Buon giorno…
Che cosa ne pensate? Sì…dico proprio a voi che state leggendo… Sì…parlo del nuovo papa… Che cosa ne pensate? sì…lo so…è troppo presto… Siamo d'accordo su questo punto… Ma la prima sensazione com'è? Mi pare molto buona… Un papa che si affaccia e dice "buona sera"… Un papa che, prima di andare via da quella austera finestra dice a tutti "buona notte e buon riposo"…. Mica male no? Quel volto "normale", poi, senza fronzoli…senza autoritarismi inutili…
Un gesuita, quindi un uomo colto e intelligente, che si "appropria" per la prima volta del nome del patrono d'Italia…. Francesco, l'origine dell'ordine dei francescani…. Un gesuita che si fa, almeno nel nome, francescano… Un gesuita, ricco di sapere, che dice al mondo che si renderà povero, si spoglierà di quell'opulenza che mi ha allontanato emotivamente e da molto tempo dalla chiesa cattolica…
Un frate che diventa papa… Pardon…un frate che si è fatto cardinale e poi papa… Un uomo...prima di tutto... Abituato a girare sui mezzi pubblici per spostarsi nella sua Buenos Aires… Un uomo semplice e, al tempo stesso, complesso nella sua articolata preparazione teologica, così profonda da diventare semplice, lineare, immediata, comunicativa…. E' sempre così…più un uomo è intelligente, colto, preparato, meno ostenta… E Jorge Mario Bergoglio, papa Francesco I, non ostenta e non blatera a vanvera...
Ieri, il suo primo giorno di pontificato, non si è dimenticato di essere un uomo coerente… Tra un impegno e l'altro è andato, senza scorta, senza carosello di portaborse alla casa del clero di Roma a prendersi le due piccole valigie che lo hanno accompagnato nel viaggio intercontinentale…
… Il mio cervello incomincia a pensare… Jorge Mario Bergoglio ha lasciato la sua Buenos Aires da "semplice" cardinale… credo che la ami davvero tanto, come ama il suo calcio e il suo tango… Anche questo lo rende più uomo tra gli uomini… anche questo mi piace…
Come si fa a non amare una città così meravigliosa? Io ci sono stato per un po'… era il 2002… sono stato impegnato come insegnante di storia dell'arte al Liceo "Colombo" del quartiere "Palermo", l'ombroso e verde quartiere italiano… Lì ho respirato un clima di grande vivacità, sensibilità, umanità…unità…povertà, felicità… Tutto a Buenos Aires rimava in "tà" a quei tempi… Era il periodo dei BOND argentini… Il popolo di quel bellissimo paese era in ginocchio… Uno stipendio di 800 pesos, che prima del crack corrispondeva a circa 800 dollari, era stato svalutato al punto che quegli 800 pesos erano diventati 200 bigliettoni verdi… Ho visto la disperazione e l'ho vista rimare con la dignità di ogni rappresentante di quella gente splendida… Disperazione non dovrebbe rimare con dignità…sarebbe più facile farla "baciare" con rassegnazione… Invece quest'intima parola non l'ho trovata nel vocabolario delle emozioni del popolo argentino… Un popolo che parla uno spagnolo facilissimo…perché quel popolo oltre l'oceano è per grandissima parte discendente da quello italiano… Basta chiedere un po' in giro…sentire i suoni dei loro cognomi…italianissimi…appena storpiati da quella pronuncia un po' "esotica"…ma cognomi sempre italianissimi…Bergoglio è uno di quelli...
Non ho mai ricevuto tanto calore umano come in quel mondo… Anche le studentesse del liceo, che di italiano (oltre al cognome) avevano solamente più il ricordo del bisnonno, mi hanno caricato di calore, di affetto innaffiato dalla yerba mate e addolcito dal dulce de leche…
Non dimenticherò mai quei giorni…passati a protestare in plaza de Mayo con i picaderos e le madri orfane dei loro figli desaparecidos…
L'altro ieri, a quel balcone intriso di pomposità, Jorge Mario Bergoglio, con il suo italianissimo cognome e il suo inconfondibile accento argentino, si è affacciato e ha detto a ognuno di noi un semplice "buona sera"… Ecco a quel papa posso volere davvero bene… E proprio perché sento di volergli già bene penso a lui in quella prima sera da papa…
Era partito pochi giorni prima dal suo mondo, dalla sua gente… Non ci tornerà…almeno non come prima… Ci tornerà in visita ufficiale, forse…anzi…sicuramente… Ma non sarà la stessa cosa… Il suo mondo ora è in quelle due piccole valigie piene di ricordi e di consuetudini lontane…
Non credo che si farà inviare il resto del suo mondo… Lo porterà dentro di sé e lo racconterà agli altri… Uomo "normale" in un mondo di lustrini sacri, ci insegnerà a capire cosa conta veramente nella nostra strada di uomini in continua evoluzione… Me lo vedo, Francesco primo, ancora lontano dal sentire il suo nuovo ruolo… Sono certo che avrà pensato ai suoi…a sua mamma…a suo papà… Un papa non potrà mai, credo, incontrare gli occhi "terreni" e orgogliosi dei propri genitori… Jorge, nella sua camera, avrà pensato a loro…alla sua Argentina e a quella Portacomaro, in provincia di Asti, da cui tutto è partito… Un paese, mi scusino i suoi abitanti, "insipido", alle porte di Asti, sulla strada che va verso altre direzioni che io ho percorso tante volte allontanandomi velocemente senza immaginare che anche nei posti più piccoli e sconosciuti del mondo potesse nascere un papa…giusto...
Buona giornata...
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