Buon pomeriggio...
Oggi torno a proporre un'esecuzione particolare e bellissima... La Valse. Particolare perché, come per il Bolero della scorsa settimana, questo video lo potrete vedere, la settimana prossima, solo qui... La ripresa infatti è mia (fatta con l'iPhone...e SI VEDE!) e si riferisce al concerto che il bravissimo pianista Martin Münch ha tenuto lo scorso 28 ottobre ad Acqui Terme, presso la Sala Santa Maria, nell'ambito della prestigiosa rassegna "Luoghi Immaginari", diretta dal M° Raffaele Mascolo. Hanno co-organizzato i Comuni di Acqui Terme e Terzo e le Associazioni Terzo Musica e Antithesis...
Oggi, però, vi propongo, per preparare la "chicca" di sabato prossimo, altre interpretazioni del celebre brano di Maurice Ravel...
La Valse doveva diventare un balletto, commissionato dal grande impresario Sergej Diaghilev, lo stesso che lavorò a stretto contatto con Igor Stravinskij...
Nacque prima la versione per pianoforte solo (completata nel febbraio 1920), poi quella per due pianoforti (terminata il mese successivo)...infine quella per orchestra... (il mese ancora dopo). Come balletto non ebbe molto successo (non piacque neppure a Diaghilev)...come brano sinfonico e pianistico, invece, ebbe un successo straordinario... Ravel aveva già in mente di tributare un omaggio al grande Iohann Strauss, autore dei celebri valzer viennesi... L'idea iniziale risale infatti al 1906... Poi ci fu la prima guerra mondiale...
Cito dalla bella spiegazione che diede prima dell'esecuzione Martin Münch...
Ravel era piccoletto e cagionevole di salute... Non fu reclutato nell'esercito... A quei tempi gli uomini di cultura ambivano ad andare in guerra (basti pensare al nostro Gabriele D'Annunzio, NdR)... Insistette così tanto che, alla fine, lo arruolarono come camionista... Al fronte si rese ben presto conto che la guerra era una cosa tremenda (soprattutto il primo conflitto mondiale, direi...sempre NdR)... Ne uscì ferito nel cuore più che nel corpo...
Anni dopo Alma Mahler, la moglie del famosissimo compositore Gustav, lo invitò a Vienna... Ravel accettò di buon grado... Sembrava carino andare in visita in quella splendida città...dimenticare i conflitti, le rivalità tremende della guerra... Ravel si aspettava di trovare la città austriaca, bella come sempre, ricca e viva... Invece la trovò semidistrutta, piangente, prostrata da anni di guerre mortificanti... Da qui l'idea di comporre la Valse che rimaneva nell'idea un omaggio al Valzer viennese, interpretato secondo gli occhi macchiati di sangue dal primo conflitto mondiale...
Il brano, in Re maggiore, un "Mouvement de valse viénoise", è diviso in tre parti...
Una sezione cupa, la prima, che introduce il climax drammatico dell'intero componimento... Una seconda parte più "leggera", dove si sente maggiormente l'influenza "leggiadra" del valzer viennese... La terza parte con la ripresa dei toni cupi e drammatici... In questa sezione, nell'azione scenica, una figura tutta scura entra in scena e si sostituisce a tutti i danzatori... Non c'è bisogno di dire che si tratta della morte...e della sua sistematica fame di eliminazione di tutto ciò che vive sulla Tera...aiutata, in questo caso, dalla guerra feroce e fratricida...
A seguire l'interpretazione pianistica del pianista italiano Massimiliano Damerini, che io ho avuto l'onore di ospitare nell'ambito delle serate del concorso pianistico che dirigo...
Vi propongo, altresì, la "lettura" dell'imprevedibile Glenn Gould....
Ecco, invece, la versione per due pianoforti proposta dal duo Argerich-Freire...
In ultimo la versione per orchestra...con l'Orchestre Nationale de France diretta magistralmente da Sergiu Celibidache...
Buon ascolto...in attesa della versione acquese...
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