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martedì 3 dicembre 2013

02/12/2013 Martedì mattino... PENSIERI SERI... Il prezzo dell'arte...

Buon giorno...


Ieri, nell'ambito del consueto "Immaginando", ho postato questa riproduzione del dipinto intitolato "Allegoria della vanità" di Leonaert Bramer...


Ho già spiegato ieri che il significato dell'opera del pittore olandese riguarda la ricerca effimera della bellezza inseguita a tutti i costi trascurando l'essenza dell'essere e dell'esistere in una vita che richiede ben altro...
A me però questo discorso, che pur mi interessa molto e ho già - in qualche modo - trattato in altri post, non serve... 
Ho utilizzato questa immagine per raccontarvi un episodio che mi è appena capitato in questo nostro paese che è l'Italia, paese martoriato, più che dalla crisi, da chi lo amministra...a ogni livello di dirigenza...


Quegli strumenti abbandonati a terra mi ricordano, in effetti, lo stato in cui versa la nostra cultura italiana, una volta leader incontrastata nel mondo... Cultura, arte, archeologia...uno scempio che dovrebbe essere denunciato all'UNESCO... Altro che patrimonio dell'umanità...questo è un PANDEMONIO dell'umanità...


Allora capita che, in una società in cui l'arte è considerata meno delle sagre di paese (con tutto il rispetto per questo tipo di eventi che frequento e mi fanno divertire molto), le persone, soprattutto quelle benestanti, decisamente benestanti, tendano a considerare l'artista come un poveraccio...una sorta di persona talentuosa che si accontenta di poco ed è sempre pronto a dire sì alle loro richieste che, prevalentemente, mortificano...


Vi racconto la mia recente esperienza...
I periodi prenatalizi sono i più pericolosi sotto questo aspetto perché ogni ente, associazione, gruppo, congregazione, e chi più ne ha più ne metta, vuole accaparrarsi lo spettacolo per la propria cena degli auguri, per la propria raccolta fondi...o altro...
Capita quindi che un paio di settimane fa sia stato contattato da uno di quei club molto "in", esclusivi, di quelli che se non sei avvocato, notaio, medico, ingegnere, farmacista, ecc...non entri...


Ebbene, il club di cui sopra voleva accaparrarsi la presenza delle POKER SINGERS e del sottoscritto per una di quelle famose cene... Il presidente mi ha chiesto la disponibilità e io, molto tranquillamente, ho fatto presente che avrebbe dovuto corrispondere una cifra per la prestazione... Il signore, gentile invero, ha dichiarato che il suo club, per statuto, non pagava cachet ma che, in compenso, ci sarebbe stata la cena per tutti...


Il fatto, di per sé, è già abbastanza umiliante perché è ovvio che se i musicisti suonano a cavallo dell'ora di cena hanno diritto al pasto, oltre al cachet...
Io ho fatto presente che doveva essere almeno corrisposto un rimborso spese. Alcune delle POKER per arrivare in zona spendono anche 80 euro di treno...
"Ok", mi ha detto, "mi scriva una mail con l'ammontare del rimborso"... 
Io ci ho pensato su un po', ne ho parlato con le ragazze. Cinque persone, più il viaggio...ho chiesto la modestissima somma di 600 euro complessivi (naturalmente fatturati!)...


Il presidente mi ha risposto che, pur non volendo entrare nel merito del chachet, doveva purtroppo rinunciare poiché il club non poteva permettersi un esborso simile...
Ottimo...una sera in più libera sotto Natale non è mai da disdegnare...
Però rimane l'amarezza... E' questo il prezzo dell'arte? Cinque persone impegnate per una sera intera a cantare e suonare ad alti livelli valgono così poco?


Quella cifra significava cento euro a testa... Ma sapete quanto lavoro c'è da fare per realizzare un concerto come quello? Al di là delle prove, quel giorno ci saremmo trovati intorno alle 17:00, avremmo montato la strumentazione, fatto il sound check... Poi, una volta terminata l'esibizione, avremmo dovuto smontare tutto, caricare sulle automobili gli strumenti e scaricare tutto alla base... Vi garantisco che un idraulico o un fabbro prende molto di più, con tutto il rispetto per questi ottimi professionisti...


Chi glielo spiega al signor presidente che un musicista come me ha cachet molto, molto più alti? Che un musicista come me ha studiato 27 anni per ottenere i tre diplomi di conservatorio, per superare le materie complementari (una, per esempio durava nove anni), e ha impiegato altri otto anni per ottenere le due lauree?


Perché si fa sempre un gran parlare dei dottori che studiano circa dieci anni tra corso e specializzazione...si osannano gli ingegneri, per l'epopea tragica degli esami di analisi... Ma un musicista no? Non ha lo stesso diritto alla menzione? Il diploma di pianoforte, del vecchio ordinamento durava dieci anni... Quello di composizione pure. L'esame di stato di quest'ultimo aveva tre prove scritte di cui due da trentasei ore consecutive (c'era un brandina in aula, giusto per dormire qualche ora...perché sin che non finivi non andavi a casa) e una da diciotto...e terminava con la prova finale di 15 giorni nel quale si doveva comporre una scena lirica di un melodramma...per solisti, coro e orchestra...


Eppure, soprattutto in Italia, chi fa Musica è considerato uno che non lavora o che, nella migliore delle ipotesi, si diverte...quindi può sognare (e pensare che volevo scrivere "suonare") anche gratis...
Va beh...cosa devo dire?
A ottobre, quando ho capito che sarebbe stato un anno durissimo per me, ho giurato a me stesso che avrei iniziato a dire dei "NO!"... E' difficilissimo per me...ve lo assicuro... 
Dopo questo atteggiamento sarò più capace...soprattutto quando me lo chiederanno certi "gruppi" che con l'arte hanno poco da spartire...


Buona giornata...

2 commenti:

  1. Oltre a trovare ingiusto lavorare gratis (per chi, ovviamente considera la Musica un lavoro),
    questi signori dimenticano le spese sostenute per lezioni, l'acquisto della strumentazione che, di tanto in tanto, và pure sostituita. Forse se imparassimo tutti a dire di no a questa gentaccia (e il discorso vale anche per i gestori dei locali, ad esempio), il mestiere del musicista verrebbe tenuto un pò più in considerazione.

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