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mercoledì 14 novembre 2012

14/11/2012 Mercoledì mattina... L'uomo dal nome sbagliato...

Buon giorno...




Ieri mattina ho pubblicato il POST sull'estate di San Martino... In gergo direi che ero (quasi) sulla notizia... Come tutti sanno il giorno di sole e temperature miti cade sempre l'11 novembre... Non vi sto a raccontare di nuovo tutta la storia... Leggete, semmai, il POST di ieri mattina...


Questo si concludeva con una poesia delle mie, una PESCIADE, per intenderci... Non pensavo suscitasse così tanto interesse... Almeno tre persone mi hanno fermato e mi hanno raccontato dei loro nonni...di come fosse importante per loro quel giorno...nella loro vita di contadini... La vita dei campi è, per fortuna, ancora così radicata nella nostra esistenza che bastano solo poche parole per aprire un mondo di ricordi...
Come molti di voi sanno spesso traggo spunto da racconti e aneddoti veri per inventarmi un'altra realtà, un'altra storia..per dare vita a personaggi immaginari che, a veder bene (e a fondo), racchiudono in loro esperienze realmente vissute...da altri...
Dalle storie ascoltate ieri sull'estate di San Martino e sui nonni che non ci sono più ho tratto ispirazione per scrivere questa piccola storia che ora vi racconto...

Agostino...ovvero...l'uomo col nome sbagliato...

Agostino ha attraversato il secolo scorso che, detto così, sembra lontanissimo... In realtà sto parlando del 1900...quello in cui siamo nati tutti noi... Beh...non esageriamo... Chi ha meno di dodici anni vede il XX secolo come qualcosa di incredibilmente lontano... In quel mondo...in quel tempo ha condotto la propria esistenza, per molti anni, Agostino... Un omone alto quasi un metro e novanta... A dispetto di quel nome che sembra un diminutivo, Agostino era robusto, forte..."braccia donate all'agricoltura" che amava... Si chiamava Agostino perché era nato il primo agosto, quando i campi, bruciati dal Sole, sono popolati solo da covoni di paglia e spaventapasseri...


A quei tempi si facevano tanti figli... Non c'era molto tempo da perdere per la scelta dei nomi... Troppo lavoro...troppe preoccupazioni... E allora poteva capitare che i figli si chiamassero Primo, Secondo, Sesto, Settimio, Novarina... Agostino era nato il primo agosto... Tutto lì... A lui non piaceva quel nome... Lui era innamorato del nome Martino... Perché il "giorno  San Martino", l'11 novembre, per lui era importante... Era il giorno dell'"estate"...quello che serviva per spostare i mezzadri dai campi appena sistemati per l'inverno... 


Quello in cui, terminata la vendemmia, messi a riposo i campi, riposti gli attrezzi, si tornava a casa... O comunque ci si spostava... Proprio in quei giorni iniziava un nuovo anno...agricolo... Finalmente arrivava un po' di riposo... Erano finite le sveglie alle quattro del mattino... Tanto, a quell'ora, a novembre, era buio pesto... Agostino avrebbe così tanto volto chiamarsi Martino che, quand'era ragazzo, gli altri contadini lo chiamavano così...quasi a prenderlo in giro... "Il buon giorno si vede dal Martino"...dicevano quando lo vedevano arrivare tutto trafelato...
E ridevano... Ma lui era felice...perché almeno, anche se per scherzo, lo chiamavano col nome che amava...
Nell'estate di San Martino, prima di "cambiare casa", si ballava...si suonava...si faceva festa... 



E Agostino si sentiva in paradiso... Che bello quell'11 novembre...


E c'era sempre il Sole... Un miracolo...davvero...com'era stata la vita di Agostino... Primo di otto fratelli, rimase orfano della grande guerra... Il padre morì in trincea...la madre di tumore...o di crepacuore...o di tutti e due... Si ritrovò padre di sette fratelli... Tutti rinchiusi in un orfanotrofio da cui uscirono carichi solo di sogni....
E Agostino i suoi li realizzò.... Trovò una bella moglie...che gli diede tre figli... 


Trovò la forza per lavorare senza stancarsi... Con i soldi guadagnati, e mai spesi, acquistò una bella casa con una grande stufa che lo scaldava come mai aveva fatto quella dell'orfanotrofio...


E lavorava...lavorava...finché si trovò vecchio... I figli, ormai fagogitati dalla nuova era, non ne vollero sapere di fare gli agricoltori... Così tutto il mondo di Agostino si fermò con la sua vecchiaia... Si trovò costretto a vendere ciò che aveva costruito in tanti anni di lavoro durissimo... Chi acquistò il podere "San Martino" lo volle subito... Era il 23 settembre di un anno più vicino al 2000 che al 1900... Ma Agostino no ne volle sapere... "Ci si sposta l'11 novembre...perché gli spostamenti importanti si fanno nell'estate di San Martino...non un giorno prima...non un giorno dopo"... Disse...
E così fu... L'11 novembre di quell'anno Agostino se ne andò dal suo mondo per finire in un appartamento in città... Per la carità...non era una metropoli...ma non c'erano campi da arare...ne aria da respirare... E, si sa...senz'aria non si vive... E Agostino non fece eccezione... O forse morì semplicemente perché era diventato vecchio, molto vecchio... Morì un comunissimo 21 maggio di un anno qualunque...era un venerdì... Agostino si congedò dalla sua lunga vita serenamente... Mentre chiudeva i suoi occhi per sempre aveva solo un cruccio...sembrava sentirgli dire: "peccato che non  è l'11 novembre...perché gli spostamenti importanti si fanno sempre con l'estate di San Martino"...


Le litografie riprodotte nella storia sono del mio papà... Anzi...spiego meglio... Sono del pittore Pietro Morando...ma di proprietà del primo...


Buona giornata...

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