Buon giorno...
Or dischiudo un po' la porta su 'sta nuova storia storta. Dite un po', l'aspettavate nel bel mezzo dell'estate? O non c'era alcun bisogno, e son io che me lo sogno, di tediar di buon mattino il vecchietto e il ragazzino?
Io non posso starne senza e vi chiedo infin pazienza. La speranza non è morta perché, in fondo, è molto corta...
...Né fasti nefasti...
Ci fu un giorno che in un dato paese di cui non si può dire il nome, e neppure il cognome, un sindaco si scontrò con il priore dei festeggiamenti. Quest'ultimo aveva infatti deciso di celebrare tutti i momenti più importanti della storia ultrasecolare della sua città. Voleva, infatti, festeggiare tutti i fasti dei suoi autorevoli concittadini, la qualcosa irritò il sindaco che andò su tutte le furie... Finito di cavalcarle una ad una, volle mettere i puntini sulle "i". Il sindaco, da primo cittadino qual era, voleva sempre primeggiare e avere l'ultima parola (ma anche la prima) e si comportava da prima donna...il che era assai complicato perché costui era un uomo... Ora non stiamo a sindacare sulle abitudini del sindaco al di fuori del consiglio comunale e della giunta dove era giunta proprio la voce circa le intenzioni del priore di agire in via prioritaria per realizzare il suo progetto festaiolo...anzi...fastaiolo...
Il sindaco si precipitò da lui... Per farlo noleggiò un aereo con tanto di paracadute. Una volta raggiuntolo gli disse: "caro priore, cosa sono questi fasti fastidiosi che vuoi festeggiare? Non puoi farti i fasti tuoi?" "Appunto", replicò il priore. Capitava, però, che i fasti del priore coincidessero con la cosa pubblica.
"INSOMMA!" Sbottò il sindaco... "Sei Fasti-dioso... Io non voglio fasteggiare...cioè posteggiare...cioè...no...scusa...pasteggiare....o pasticciare...son confuso!" Il priore girò il coltello nella piaga: "festeggiare?" "Ecco, appunto! FESTEGGIARE! Io sono un sindaco sobrio, porco...cioè parco...e morigerato! Finché ci sarò io non ci saranno fasti festosi, sfarzosi e fastosi...pure fatidiosi...e non ci saranno neppure i FAST FOOD, INTESI!"
Il priore sembrava sconcertato...nel senso che, stando così le cose, non avrebbe potuto organizzare neppure un concerto... Tuttavia ci provò ancora... "Scusi illustre esimio, esimissimo...ma, almeno, non potrei essere autorizzato a organizzare i fasti più allegri?"
"NOOOOOO!" Proruppe il sindaco... "Qui non si celebreranno né fasti festosi né fasti nefasti"...e nel dirlo la sua lingua si attorcigliò a tal punto che il primo cittadino non riuscì più a parlare.
Dovete sapere che il quel paese, per nulla palese, c'era un regolamento che consentiva a chiunque di promuovere iniziative culturali in caso di tacito assenso del sindaco. Questo, con la lingua attorcigliata da quel fastidioso incidente, non poteva più parlare. Provò a pronunciare il suo dissenso attraverso un editto ma l'editto scritto non era assimilabile al detto detto e il priore ebbe la meglio sul primo cittadino ed ebbe anche la moglie dello stesso. La donna, infatti, si annoiava a morte con un marito taciturno e chiese subito il divorzio e l'ottenne pur essendo ottantottenne (tra un po' si attorciglia la lingua pure a me...)...
Il povero sindaco poteva solo più pronunciare una parola tipo "aglaflagla"... I fasti, intanto, proseguivano indisturbati in ogni dove (ma non chiedetemi dove) e tutti vissero felici e cantanti... E quando i cittadini incontravano il sindaco gli chiedevano sempre: "o tu caro sindaco ti disfasti la lingua legata dai fasti nefasti?" Ma, appena vedevano cambiare il colorito del suo volto che diventava paonazzo come quello di un pupazzo un po' pazzo, se la davano a gambe lavate...PARDON...levate... Tutti impararono presto che con lui non dovevano toccare certi fasti...PARDON...TASTI...
Buona giornata...
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