Buon giorno...
Oggi vi racconto una storia incredibile... Ma prima i credits...
Devo ringraziare Maurilio Fossati, grande fotografo e amico, che mi ha postato l'articolo comparso su "il post.it"...
Questa è la pagina Facebook del celebre aggregatore di notizie...
Questo è il suo sito...
Il "Post", a sua volta, ha preso la notizia da un blogger americano, Tynan...questo il suo indirizzo, già predisPOSTo sulla pagina che ci riguarda...
In breve di cosa si tratta?
Bernal Heights è un quartiere residenziale e poco turistico nel sud di San Francisco, in California. Qualche giorno fa due ragazzi, Christophe e Todd, alle prese con il riordino del loro ufficio, e trovandosi tra le scatole (nel senso che erano pieni di imballaggi...ah ah ah ah ah) un pianoforte, hanno deciso di sbarazzarsene trascinandolo sulla collina che si trova alle spalle del quartiere.
L'operazione parrebbe brutta per due motivi: 1) i ragazzi si sono crudelmente disfatti di uno strumento che, pur "vecchio", aveva certamente ancora qualche nota da dire... 2) gli stessi non hanno rispettato quelle che sono le più elementari norme sullo smaltimento dei "rifiuti"... In Italia ci sono pene severissime per coloro che abbandonano oggetti anche più piccoli nelle zone che non siano le aree ecologiche (il problema è BECCARLI!). Christophe e Todd, ad ogni modo, si sono fatti perdonare poiché hanno avuto un'idea geniale: quella di scrivere “Play me” su un foglio lasciato vicino allo strumento.
Per caso alcuni pianisti si sono imbattuti nel pianoforte e hanno iniziato a suonarlo liberamente. La voce si è sparsa...PARDON...le note si sono sparse e in breve tempo sono arrivati altri musicisti, seguiti da un numero sempre maggiore di curiosi e appassionati...
In men che non si dica centinaia di persone si sono ritrovate, unite dai concerti improvvisati, accomunate da coperte che diventavano una sorta di "passatoia" per i suoni che uscivano dal vecchio strumento a corde percosse... E quanto devono essere state percosse quelle corde...a giudicare dal suono non certo impeccabile dello strumento...
Eppure...la magia stava tutto lì...in quel suono arrugginito...in quella vista bellissima sulla città...nella gente, unita dalla Musica...dal tè che qualcuno ha portato in quantità sufficiente per la condivisione...
Ecco...è proprio questo il meraviglioso della vicenda... Una spontanea condivisione...senza pubblicità...senza manifesti... Solo il passaparola... Musicisti senza cachet ma con la voglia di diventare eroi per una sera...in una staffetta ideale verso la gloria di poche ore...
E gli applausi sono nati spontanei come quelle note... Ma allora c'è speranza! C'è ancora amore che gira per i cuori della gente! C'è ancora interesse per condividere lo spazio "vero" della vita e non quello virtuale dei social network...
Se l'happening fosse stato organizzato da un manager...da un PR...da un agente...non sarebbe venuto così bene... Quello che sbalordisce è la spontaneità...la voglia di dire "questa sera vado lassù, sulla collina di Bernal Heights...per ascoltare chi ha qualcosa da dare"...
Il costo del biglietto? Un applauso...
Intanto il sole calava in quelle sere di magia...e tutti rimanevano lassù... Se anche fosse caduta una stella di quelle che solo ad agosto (e forse a novembre) si può sperare di desiderare, nessuno l'avrebbe notata... E forse neppure noi, osservatori di quella magia collettiva, ce ne saremmo accorti... Perché lassù, sulla collina di Bernal Heights...tutti avevano già da ore la bocca spalancata...
... Solo un dubbio... Ma che fine farà quel pianoforte?
Buona giornata...
Per ascoltare i suoni di quella magia...
A più tardi...
questa storia è bellissima e mi ha fatto pensare ad un pianoforte con dietro una bellissima casa rossa, davanti delle colline, a sinistra un salice e intorno tanti cuori
RispondiEliminaCiao