Buon giorno...
Ogni tanto faccio un gioco con me stesso... Non so se riesco a spiegarmi con chiarezza...perché è un gioco stupido e i giochi stupidi spesso non si riescono a spiegare...
Quando aspetto che capiti un evento che mi riguarda mi prefiguro le diverse soluzioni possibili... Mi preparo a farmi andare bene tutte le variabili che mi possono capitare... Una volta che l'evento si è verificato, solitamente c'è sempre qualcosa di inatteso, in meglio o in peggio... A quel punto mi dico: "se un mese fa ti avessero detto che finiva così...o cosà ci avresti creduto? Cosa avresti pensato del tuo futuro?"
Ok...come immaginavo...non mi sono spiegato... Forse è meglio passare all'esempio concreto...
Pensate un po'...mi riferisco alla mia scuola, alla mia attività di insegnante... All'inizio dell'anno scolastico salta sempre fuori un turbinio di emozioni che devo, in qualche modo, esternare... Voi che leggete, in qualche modo, siete vittime "volontarie" delle mie esternazioni...
Dunque... Tutte/i voi sapete che ho passato l'estate in bilico tra il pensarmi ancora docente di Musica nel mio istituto e l'immaginarmi collocato in qualche meandro dell'istruzione pubblica...
Sono stato fortunato... Sono stato utilizzato, per quest'anno, nella mia scuola... Come insegnante non sono più "Pesce"... Diciamo che non sono né carne...né pesce essendo diviso su due discipline distinte: Musica e Arte... e fin qui sapete tutto...
Arrivato a scuola, tra la burocrazia dilagante, la frenesia da ansia da prestazione nemmeno troppo occasionale, ecco la sorpresa... La mia aula di Musica, il cuore del mio lavoro nella mia scuola, non esiste più...
Purtroppo, o per fortuna, la scuola è in crescita... per ospitare tutte le classi si è dovuto utilizzare ogni spazio...anche l'aula di Musica che è diventata la III A SU...
Voi capirete... Non ci si può fare proprio nulla... Però, immaginatevi... Quell'aula era la mia "conchiglia" nella quale io, come un paguro bernardo, stavo rintanato a fare lezione, progettare spettacoli, fare audizioni, celebrare gli ex allievi...
Era un microcosmo felice, una base operativa...un universo di anime di persone che, pur allontanandosi fisicamente, lasciavano un pezzo di cuore tra quelle pareti...
Non so proprio come farò a lavorare quest'anno... Perché, vedete...io a scuola non ci lavoro...CI VIVO, ci lascio i miei strumenti, i miei computer, le mie ispirazioni, le mie aspirazioni... Il cassetto dell'aula insegnanti è troppo piccolo per contenere tutto ciò...
Ecco allora il gioco... Mentre ero lì a staccare dalle pareti il mio mondo, ho pensato: "se qualcuno mi avesse detto un mese fa che l'aula di Musica nella mia scuola non esisteva più avrei certamente pensato di essere stato utilizzato altrove" Avete capito come funziona il mio giochino stupido?
Invece no...sarò lì...nella mia scuola...ma senza la mia aula...che vedrò come un qualcosa di diverso... Sarò lì, come un cavaliere che ha perso il proprio cavallo...un musicista che ha perso il proprio strumento...
Esiste sempre il peggio...ma...credetemi...per me...questa "perdita" è qualcosa di importante...
Va beh...troverò una soluzione...o le soluzioni troveranno me... Intanto avviso le gentili colleghe e i gentili colleghi...non sarò un vicino troppo silenzioso...incominciatevi a preparare psicologicamente...sentirete cantare, suonare...recitare...perché l'arte non si ferma di fronte a qualsiasi ostacolo...
Buona giornata...
bravo Enrico, non rassegniarti!i tuoi allievi sono fortunati ad averti come insegniante!
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