossibile solo nel mio Musical "ielui" nel quale i due protagonisti, Lui e Lei, si amavano oltre ogni razionale immaginazione e ogni ragionevole dubbio...nonostante Lui fosse divorato dall'età che avanzava e Lei venisse inesorabilmente cacciata indietro, nei suoi anni più giovani... Un amore impossibile che finiva male...o meglio terminava sospeso tra il dramma e il lieto fine... Il dramma di Lui che, vecchio, moriva, com'è giusto che fosse, e il lieto fine di Lei che, tornata neonata, incominciava a vivere una nuova vita, inconsapevole del grande amore vissuto con Lui, ma ancestralmente legata al suo amore che, ogni tanto, sarebbe tornato a farle vibrare il cuore...
Il sogno disegnava dentro di me una storia d'amore, ancora una volta a cavallo tra l'eterno e l'inesorabile...
Chiamerò i due protagonisti "Mino", da "omino" e "Nina", da "donnina"...
...
Sapeva, ma senza temerlo, che lei avrebbe usato il suo cuore per innamorarsi di un altro...
Invece successe una cosa strana... Nina, da quel giorno, non s'innamorò più... Le bastò per il resto della sua vita il battere del cuore del suo Mino che le agitava i seni e le creava così tante emozioni da farla sentire appagata...
Possiamo dire di Mino e di Nina che "vissero felici e contenti?" Chi può dirlo? Una cosa è certa...il loro amore continuò a battere per molto, molto...molto tempo...e neppure la morte poté separarli...
Buona giornata...
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