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giovedì 16 gennaio 2014

16/01/2014 Giovedì mattino... PENSIERI SERI... Azzurro seicento...

Buon giorno...

Ieri mattina vi ho postato uno scatto che ho realizzato domenica pomeriggio...
Questo...


E' domenica... 
C'è un pallido sole... Sento l'esigenza di fare due passi... E' facile per me trovarmi in un mondo diverso da quello "tecnologico", fatto di computer, televisione, radio... Due passi e sono in un mondo che non ha età...perché rimane sempre, invariabilmente lo stesso... 
La campagna, dove vivo, non ha subito trasformazioni... Vi capita di pensarlo? Se voi vi trovate in un bosco, o su una collina, lontano da "segnali" umani (vale anche per il mare e per la montagna) potete respirare l'atmosfera che hanno certamente respirato i nostri progenitori cento anni fa...ma anche mille e, perché no, diecimila...


Questo fatto mi affascina...spesso....e mi sorprende...sempre...
Dieci passi...eccomi già nel passato...o nel futuro... Cammino senza sentieri...mi godo il sole...le temperature fuori stagione... Penso: "sono proprio fortunato"...
D'un tratto devio...prendo un'altra strada mai fatta... No...non prendo nessuna strada...mi arrampico per un filare di una vigna abbandonata...da quanti anni? Dieci, venti, cento? Chissà... Mi guardo attorno in cerca di tracce dell'uomo che non voglio comunque incontrare... Ma...ecco...vedo una macchia bianca... Troppo piccola per essere una casa...troppo grande per essere una cisterna... Ma cos'è...
Mi avvicino...le mie scarpe nuove da tracking è come se fossero invecchiate in un istante di dieci anni...


Mi avvicino...e vedo lei...la FIAT 600.... 
Secondo il mio principio dovrei arrabbiarmi... Un'automobile in mezzo alla mia terra senza età! Peraltro...come ce l'hanno portata? Non ci sono strade, né vecchie, né nuove... Mah...mistero... Mica possono averla portata lì con un elicottero!
Sapete...se ne incontrano tante di auto "defunte" e abbandonate in posti strani... Ricordo che su certe isole greche ne trovavo moltissime...e mi facevano sempre pena...beh...diciamo tenerezza..
Questa, la FIAT 600, ha avuto su di me un effetto carino... Non mi ha disturbato, come detto... Mi ha immediatamente fatto piombare indietro agli anni della mia infanzia...


"Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per me..." Mi ritrovo sulla seicento di mio padre...è estate...alla radio impera "Azzurro" di Celentano... Io neppure conosco Paolo Conte, il vero autore... Sono troppo piccolo per sapere qualcosa di lui... La radio presenta: "ecco a voi 'Azzurro' di Adriano Celentano"...e io me ne sto...
Sto andando al fiume...all'Erro...munito di retino e ammennicoli vari che utilizzerò per la cattura di pesciolini minuscoli che poi lascerò andare...
La seicento di mio padre è azzurra...come l'azzurro della canzone che è il vero tormentone dell'estate... Più che azzurra direi che è "blu seicento"... Che bell'auto...una vera chiccheria per il periodo... Tutta blu (o azzurra...vedete voi)...con i sedili in tinta pelle...e quell'odore inconfondibile di "Fiat" che solo le seicento e le cinquecento di quell'epoca sanno avere...
Sono gli anni in cui le macchine più vendute dell'allora prestigioso marchio torinese hanno le portiere che si aprono contro vento...al contrario... Che buffe mi sembrano oggi... 
E' il periodo degli slogan "ho un tigre nel motore"... "Con API si vola"... Sarà per questo che quella 600 FIAT è arrivata sin qui dove mi trovo ora io a quarant'anni di distanza dal mio passato di bimbo?


E mentre guardo quel "relitto", pur dignitoso, divorato dai rovi, mi ci vedo sopra...sulla mia 600, s'intende, mentre vado al mare...ad Albissola Marina... Ora, alla mia età, ci passo tutte le settimane per lavoro e mi sembra dietro l'angolo... Ma allora...beh...allora, con quella macchinina blu (o azzurro, se preferite) sembrava un viaggio leggendario... Senz'aria condizionata (non c'era neppure ancora  nelle berline), senza autoradio... Sembrava interminabile quel viaggio...ma non per il caldo o la mancanza di Musica...per la voglia di arrivare al mare...
Era l'epoca della crema solare che aveva come testimonial una bimba a cui il cagnolino mordeva il costume sul culetto... Il costumino scendeva un po' e lasciava vedere il segno di un'abbronzatura da manuale... 


E io sentivo già l'odore di quella crema...degli oli dei "grandi"...fusi e confusi con l'arido della sabbia sulla pelle...col  suono  forte di "Cocco frescooooo....cocco bellooooo"... 
Sentivo dentro di me la voglia di innamorarmi della ragazzina dell'ombrellone accanto o della stanza 227 della stessa pensione dove alloggiavo io...
Un rito che ogni anno si ripeteva...e che domenica...in un giorno (fin troppo) tiepido di gennaio...ho rivissuto grazie a quella seicento FIAT divorata dai rovi... 


Eppure sembrava fosse lì per salutarmi...con la sua portiera controvento e la sua dignità intaccata dalla ruggine... Uno scheletro austero di quello che fu...


Sono tornato a casa e ho continuato a pensare a quell'epoca... In fondo noi bimbi di quegli anni siamo stati più fortunati di quelli di oggi...lontani dai giochini elettronici che distraggono e distruggono...lontano da ogni cosa che non fosse la vita vera in cui io, ancora inconsapevolmente, mi stavo per buttare...


Buona giornata...

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