Buon giorno...
Ieri vi avevo lasciato immaginare su questa fotografia del grande Steve McCurry. Nel farlo vi avevo anche ricordato che la chiusura della bellissima mostra a lui dedicata a Palazzo Ducale, a Genova, è stata procrastinata al 7 aprile... Dunque NON PERDETELA!
Detto questo vi ripropongo lo scatto di ieri...
Vi ho chiesto di immaginare...
Giulia ha interpretato così: un angelo attonito, sospeso tra timore e speranza...
In effetti il timore può essere rappresentato dallo sporco del mondo che lo copre... La speranza sta tutta in quegli occhi rivolti al cielo...
Ma come fa un angelo, pure se di pietra, rivolgere gli occhi al cielo se già lui dovrebbe essere in Paradiso?
Lasciatemi immaginare...
Partiamo da quegli occhi sgranati... Certamente stanno cercando un appiglio... Dio? Forse... Lo sguardo non è disperato di per se... sono occhi rotondi con le pupille vive... Sembrano vere... Credo che quella statua faccia parte di una tomba in un cimitero...credo italiano...credo romano... Non ricordo bene... Non ha importanza... Non sono qui ha scrivere un saggio critico sulla poetica di Steve McCurry... Sono qui a raccontarvi cosa mi comunica la sua arte di fermare le cose, le persone, le situazioni in un click... In questo caso non c'era molto da fermare... Una statua, almeno che non si tratti di quella del commendatore del "Don Giovanni" di Mozart, non si muove! Ma McCurry ha colto l'insieme di quella statica mobilità di componenti involontarie... La statua, in un cimitero, un angelo che dovrebbe rassicurare i parenti del defunto (o della defunta)... Poi le "sporcizie" del mondo...piovute addosso all'angelo che diventa quasi un angelo nero... E quelle sporcizie del mondo si attaccano come una tenia famelica sul corpo della statua... Si appiccicano alle membra levigate di un simbolo della speranza... Probabilmente i parenti "stretti" del defunto (o della defunta) sono finiti nello stesso posto dove si trovava già lui (o lei) ai tempi dell'istallazione del monumento...
Il tempo è passato...il mondo si è riversato sul nostro angelo con tutte le sue inquinate contraddizioni... Nessuno lo pulisce più... Certo qualche lontano erede ci sarà ancora in giro per la vita... Di certo però quel qualcuno non avrà né tempo né voglia di "pulire" il suo corpo...per chi? Un parente di cui non si conosce neppure il nome?
E l'angelo, abbandonato a se stesso, piange...lacrime bianche...come se quei bulbi oculari bianchissimi si sciogliessero sotto il peso del dramma dell'uomo...
Piange l'uomo...piange un angelo... Ma esistono davvero gli angeli? E se esistono, piangono? Che importa? Quell'angelo siamo noi! Siamo noi cittadini del mondo...un mondo in crisi...che uccide e si uccide... Un mondo dove un papa lascia il suo posto senza raggiungere (ancora) gli angeli... Un mondo che, attonito, si chiede perché...cercando nell'oscuro la risposta più plausibile... Un mondo in cui solo in Germania, la patria dell'ex papa (o, se preferite, papa emerito), ha registrato in questi ultimi tempi un abbandono della fede da parte di quattro milioni di persone... Un mondo in cui ci sono paesi come la Cina che fanno spettacolo, creano eventi televisivi, intorno alle condanne a morte di persone che, per la carità, saranno anche delinquenti...ma, se permettete, hanno diritto di scontare la loro "pena eterna" nella loro intimità...ammesso che sia accettabile che un essere umano possa decidere di punire con la pena di morte i delitti dei suoi simili...
E l'angelo, di pietra, immobile, piange... E quel pianto pulisce parte del suo viso... Un pianto che pulisce...come quello vero...che spesso è liberatorio...
E noi che ci fermiamo davanti a quello scatto di quella statua macchiata dal mondo pensiamo...comprendiamo di vivere in una tempesta continua...di emozioni, di dolore, di speranze, di timori, di ipocrisie, di altruismo...viviamo mettendo sul piatto della nostra bilancia esistenziale le cose belle e quelle brutte che il mondo ci piove addosso ogni giorno...sperando di essere meno macchiati di quell'angelo che, intanto, cerca altrove la speranza...indicandoci, forse, la via...
Buona giornata...
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