Buon giorno...
Ieri vi ho proposto di immaginare con l'aiuto della fotografia che torno a presentarvi questa mattina...
Come l'avete interpretata? E...soprattutto...ci avete provato?
La maggior parte dei lettori del BLOG sono donne...quindi riformulo la domanda: avete pensato a qualcosa?
Ricordo il giorno in cui ho scattato questa fotografia... Era la fine del mese di marzo del 2013...ero a Bratislava, città molto graziosa della Slovacchia...anzi...meglio dire...la capitale molto graziosa della Slovacchia... Piccolina, non arriva a 500.000 abitanti...ha palazzi molto belli, storici... Alcuni raccontano le gesta artistiche di Mozart, Beethoven e Liszt... Proprio in quella via, piena di storia, eccola... Lei...la donna enorme pronta a schiacciarmi con uno dei suoi mastodontici piedi...
Le due poderose, e al tempo stesso sinuose, gambe femminili rappresentavano un varco che dava diretto accesso a un locale... Metafora neppure troppo implicita della penetrazione...o di un parto al contrario...come la risalita di un salmone che cerca di essere un pesce come gli altri...ma controcorrente...
Il locale non ha avuto alcun appeal su di me...quelle gambe mastodontiche, invece, sì...perché mi hanno fatto sentire così piccolo... Il resto del corpo non c'era ma quelle gambe bastavano per rendere l'idea...
Allora ho pensato: "a volte mi sento proprio così di fronte all'universo femminile"...
Non so voi, uomini che inciampate in queste mie parole... Intendo dire...vi capita di sentirvi così diversi dalle donne che popolano il nostro pianeta?
Ovviamente non parlo della diversità fisica... Anche un bimbo si accorge, in età piccolissima, di essere diverso dalle sue compagne... Io parlo di una diversità molto più profonda...che parte dal carattere che, sin dalla notte dei tempi, ci ha reso così distanti...
Ricordo la mia adolescenza... Io e i miei amici eravamo ancora così "indietro"...così stupidi e stupiti dal mondo... Loro, le nostre coetanee, erano invece già grandi....già "avanti"... Noi a scoppiare i petardi ai giardini...loro a parlare d'amore...
E' stata una costante rincorsa... Sempre dietro... Tu, ragazzo di quattordici anni, neppure ti sognavi di "fidanzarti" con la tua compagna di scuola...perché lei, di sicuro, frequentava già i diciottenni...automuniti e indipendenti...
A vent'anni le cose non sono cambiate...ora eravamo noi a sottrarre le "morose" ai sedicenni... Le nostre pari età, invece, facevano coppia con i ragazzi over venticinque...
Ma sarebbe riduttivo limitare tutto alle storie di fidanzati e fidanzate...
La donna, sin dalla notte dei tempi, è pragmatica, decisa, per nulla ridondante e dispersiva... Noi uomini, invece, siamo eterni bambinoni...pronti a sfidarci costantemente al tennis, a calcetto, a poker... Una vita spesa, in buona parte, in "cazzeggi"...
Ma...allora vogliamo dire che la donna è un capolavoro di equilibrio?
Uhm...non direi... Certamente anche loro, le donne, hanno i loro difettucci... Sono più permalose di noi...un po' più volubili di noi...per quanto riguarda il carattere...non per le cose importanti della vita...s'intende! Se devono lasciare il fidanzato o il marito sono decise e spietate... Noi uomini, invece, giriamo intorno al problema e a noi stessi...e spesso rimaniamo, comunque, FERMI!
Sono un po' "umorali"...è chiaro...più di noi...questo è certo... Vero è, però, che loro, le donne, giganteggiano sopra noi eterni bambini...
E allora...meno male che ci sono e che ci completano...
Ecco...questo ho pensato quel giorno a Bratislava di fronte a quelle immense gambe... Questo vi ho scritto oggi...
Ora vado a lavorare...e a voi, donne di ogni parte del mondo, voglio augurarvi una splendida giornata fatta di sole, di festa e di amore...
A più tardi...
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