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martedì 20 novembre 2012

20/11/2012 Martedì mattino... Il duello...

Buon giorno...


Con questo POST finirà, spero, di trattare l'argomento "Enrico Pesce studente"...

Per riassumere, in mega pillole...

Elementari...non troppo sveglio...
Medie...sveglio ma "fancazzista"...
Superiori (sino al quarto anno)...studente modello, con la media del dieci (a parte la condotta...con otto)...

Ora procediamo con l'epilogo della vicenda...
Sino al quarto anno tutto era filato liscio... I professori erano competenti, gentili, disponibili... Non c'erano, in definitiva, seri problemi...se non la difficoltà di gestire lo studio di tutte le materie e dello strumento...
Come ho già scritto, io studiavo pianoforte dalle 14:00 alle 18:00 (tutti i giorni)... Alla fine di quelle quattro ore era la volta dello studio curricolare...e andavo avanti sino a quando non finivano le pagine da studiare...
Era molto faticoso... lo stress mi fece finire dal dermatologo perché, dal nervoso, mi strappavo i capelli... Mi ero procurato una chierica in testa  che mi faceva assomigliare a un frate francescano del 1300...


A parte questo disagio (enorme, per me, visto che amavo tenere i capelli lunghi e li avevo dovuto tagliare quasi a zero per rendere più efficace il trattamento con l'azoto liquido), tutto era andato bene.
Iniziavo la quinta stremato poiché avevo appena sostenuto, in qualità di privatista, la licenza di teoria e solfeggio e il quinto anno di pianoforte... Per ottenere questo risultato (vi ricordate che la mia insegnante aveva solo dieci mesi più di me?) avevo studiato tutta l'estate...almeno otto ore al giorno... Due giorni dopo il secondo esame iniziava l'anno terminale del mio corso di studi... Quello che prevedeva, alla fine, il famigerato "esame di maturità"... A quei tempi c'era ancora la commissione composta esclusivamente da docenti esterni... A difesa dei candidati era nominato un unico commissario interno...
Il primo giorno  di scuola arrivò il nuovo insegnante di ragioneria e tecnica bancaria... Tacerò il suo nome per non fare pubblicità negativa a un personaggio che, comunque, se lo meriterebbe...
Il professore entrò il classe... Competevano a lui le due materie "caratterizzanti" per un totale di dieci ore settimanali... In definitiva lo avevamo due ore tutti i giorni, dal lunedì al venerdì...
Il detto professore entrò in classe e disse ridacchiando: "buon giorno...io mi chiamo ....... ....... e del vostro esame me ne sbatto i c....ni"... Abbiamo riso...sembrava simpatico... Il fatto è che non era una battuta... Se ne "sbatteva" davvero... 


Non che non spiegasse... ma era noncurante...indolente... Io e l'intera classe non volevamo accettare questo ed è iniziato un lavoro di mediazione tra me e lui... Io ero il rappresentante di classe... "Ambasciator non porta pene", si dice... In realtà, a causa delle mie insistenti azioni di persuasione, mi prese in odio... Vi faccio un esempio... alla seconda ora di un giorno qualunque mi recai dal professore per avere chiarimenti sugli argomenti trattati nella prima ora... Lui mi rispose così: "senti...la domanda te la faccio io: questa è l'ora di ragioneria o tecnica?"... e io... "tecnica"... Lui, allora, compiaciuto: "allora non ti spiego questo argomento perché non pertiene alla lezione"... Io, non ce ne sono stato e ho replicato così: "allora io le chiedo: lei è lo stesso professore di prima oppure no?". Lui perse la pazienza: "se non vai a posto ti do quattro e mezzo sul registro" (lui dava, come voti minimo e massimo 4 1/2 e 7 1/2)... Io gli dissi che sarei andato dalla Preside...e lui, con aria di sfida... "E vai?!"...
Andai a posto...ma mentre tornavo nel mio banco mi è montò un moto di rabbia... Presi il libro di ragioneria e glielo tirai..
Da allora per me fu tutto in salita!
Le mie interrogazioni orali, invece di durare i canonici dieci minuti, durarono due ore... Nei compiti in classe prendevo due o tre voti in meno ogni volta perché se solo passavo una gomma al compagno lui mi penalizzava con l'abbassamento di un voto...
Era diventata una sfida tra me e lui...un vero e proprio duello... Lui continuava a dirmi frasi come "tanto Pesce tu non sei intelligente...studi solo tanto e basta"... Peraltro, all'orale, non poteva non darmi il massimo... Io lo provocavo...gli dicevo: "guardi che questo studio feroce a cui mi costringe contribuisce a farmi diventare iper preparato nelle sue discipline...quindi credo che non avrò problemi all'esame"...
Lui sapeva che io volevo prendere 60/60... Infatti osava su di me una pressione psicologica tremenda... "Se credi di prendere sessanta con me, sappi che non ci riuscirai... Se sarò io il tuo membro interno non ci riuscirai neppure accendendo tutti i ceri del Duomo"... era a venti metri dal nostro istituto...peraltro...
Ero stressato...mi venne l'esaurimento nervoso... 


Ma non ho mollato... Neppure quando scoprii, con sconcerto, che all'altra sezione, come membro interno, era toccato il prof. di italiano e a noi il mostro...pardon...il nostro...
Ok...è stato un esame difficile... 


Però gli "attributi" uscirono fuori... Forse mi ha aiutato la Musica e l'abitudine a suonare in pubblico controllando le mie ansie... Sta di fatto che ho fatto il tema più bello della mia vita...
Per quando riguarda la seconda prova fummo proprio sfortunati... Uscirono le "bancarie"....MAI FATTE! In effetti non uscivano da oltre vent'anni... Nessuno le sapeva fare...me compreso... Mentre prendevo il libro di ragioneria (più di settecento pagine) da consegnare alla commissione notai che c'erano circa cinquanta pagine intonse... 


Ho intuito che fossero le bancarie... Le guardai un attimo...erano loro... Essendo davvero preparato nella disciplina mi bastò un'occhiata per capire qualcosa... C'era solo una parola alla lavagna che non capivo (intendo come grafia)... Alzai la mano per chiedere delucidazioni al prof che mi rispose così: "se dici una parola ti denuncio alla Presidente"... 
Ok...altra partenza in salita...
Comunque il compito lo feci...tutto...e giusto...
Mancava l'orale... Sapevo di non poter contare sul membro interno...  Pazienza...andai avanti per la mia strada... Di italiano mi chiesero Leopardi...che amavo... e poi, ancora, Calvino...che avevo letto integralmente... Una piccola esitazione sull'IVA in "Scienze delle finanze"....ma...andò bene anche i resto dell'esame...
Risultato...il sessanta sessantesimi lo presi...unico nell'istituto...


Cosa mi ha insegnato questo? Che nella vita bisogna davvero essere determinati... Non fermarsi di fronte a nulla! Credere in quello che si fa o si vuole... Questo aneddoto lo racconto tutti gli anni alle mie allieve di quinta che piangono già sei mesi prima dell'esame...
Se devo essere sincero...non sono mai più stato così determinato in vita mia... Altrimenti non mi sarei perso tante occasioni nella vita professionale (e qualcuna anche in quella privata), mandate in fumo per la sola classica "paura di vincere"...
Terminato l'esame mi iscrissi all'università... Musicologia...corso quadriennale che, successivamente...con un po' di esami e una seconda tesi implementai con quella in lettere... Naturalmente non trascurai gli studi di conservatorio dove conseguii i diplomi di Pianoforte (dieci anni), Composizione (dieci anni) e Musica corale e direzione di coro (sette anni)...


... Mai più mi occupai di partite doppie e calcoli...
...anche se...a essere sincero, l'anima del "ragioniere", mio malgrado (o per fortuna) mi è rimasta...in qualche angolo molto nascosto del mio mondo interiore...


Buon giornata...

4 commenti:

  1. "angolo molto nascosto"? mah... mica tanto... ;)
    Racconto bellissimo

    ciao
    Gm

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  2. Io le 50 pagine della contabilità bancaria le avevo addirittura PINZATE e un mio carissimo compagno ha strappato una pagina determinante del capitolo, è stato "notato" e per rimediare ha MASTICATO il foglio...vanificando così le già poche speranze di sbirciare qualche notizia.....

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    1. Ah ah ah ah ah Molto fantozziana la cosa! Ma credo che in quel momento sia stato un vero dramma!

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