Buon giorno...
Quanto vi specchiate al giorno? Tanto? Poco? Niente? Io, per esempio, non mi specchio mai...ma solo perché non ho tempo... Lo faccio solo quando lo specchio rientra nei miei spazi obbligati... Per esempio in ascensore... Allora...state certi che, per tutto il tragitto ascendente e/o discendente, mi specchio...
Lo stesso discorso vale se sono obbligato a stare in luogo nel quale c'è uno specchio di buone dimensioni... Allora l'occhio cade sempre là... E più forte di me...
Ma il fatto che io non impieghi un minuto della mia giornata per specchiarmi nei luoghi convenzionali lo dimostra anche il fatto che io non sono mai pettinato... Come vi ho già detto...al mattino presto esco (sempre) con i capelli bagnati e...mal pettinati...per la fretta e per la paura che i denti del pettine si impiglino nei miei nodi...
Dunque io non mi specchio deliberatamente... e voi? Se vi guardate allo specchio...quanti secondi ci state? Dieci, venti....più di un minuto? E lo fate una volta al giorno o più volte al giorno? E lo fate tutti i giorni?
A coloro che passano tanti minuti davanti alla propria immagine riflessa dico che la scienza ha inequivocabilmente dimostrato che il farlo iteratamente e prolungatamente produce molto, molto stress... Infatti questa azione, alla lunga (ma nemmeno tanto) rende ansiosi e insoddisfatti... Chi ha studiato l'argomento ha infatti dimostrato che più tempo si sta davanti allo specchio più ci si sofferma sui propri difetti che, a una frettolosa osservazione, passano quasi sempre inosservati o, perlomeno, vengono sottovalutati...
E guardate che questo non è un problema solamente dei dismorfofobici, ossia di coloro che hanno una perenne visione distorta della loro immagine riflessa nello specchio... La dismorfofobia (e meno male che la scrivo perché se dovessi pronunciarla non riuscirei ad arrivare in fondo alla parola) è, appunto una fobia, una patologia...
Ma le persone "normali" che passano più minuti davanti allo specchio subiscono comunque uno stress non indifferente...
Una recente ricerca ha confrontato due gruppi a cui è stato chiesto di specchiarsi due volte. La prima volta per 25 secondi. La seconda per dieci minuti... Un gruppo era costituito da dismorfofobici...il secondo da persone senza alcun disturbo dell'immagine... I primi sono risultati già scontenti di quello che vedevano riflesso nello specchio al primo set di 25 secondi... Ma il secondo gruppo, che al primo "fugace" sguardo non aveva reagito in modo negativo, quando si è confrontato con la propria immagine riflessa per dieci minuti, ha incominciato a farsi prendere dall'ansia... Più passavano i secondi e i minuti più saltavano fuori i difetti... Il punto nero, il brufolo, il naso un po' storto, un occhio più chiuso dell'altro... "Difetti" quasi impercettibili...eppure, con il tempo dalla nostra...o contro di noi, si sono moltiplicati per dieci!
Cosa dire... Quale può essere la morale? Meglio non specchiarsi troppo direi... Oltre tutto si spreca un bel po' di tempo...
Meglio evitare di trasformarci in novelli "Narciso"...
Il "poveretto", guardando la sua immagine riflessa in uno specchio d'acqua, e innamoratosi di se stesso senza riconoscersi, vi si buttò dentro e affogò... Qualcuno dice per essere più vicino alla persona di cui si era perdutamente innamorata...qualcuno per farla finita con una vita triste poiché lo sventurato aveva compreso che non avrebbe potuto mai essere felice a causa di quell'amore impossibile... Sta di fatto che quella di Narciso fu una maledizione inflittagli dagli Dei come punizione per essere stato crudele nei confronti di tutte le persone che si erano innamorate di lui... Noi possiamo, invece, solo autopunirci costringendoci a imparare a memoria i nostri difetti...
E allora...rigate diritto... non tergiversate...e non fermatevi (troppo) di fronte al vostro "fragile" gemello....
Buona giornata...
Non sono d'accordo o per lo meno...sono certa non sia sempre così.
RispondiEliminaRitengo che a volte l'evitare di specchiarsi non fornisca la vera coscienza del sè, creando nel nostro cervello un'immagine virtuale. L'immagine reale allora, se viene solo fugacemente riflessa può apparire come estranea e quindi poco tollerata.
Avere il tempo di guardarsi e riguardarsi, a un certo punto crea la confidenza e l'abitudine a quelle caratteristiche, che non chiamo volutamente difetti, fino ad arrivare all'accettazione e ancora più in là all'apprezzamento.
PURTROPPO I NOSTRI RITMI DI VITA DIFFICILMENTE CI CONSENTONO QUESTE OPERAZIONI DI COSTANTE E AFFETTUOSA DEDIZIONE A NOI STESSI...MA TENTAR NON NUOCE...e proviamo a guardarci dicendo:
"Va che bel tipo quello/a lì!" ;-)
CRI