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giovedì 26 settembre 2013

26/09/2013 Giovedì mattino... PENSIERI SERI... La solitudine dello strazio...

Buon giorno...

No...iniziamo male questo giorno... Iniziamo proprio male... Con un pensiero serio...serissimo e truce...cupo e maledetto...
Il pensiero serio segue l'immaginando... Quest'ultimo nasce sempre da uno scatto... Quello di ieri non esiste in "natura"...è stato catturato nella rete...una rete che diffonde immagini di ogni tipo...anche quelle tremende del dolore...della tragedia...
La mia fotografia di partenza era questa...


Una donna...sì...una donna...una di voi, amiche che leggete... Non certo una donna che vive felice la sua condizione di essere umano libero... Una donna in pericolo...soffocata dall'atroce supplizio delle violenze di ogni tipo...
La fotografia è stata trasformata da me...modificata...così...


Quella donna non c'è più...ci sono solo due mani... Quella donna è finita in una bolla soffocante... Non una bolla che fluttua leggera nel cielo...come i palloncini dei bambini... E' una bolla che la isola dal "branco"... 
Una donna quasi sciolta...dall'indifferenza...un'indifferenza che uccide...


Alcune di voi hanno risposto... Elena si è riferita all'ignoranza...una schiavitù tremenda che può benissimo ricondurci alla bolla della mia fotografia... Ambra è stata colpita e si è immedesimata nello scatto... Patrizia si è allontanata completamente dal mio "progetto"... Ha "letto" delle mani sudicie di potenti ingordi...
Tutte "immaginazioni" plausibili...
L'idea di creare questa immagine è nata dalla lettura della notizia dell'ennesimo femminicidio avvenuto in Italia...
Quante volte ne ho già parlato? TROPPE... Perché ogni volta che urlo in queste pagine il mio dolore significa che in qualche parte del nostro paese e/o del mondo, una donna è stata uccisa... Uno stillicidio che non si riesce a fermare... e neppure siamo in grado di rallentarlo... Ma com'è possibile, dico io?!


E oggi parlo della solitudine dello strazio perché la morte dell'ennesima donna innocente nasce dalla sottovalutazione del suo urlo...dall'indifferenza di quella persona avvolta in una bolla di tragica violenza subita, come quasi sempre avviene, per mano  di una persona a lei vicina...
Marta Deligia, ventisette anni, barista di Villacidra, in Sardegna, è stata uccisa e abbandonata in una strada di campagna...presumibilmente (saranno i giudici a stabilirlo) dall'ex fidanzato... 
La ragazza l'aveva già denunciato ai carabinieri... Lui la pedinava...la minacciava al telefono...
Ora è morta...soffocata da quella bolla sociale che si dimentica delle sue figlie più indifese... 
E noi... A contare ancora una vittima... A piangere lacrime di coccodrilli...cannibali dell'indifferenza...


Ecco il mio immaginando... Tornerò sull'argomento ogni volta che lo sentirò urgente nella mia ansia di rompere quelle bolle trasparenti...invisibili...invivibili...
Spero di non scrivere più di questi scempi...ma non sono ottimista...
Soffro perché sono un uomo...e...in questi casi mi vergogno di esserlo...
Dedico a Marta la mia versione de "La Canzone di Marinella"... Il dramma della giovane donna, cantata da De Andrè, è eseguito dal sottoscritto con spietata violenza... Nella parte centrale l'episodio della morte di Marinella viene raccontata con pugni e schiaffi alla tastiera... Ogni volta che eseguo questo brano mi faccio male fisicamente... E' giusto che sia così...per non dimenticare quel  dolore drammaticamente vero di chi subisce la nostra impotenza...


Buona giornata...




3 commenti:

  1. Grazie Enrico! Come donna ti ringrazio di occuparti di queste tremende vicende e soprattutto di trattarle in modo così crudo...unico modo per descrivere quella che sta diventando una vera e propria PIAGA sociale.Riprendendo la mia interpretazione della foto aggiungo: ma dove sono i potenti? Cosa so sta facendo per fermare questi bastardi? Cosa possiamo fare noi?

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  2. Un giorno una nonna disse all'insegnante del corso di musica: continuo a portare i miei nipotini perché chi fa musica non può fare brutte cose ( una frase del genere ).
    Se bastasse, aggiungo io.

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  3. Maestro buongiorno. Tks x i suoi pensieri di oggi. "La solitudine dello strazio" Già questa frase è una poesia tragica. Si sente il bisogno di urlare. L'indifferenza è uno dei tanti mali della ns società. Non ci si indigna più: si sta alla finestra (dietro alle imposte!) a guardare e...non si fa niente. La sua simbologia delle bolle trasparenti fa soffocare e rende benissimo l'idea dell'impossibilità angosciante di uscirne. Terribile. Gli uomini che compiono questi assassini verso le donne sono mostri (stamattina un'altra donna uccisa)
    Non possiamo neanche chiamarli "animali" perché gli animali sono meglio. Per fortuna, ci sono molti uomini buoni e intelligenti che non hanno niente a che vedere con questi mostri. Patrizia chiede: "Ma dove sono i potenti?" Lo dico in maniera gentile: sono a farsi i fatti loro e tt il resto è....niente. Di questo passo non si andrà molto lontano, si toccherà il fondo. Anche io sono moto amareggiata e delusa. Maestro, le auguro una buona giornata, compatibilmente con quello che c'è. SilviaEnrica

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