Buon giorno...
In questi giorni ho visto più volte il cortometraggio di Francesco Ghiaccio... Non ritorno sull'argomento ma vi invito a leggere il POST di ieri mattina... Ecco il LINK...
Vedendo tutti quei miei allievi ed ex allievi realizzare da soli (guidati magistralmente da Francesco) un'opera così compiuta mi sono commosso, molto...ma mi sono sentito anche molto felice...
Si può piangere ed essere e felici allo stesso tempo? Certo, basta assecondare gli ossimori dell'anima...
Ieri pomeriggio ho pubblicato il quattordicesimo brano del mio canale MUSICATERRAPIA, "Caro Lucio"... Non è un brano allegro...descrive la morte suicida di Lucio Mastronardi, bravo scrittore de "Il maestro di Vigenavo"... Il brano risultava ancora più forte perché accompagnato dall'illustrazione di RIK, Riccardo Guasco, montato al contrario... In definitiva quella "Donna ad un tratto", che prendeva forma lentamente su un altro mio brano (La città, lo scrittore), sparisce lentamente in "Caro Lucio" in un processo regressivo che l'annienta...
Per vederlo...cliccate qua...
...In questo week end ho pensato molto a questi due incredibili stati d'animo, la felicità e la disperazione... Da cosa dipendono? Perché sembra prevalere il secondo sul primo?
Sabato pomeriggio, sul primo canale radiofonico della Rai, sono state fatte alcune importanti considerazioni sulla felicità... Da lì si è scatenato nella mia testa tutto un mondo di ragionamenti... Forse si dovrebbe "pensare" più col cuore che con la testa...ma, come potete immaginare, non è cosa facile... Quindi il cervello, tra sabato e domenica, ha incominciato a pensare...mentre il cuore batteva...come sempre...più di sempre...
Chiedetemi se io sono felice... Vi rispondo senza esitare sì!
Lo sono molto e lo sono per lungo tempo... Eppure è risaputo che la felicità dura poco... Spazi di bellezza esistenziale che vengono interrotti se non "uccisi" da fatti gravi...luttuosi...o semplicemente "ordinari"...
Dunque la felicità sembrerebbe essere breve, intervallata da lunghi periodi di "stasi"... In questi intervalli c'è di tutto...dolore, ansia, odio, indifferenza, noia, ordinarietà...
Ma perché?
Perché le cose belle durano sempre meno delle brutte...
...forse...
Non sono d'accordo... Le cose belle sembrano durare poco perché sono belle...quelle brutte, invece, sembrano eterne...
La felicità, per buona parte, dipende da noi...
Ci sono due modi per costruire la propria felicità...
Primo modo...
Aspettarla come la manna dal cielo... Ogni tanto arriva... Non fai nulla per ottenerla... Vinci i soldi alla lotteria...scopri di essere innamorato, vedi l'arcobaleno, una stella cadente...ecc... Sono attimi bellissimi...ma casuali...
Basterebbe avere tanti soldi? Con questi si potrebbero acquistare tante cose...quindi anche la felicità... Ma allora...perché ci sono tanti figli di miliardari (pensate a tutti quei personaggi famosi che si buttano via nel nulla...) che se la passano peggio di noi?
La risposta è semplice: perché non sono realizzati... Perché non costruiscono la loro felicità...nel tempo...non se la conquistano... Hanno tutto...quindi niente... Dopo un po' i soldi, l'auto bellissima, la casa in montagna, al mare...ovunque...non bastano più...
I rampolli delle famiglie potenti, spesso (non sempre, grazie al cielo) sono frustrati...perché vedono il loro genitore lassù, inarrivabile...rinunciano a camminare sulle loro gambe...
Quella dei soldi, e del tutto subito, chiavi in mano, non è felicità duratura...
Ma allora come si fa ad essere felici a lungo?
Secondo modo...
L'ho detto...lo ripeto... Costruendosela... Facendo il lavoro che si ama...lottando per ottenere risultati...
Io amo la Musica...è la mia religione, vivo per conquistarla... Non riesco a raggiungerla... Ogni giorno mi avvicino a lei...un gradino più in su... Lei va oltre... Io sono felice lo stesso per il risultato...sono proteso verso il raggiungimento del successivo... La felicità, per me, è questo: sentirmi realizzato...avere delle prospettive di miglioramento, di crescita...
Gli attimi di felicità inattesa (l'arcobaleno, una sorpresa...tutto ciò che è bello e improvviso) potranno contribuire ulteriormente alla mia massima soddisfazione...a dare altro gas al mio sentimento di gioia (quasi) costante...
Ecco perché esorto i miei allievi a vivere facendo SEMPRE quello che amano... La vita è una... Prima di arrendersi bisogna tentare in tutti i modi di ottenere quello che si vuole... Diversamente la prospettiva è quella di una vita piatta, fatta di lunghi intervalli statici a cui si contrappunta, ogni tanto, una felicità improvvisa...una fiammata che si spegne come la punta di un cerino...
A loro dico: "non diventate pigri aspettando quel piccolo fuoco... Cercate di vivere felici in ogni momento della vostra vita"...
Sono contento di fare il Musicista...e anche di fare l'insegnante (anche se non so per quanto lo farò ancora)... In questo secondo lavoro bisogna per forza contare sui ragazzi per essere "felici"... Sul loro coinvolgimento, sul loro amore verso la tua persona e, quindi, verso la tua materia, sul rapporto che rimane anche quando, finito il ciclo di studi, diventano "trasparenti"... Questa è una felicità conquistata senza pigrizia...
...Altrimenti...perché mai un insegnante dovrebbe essere felice? Stipendio basso, riunioni inutili e numerosissime, poco rispetto sociale, nessuna prospettiva di "carriera" dal primo anno di assunzione alla pensione...
... Chiedetevi ogni giorno se siete felici... rispondetevi con schiettezza... Se vi darete una risposta negativa non consideratevi assolutamente perduti... La consapevolezza è il primo passo per incominciare a sperare di essere felici per sempre...
...e volare in alto...
Buona, felice, giornata a tutti...
Buongiorno,
RispondiEliminaconcordo con te sul contenuto del post, ma vorrei aggiungere che potrebbe non essere sufficiente essere o capire di essere felici perché, talvolta, eventi o persone (naturalmente vicine a noi) minano la nostra gioia con comportamenti o creando situazioni negative, fastidiose che oscurano il nostro positivo stato d'animo. Allora, oltre alla volontà di essere felici, di vedere positivo, si rende necessaria anche una componente determinante: la forza di isolare il negativo, puntando avanti verso il nostro volere, senza lasciarci contaminare! Allora sì la felicità è NOSTRA e di chi con noi corre verso la meta!
Buona "felice" giornata
Bravo Luigi... Hai aggiunto ciò che io ho tralasciato... Giusto, giustissimo... Propongo ai miei lettori di integrare il tuo commento al mio POST! Buona felice giornata a te....
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