Buon giorno...
Dopo alcuni "pensieri seri", anche piuttosto impegnativi, ecco un'ennesima "storia storta"...né lunga, né corta...né viva, né morta... Una storia leggera...da leggere al mattino piuttosto che alla sera...mangiando un panino o sbucciando una pera... Una storia storta...che se non ti cattura il cuore almeno di colpisce l'aorta...
Prendetela con beneficio d'inventario, segnate il giorno sopra al calendario...questa storia che sa di arte serve più che altro per confondere le carte in una giornata né vicina né lontana di questo estivo fine settimana...
Il Concerto certo.
Qualche anno fa...non troppi...solo qualche... Quanti? Eh ma signora, lei è molto curiosa, sa?! Comunque, se proprio insiste, circa venti... Sono sicuro...perché a quei tempi avevano tutti i capelli sottosopra, o soprasotto...a causa, direi, proprio dei venti...
Quindi...circa venti anno fa c'era un musicista che si chiamava Al Legro... Era italo americano... Molti, sentendolo suonare, dicevano che era più ameri-cano e non troppo italo... Anche perché di nome faceva Al... Un po' come Al Capone... No, signora, non Al CAPPONE! Al Capone! Che comunque non c'entra nulla con la nostra storia storta che parla di Musica...
Al Legro aveva un lieve problema di balbuzie... Questa consisteva non tanto nel tergiversare su qualche sillaba... Più che altro il suo difetto consisteva nel fatto di ripetere l'ultima parte di parola...e solo quelle che avevano le consonanti RT attaccate...
Così capitava che, quando cercava di procurarsi ingaggi, in realtà veniva spesso maltrattato perché appariva sempre come un tipo molto pretenzioso... Le telefonate erano sempre su questo tenore...anzi no...su questo pianista, giacché Al non era certo un cantante... Ora, senza stare troppo a sindacare (anche perché la storia non contempla la presenza di alcun sindaco), le telefonate si svolgevano tutte, più o meno, così: "Pronto, sono Al Legro". "Beato lei, io invece sono sempre arrabbiato, tendente al triste". "No, scusi, c'è un equivoco... Io non sono allegro...io sono AL, nome, LEGRO, cognome..." "Ah, ho capito, e cosa posso fare per lei?" "Per lei non so, non c'è nessuna donna qui...invece può fare qualcosa per me!" L'interlocutore si stava spazientendo...nulla, però, in confronto all'arrabbiatura che gli montò quando Al Legro fece la sua richiesta: "Vorrei che mi procurasse un concerto certo". Il tizio pensò "eh, ma che presuntuoso questo... Non solo vuole un concerto ma lo vuole pure certo!" L'agente non aveva compreso il difetto del povero Al Legro che si sentì rispondere: "Scusi sa, ma lei è proprio un presuntuoso!" "Perché mai, scusi, io le ho solo chiesto un concerto certo!" "APPUNTO! Ma si rende conto? Come fa ad avere questa faccia tosta? Io un concerto glielo posso anche procurare...ma certo...non credo proprio..." E Al... "Certo...certo"
Insomma...tra un certo, un concerto e un altro certo tutto era incerto...si finiva per cadere nello sconcerto più certo!
Al Legro continuò: "Comunque io sono un tipo molto aperto perto...se non può darmi un concerto certo allora me ne farò una ragione...sarebbe peggio essere morto orto". L'interlocutore non capiva più nulla, credeva di essere preso per i fondelli, rischiava un infarto arto... PARDON...è venuto un attacco di balbuzie pure a me... Il tizio continuò la telefonata: "Senta signor Al Legro...vada Adagio...mantenga un atteggiamento moderato! Lo sa che così mi fa venire una sincope? Ho già avuto più di un contrattempo questa mattina... E poi mi arriva lei, con le sue pretese assurde e questa richiesta di un concerto certo... Ma io questo ritornello l'ho già sentito! Eh no, caro...così non SI FA...e neppure LA DO così facilmente la mia disponibilità... MI creda...sono il RE dei teatri...io me la mangio in un SOL boccone, Ah capito?!" Gridò forte, anzi FORTISSIMO!
Come gliele aveva cantate l'agente al povero Al! In men che non si dica si vide togliere la chiave di violino dalla porta del successo...
Cercò di chiudere presto...con fuoco la telefonata... Pensò: "mi sa che ho fatto il basso più lungo della gamba".
Accattò la cornetta del telefono... L'attaccò così bene che nessuno riuscì mai più a sollevarla...né a suonarla... Infatti l'attaccò colla colla... No...questo non fu un iterato caso di balbuzie...infatti non ci sono mica le lettere RT! Allora diciamo che l'attaccò con la colla!
Dopodiché se ne uscì di casa e chiuse la porta...orta... Come signora?! No, anche questo non è un caso di balbuzie... Il fatto è che Al Legro, noto pelandrone, viveva al PIANO terra in un condominio con un androne enorme che faceva una grande eco... Così quando sbatteva la porta si sentiva per un po' orta...orta...orta...
E qui finisce questa assurda storia storta...orta...orta...orta...
Come?! Che fine ha fatto Al Legro? Eh...cambiò mestiere...fu assunto, per poco, in un'agenzia di pompe funebri... L'intenzione era quello di fargli eseguire le marce... Ma fu subito licenziato...perché non è bello tirare fuori le marce a un funerale...e poi...dite la verità...avete mai visto nella vostra vita un becchino AL LEGRO!
Buona giornata...
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