Care lettrici e lettori fedeli, il conteggio di Net-parade,ogni mese, parte da zero. E' mia intenzione posizionare il mio BLOG nel punto più alto possibile delle classifiche. Per farlo ho bisogno del vostro aiuto. Cliccate sul banner qui sopra. Non occorrono dati personali, basta cliccare su "sì, confermo il voto"...SI PUO' FARE OGNI ORA! GRAZIE!

domenica 11 novembre 2012

11/11/2012 Domenica mattina... Voci bianche...nel mio cuore...


Buon giorno...



Ho guardato il cortometraggio di Francesco Ghiaccio, "Voci Bianche"...ho sempre pianto...alla fine... Certo la trama è forte, una di quelle che ti fanno pensare... Ma c'è molto di più in quelle mie lacrime di commozione...
Partiamo dal presupposto che non vi dirò nulla in più di "Voci bianche" oltre a quello che è stato diffuso dalla cartella stampa dallo stesso regista, Francesco Ghiaccio, e dai produttori, lo stesso Francesco e Marco D'Amore...
Non vi dirò nulla perché non è ancora tempo... Il film sarà in concorso al Torino Film Festival dove sarà proiettato al Cinema Reposi sabato 24 novembre (ore 19:15) e domenica 25 novembre (11:15)... Capirete che non posso far vedere il lavoro... Ma anche parlarne troppo non porta bene...

Allora vi parlerò di quello che "sento" quando vedo "Voci bianche"... Sento un amore immenso verso quei ragazzi, TUTTI, che hanno preso parte al progetto... 



Anzi, no, non chiamiamolo progetto... E' riduttivo... Sa di POF, di scuola...di burocratese... Allora diciamo così: Sento e provo un amore immenso verso quei ragazzi, TUTTI, che hanno preso parte a quella splendida avventura che Francesco Ghiaccio ha proposto loro dopo averli visti in azione nel corso dello spettacolo "Come in una Clessidra", scritto e diretto da me e realizzato con gli stessi ragazzi di "Voci Bianche"... Anche questo è meraviglioso... Francesco è tornato a Casale Monferrato per darmi una mano... Mi serviva la sua voce, la sua esperienza, per leggere le parole di persone importanti della "nostra" città "rapite" dal mesotelioma... Lui è venuto, direttamente da Caserta... E lì c'è stata la restituzione... Lui ha dato qualcosa a noi...noi abbiamo dato qualcosa a lui... L'ispirazione... Ha visto i LANZACHENECCHI in scena...ha sentito il coro, ascoltato le POKER SINGERS... In un attimo ha deciso che quei ragazzi e quelle ragazze sarebbero diventate gli "attori" del lavoro che, probabilmente, gironzolava già tra la sua testa e il suo cuore...
Si sono incontrati, hanno buttato giù il soggetto...ognuno ha detto la sua a proposito della storia, dei diversi personaggi... Ognuno si è ritagliato, come un sarto dell'anima, il proprio ruolo...comodo...sentito...pertinente...



Due mesi di duro lavoro...con tanta allegria, voglia di fare... E Francesco, con Marco D'Amore, attore affermato, sempre lì...a curare il dettaglio... Con pochi mezzi...tanta passione e, lo dico senta paura di essere smentito, tanto talento... La mamma di Francesco sempre pronta con manicaretti prelibati per ogni pranzo... Anche il Catering era fatto con il cuore...





In un'aula non distante dal laboratorio di scienze del LANZA, la loro base operativa, stavamo facendo i colloqui orali dell'esame di stato... Ogni tanto arrivavano dal "set" strani "versi"... Vocalizzi, canti quasi tribali... Alcuni commissari mi guardavano un po' perplessi... E io, sicuro di me, "Stanno girando un cortometraggio"... Li vedevo scettici...allora io continuavo... "Sono quasi tutti ex allievi o allievi del nostro istituto... "Ah ecco..." Una delle risposte è stata questa... Come dire...ok...la solita cosa scolastica... 



Sì, certo, poteva esserlo... Ma c'era già dello straordinario vedere una trentina di ragazzi, i primi di luglio, stare a scuola e lavorare sodo... E la piscina? Nulla... "Quest'estate si fa il cinema"... Una commissaria esterna un giorno arriva e mi dice: "Ma...mi sembra di aver visto un attore famoso in cortile...è possibile?"... "Perché no?" penso io... Rispondo così: "Certo...è Marco D'Amore...è venuto a girare il film con i ragazzi"... 




Molti casalesi, quando vedranno "Voci bianche", non potranno che rimanere stupiti... Non è un lavoro scolastico questo... E' un gran lavoro! 





Ma la cosa che deve stupire è che questo lavoro è stato realizzato da questi ragazzi...ex e attuali studenti di una scuola che, nonostante tutto, funziona! Francesco è diventato per me un grande amico... I tempi in cui era un allievo sono molto lontani...al punto che il GAP generazionale con le "nuove leve" incomincia a farsi sentire anche per lui... 



Lo ricordo quando in terza si è presentato nella nostra scuola provenendo da un altro istituto... Non sapeva una parola di latino...poche di inglese...ma aveva un talento che andava oltre i programmi da espletare... Così tutti i ragazzi dei LANZACHENECCHI... Sono arrivati a scuola...hanno studiato, chi più chi meno, si sono diplomati... Hanno calcato per anni il palcoscenico di molti teatri... I nostri spettacoli ci hanno fatto crescere come individui e come gruppo... Siamo diventati molto più che allievi e insegnante... Siamo diventati AMICI...ALLEATI...in una "lotta" culturale tra noi che dovevamo realizzare al meglio i nostri testi e il pubblico...pronto ad applaudire o a criticare... 
Quelle esperienze hanno aiutato tutti noi...e tutti noi siamo cresciuti...insieme... Ognuno dal loro punto di partenza... Diciamo che io sono invecchiato...loro sono cresciuti...
La scuola deve essere anche questo... Anzi... La scuola deve essere soprattutto questo...scoprire i talenti, le attitudini di ognuno...





Non è detto che chi si scrive in un liceo piuttosto che in un istituto tecnico debba per forza fare nella vita ciò che impara nei piani di studi... Una scuola moderna deve saper prendere ogni studente, conoscerlo, intuire le sue competenze e permettergli di potenziarle... Ecco perché molti dei miei ex allievi e le mie ex allieve ora fanno i registi, le ballerine, le cantanti, i musicisti, gli attori... Fanno forse un po' più fatica dei loro "colleghi" maestri, dottori, impiegati... Ma sono felici...perché vivono per e con  quello in cui credono...

Il cortometraggio inizia... Un metronomo scandisce un tempo che sembra essersi fermato in un "nero" che non ci lascia vedere le voci che sentiamo... Alcune parole di Lucio dalla, tratte dalla sua canzone "Il parco della Luna", fanno da apri pista alla strada delle emozioni...

Quante volte da solo mi sono perduto
quante volte ho pianto e sono caduto
guardando le stelle ho chiesto di capire
come entrare nel mondo dei grandi senza paura
paura di morire...

Ho già visto questo lavoro di Francesco più volte ma so che piangerò...di nuovo...

Buona giornata...

1 commento:

  1. Tutto quello che hai scritto e che senti tra i ragazzi è il frutto di un grande lavoro sì, ma soprattutto del modo in cui hai coltivato negli anni questo gruppo...con passione, serietà e semplicità, facendo emergere l'anima dei ragazzi che non perderanno mai questo modo di vivere lo spettacolo! Rimarrà sempre in loro la voglia di fare e il sentire quello che stanno facendo e tu sai che sono come te.....professionista col cuore. =)

    RispondiElimina