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domenica 7 luglio 2013

07/07/2013 Domenica mattina... PENSIERI SERI... Impacchettare il ricordo...

Buon giorno...


Che strano, vero? Tirar fuori questo pacco proprio di domenica...
In realtà ho iniziato ieri a occuparmene... Come sapete, la rubrica IMMAGINANDO prevede una mia considerazione il giorno successivo alla proPOSTa... Ieri vi ho chiesto di pensare e sentire qualcosa su questo apparentemente insignificante pacco... PATRIZIA, nei commenti, ha scritto cose molto belle e sentite...
Oggi tocca a me...


Che cosa mai conterrà quella carta da pacco avviluppata intorno a qualche chilogrammo di materiale, legato con il più tradizionale degli spaghi e sigillato con bolli di ceralacca?
I docenti delle scuole di istruzione superiore di secondo grado lo sanno bene! Non so se conoscono questo rito della "tumulazione" anche gli studenti maturandi e neomaturati... In definitiva in quel pacco vengono messi tutti i documenti dell'esame di stato appena concluso... Dentro ci sono le schede personali dei candidati, i verbali, il documento del 15 maggio, le prove scritte, le schede di valutazione delle prove scritte e dei colloqui orali... C'è tutto un mondo in quel pacco... Un mondo che riguarda i ragazzi della scuola, che descrive cinque anni di vita di quei ragazzi all'interno della loro scuola... Una storia fatta di tante cose...allegria, tristezza, rabbia, spensieratezza, preoccupazioni, soddisfazioni, amicizie, amori, Musica, cultura, gare, concorsi, gite scolastiche...


Quei ragazzi che io definisco (e lo sapete) "trasparenti" sono riassunti in qualche chilogrammo di carta e bolli... In quei documenti ci sono le aspettative, confermate o disattese, di un esame che dovrebbe, potrebbe, aprire le porte a una brillante carriera di studi e/o di lavoro... In quei documenti ci sono rancori...per quel voto non proprio come si aspettava...ci sono sorprese...ci sono tante cose... Tutte quelle sensazioni e quelle emozioni partono ora come tanti ruscelli...si separano per sempre... Quelle classi non saranno mai più... I ragazzi rimarranno in contatto...ma non tutti... Alcuni sì...quelli che hanno trovato la vera amicizia...quelli che si troveranno nella stessa università o sullo stesso treno... Ma quella classe, in quella scuola, non sarà mai più replicabile... E' l'unicità della vita che, come una vera opera d'arte, può essere compiuta una sola volta... Rimangono le fotografie di quei cinque anni...le scritte sui diari... Rimane quel pacco che verrà "sepolto" nella cantina della scuola... Salvo ipotesi (si spera remote) di ricorsi e "grane" varie, quel pacco dormirà il sonno del giusto...come uno scrigno pieno di preziosi...
E io? E noi? Noi che restiamo (ammesso che io resti, considerato che ho perso il posto) siamo i testimoni viventi di quei cinque anni di vita comunque felice... Io credo che gli anni del liceo siano tra i più belli della nostra vita... Non si è più troppo piccoli...non si è ancora troppo grandi... Sono questi gli anni in cui impariamo tante cose che ci torneranno utili nel corso del resto della nostra vita... Quante volte mi accorgo che le cose che so non le ho apprese all'università ma nei banchi della scuola... Eppure...quando ci siamo dentro, tra un compito di matematica e un'interrogazione di italiano, non vediamo l'ora che finisca quell'incubo...
Poi...magicamente ci accorgiamo di essere orfani di un mondo bello e protettivo... All'università i docenti non hanno tempo per dedicarsi ad ognuno degli studenti... Allora, in quel momento, torna in mente quel periodo in cui i professori rompiscatole ti stavano con il fiato sul collo...s'interessavano se dimagrivi o ingrassavi troppo...se non ridevi...o se lo facevi oltremisura... Allora le ex studentesse e gli ex studenti tornano...li ritrovi in quei corridoi... "Buon giorno, prof...." E tu sei contento di ritrovarli...ma non è la stessa cosa... Non fanno più parte di quell'ecosistema...o forse è meglio chiamarlo EDUsistema... E tu puoi dedicare a loro solo uno spicchio del tuo tempo...perché ci sono gli altri...quelli di prima, seconda, terza, quarta...ci sono quelli di quinta...che aspettano le tue "cure"...come uccellini nel nido...
Era questa la consolazione sino a qualche anno fa... Soffrivo molto per la partenza dei ragazzi "trasparenti" e mi consolavo altrettanto nel sapere che il ciclo ricominciava da capo... Via i ragazzi di quinta...ecco gli altri...i nuovi...delle prime classi... Intanto quelli delle prime dell'anno appena concluso  sono passati in seconda, quelli di seconda in terza...e così via...
Ora, invece, da quando hanno condannato a morte la mia disciplina, da quando hanno cercato di attentare alla vita della Musica, che peraltro non morirà mai perché si tramanderà di anima in anima anche senza l'intervento della scuola, io ho perso la possibilità di stare in questo ciclo vitale fatto di arrivi e partenze... Anno dopo anno ho perso le classi prime...poi le seconde... A dire il vero non so se il prossimo anno ci sarò ancora...ma anche in caso positivo, insegnerò solamente agli studenti di quinta...
Ecco perché quel pacco quest'anno mi mette più tristezza... Quel pacco seppellisce un'altra fetta della vita della mia scuola senza restituirmene una nuova...


Ora che l'esame è terminato, passeggiando per le varie aule avverto una tristezza maggiore... L'aula magna, stravolta per le prove scritte, è tornata "normale"...





I corridoi pure...anche se, così silenziosi e vuoti, non sembrano normali per nulla...



Solamente le fotografie appese lungo i percorsi della scuola mi ricordano quello che davvero è il mio istituto... 








Mi ricordano quello che era... Ragazze e ragazzi vive/i, belle/i, piene/i di voglia di fare... Mi ricordano gli spettacoli fatti al Municipale e negli altri teatri... 



Mi ricordano la gioia della mia missione...


 

E' tutto molto bello e tremendamente triste allo stesso tempo... Sono consapevole che il tempo non si può fermare.... Per la prima volta sento che forse non si può neppure replicare con altri volti, altre storie, altri sorrisi, altri pianti...

Sono uscito dalla mia scuola con molta normalità... Ho pensato: "ci sarò ancora"... Sentivo di non essere troppo convinto...ma, in questo modo, mi è stato più facile chiudere la porta...

Buona giornata...

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