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mercoledì 18 dicembre 2013

18/12/2013 Mercoledì mattino... PENSIERI SERI... Il diritto di andare a scuola...

Buon giorno...


Non so se capita in tutta Italia...credo di sì... Nella mia provincia, o quello che ne resta, sì... Trenitalia ha compiuto un'opera di razionalizzazione eliminando certi treni regionali e cambiando l'orario di altri... Questo capita sulla tratta Chivasso Alessandria, importantissima per i miei studenti casalesi... Questo capita sulla linea Acqui Alessandria...Acqui Torino...e altre...


Di punto in bianco ci siamo trovati con meno treni e con orari che, per dirla con parole semplici e dirette, non servono più agli studenti...ma neppure ai lavoratori... Penso ai miei amici acquesi che, di buon mattino, prendevano il treno diretto, l'unico, per andare a lavorare a Torino... 
Penso a tutti quegli studenti che, se volessero viaggiare ancora su rotaia, perderebbero quasi un'ora di lezioni all'inizio della mattinata e un'altra alla fine...
Complimenti vivissimi a geni della razionalizzazione...


Trenitalia fa sapere che non è colpa sua... E' la Regione il committente...quindi colei che decide il numero di treni in base alle sue esigenze... La Regione, che è ancora lì che fa i conti su quante mutande hanno acquistato i suoi consiglieri con i nostri soldi, fa presente che il tutto fa parte di un piano di razionalizzazione che non potrà che migliorare le cose.. Aggiungerei, e scusatemi la franchezza, come nel settore della sanità...


Regione e Trenitalia si aspettano che le scuole cambino gli orari e li adeguino ai nuovi orari... Ma certo, bravi! A quadrimestre quasi concluso dirigenti e docenti dovrebbero rimescolare le carte perché, a forza di acquistare mutande, dolci, viaggi e altro, la Regione non ha più i soldi per tenere in piedi tutti i vettori che percorrevano il nostro territorio fino a pochi giorni fa... E non datemi del populista e o demagogo...perché non lo sono... Sono solamente incazzato!
Il risultato, evidente, è questo: in questi ultimi giorni sono aumentate notevolmente le automobili sulle statali tra Acqui Terme e Casale... I lavoratori abbandonano i treni con orari improbabili aumentati sino al 25% e vanno a dare il loro contributo all'inquinamento dell'atmosfera terrestre... Non vi dico, poi, di quanto aumenti la  probabilità di fare incidenti... In dieci giorni io ho rischiato, pesantemente, due volte...


L'altro incredibile risultato è che gli studenti pendolari, la maggioranza nel nostro istituto, arrivano troppo tardi...o non arrivano proprio a scuola... Il trasporto su gomma, nonostante gli sforzi della moritura provincia di Alessandria che ha aumentato i mezzi, non è sufficiente... I pullman si sono visti costretti a lasciare a terra parecchi studenti...


A questo punto possiamo salutare con la manina i comma 3 e 4 dell'articolo della Costituzione italiana in materia di Diritto allo studio... Così come finiscono alle ortiche le parole della Dichiarazione universale dei diritti umani dell'ONU che sostiene, tra le altre cose, che il diritto allo studio è uno dei diritti fondamentali e inalienabili della persona...
Limitando i mezzi pubblici, nel numero e negli orari, si impedisce ai nostri ragazzi di esercitare tutti i diritti di cui sopra...


Basta...sono stanco e arrabbiato... 
Dico ancora...anzi...scrivo, in ultimo, che appare evidente che la Regione, o Trenitalia, o entrambe, partano dal presupposto che ogni studente debba rimanere ancorato al proprio territorio. Uno studente di Chivasso non potrebbe più ambire ad andare a studiare a Casale...e viceversa... In Italia ormai corrono rapidi solo quei treni ultraveloci e a lunga percorrenza, in grado di collegare le metropoli in tempi veramente "commestibili"... I piccoli centri di provincia, invece, rimangono sempre più parcellizzati...i loro abitanti rimangono isolati, tagliati fuori...costretti a trovare un loro microcosmo esistenziale all'interno del paesello... 


Ma questo, e lo chiedo a voi che mi state leggendo, non cozza tremendamente con l'abitudine degli abitanti della terra a percorrere con rapidità ogni strada, ogni mare, ogni cielo del pianeta...che diventa sempre più piccolo...e per questo più famigliare...
Ai posteri l'ardua sentenza...intanto, per il momento, non mi resta che scrivere...POVERA, POVERISSIMA, ITALIA!


Buona giornata...

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