Buon pomeriggio...
C'è un brano che eseguo spesso in concerto e che risale alla fine degli anni trenta dello scorso secolo... Il brano è "Take the a Train" ed è spesso, e ingiustamente, attribuito a Duke Ellington...
Il grande musicista americano, uno delle pietre miliari del Jazz, non ebbe voce in capitolo nella composizione di questo brano... Ebbe solo l'idea di commissionarlo a un altro compositore e arrangiatore suo contemporaneo, Billy Strayhorn.
Duke Ellington è stato un musicista di confine, sempre in bilico tra il Jazz e la musica "colta"... Un po' il contrario di quello che fu l'altro suo contemporaneo, George Gershwin...o l'altro grande musicista del periodo (forse un po' meno conosciuto al grande pubblico di oggi) Paul Whiteman che, a sua volta, commissionò a Gershwin la celeberrima "Rapsodia in Blu".
Per tornare al nostro, Duke Ellington si trovò in difficoltà perché, proprio nel 1940 la ASCAP aumentò le tariffe per le esecuzioni radiofoniche... Per intenederci la ASCAP è quella società che in Italia si chiama SIAE (avrei tanto da dire sulla SIAE ma lo farò in un POST del mattino)... Elington si rivolse allora a Strayhorn, iscritto a un'altra società di compositori ed editori concorrente (e più "economica) affinché gli scrivesse un nuovo repertorio per la sua grande orchestra...
"Take the a Train" fu uno dei brani in questione...uno di quelli che divenne davvero celeberrimo... E pensare, che già scritto nel 1938, fu inizialmente cestinato dallo stesso Strayhorn...
Il brano fu dedicato alla line "A" della metropolitana di New York che partiva da Eastern Booklyn e arrivava fino a Harlem e Manhattan... In pratica attraversava i quartieri prevalentemente abitati dagli americani di colore... Anche per questo ebbe tanto successo... Divenne il brano di punta di Ellington e fu uno degli standard Jazz di apertura dei concerti di Ella Fitzgerald...
A questo punto vi propongo una serie di "treni"...
A questo punto vi propongo una serie di "treni"...
E poi...potevo non utilizzare anche qualcosa di "nostrano"... Ecco la versione "casalinga" del già noto Mattia Niniano, sempre più bravo...
E quella mia e di Giampaolo Casati, dal vivo, nell'edizione di qualche anno fa di "Acquesi in Jazz"...
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