Buon giorno...
La domanda che mi faccio...e che vi faccio...è la seguente: "Recentemente non è passata una legge che tutela gli animali, almeno quelli di di piccola taglia, nei condomini? Avete letto no? Basta problemi con i cagnolini o i gattini... D'ora in poi avranno diritto a vivere con i loro padroni negli appartamenti dei palazzi cittadini...
... Mentre penso, e per questo gioisco, a questa grande vittoria per i migliori amici dell'uomo, mi sovviene alla mente un cartello in cui mi sono imbattuto ieri a Savona...
Come molti di voi sanno, ieri e oggi sono impegnato nella città ligure per una serie di iniziative musicali...la docenza di pianoforte all'Accademia e ben due concerti all'antico Teatro Sacco...
Proprio ieri, mentre camminavo nel vialetto tra l'Accademia e il mio bar di riferimento, per la consueta quanto meritata pausa pranzo, mi sono imbattuto in un cartello che certamente "stonava" con quanto appena detto... Il cartello lo avete incontrato anche voi all'inizio di questo POST e così indicava: "divieto di accesso ai cani (e altri animali)"...
Vorrei innanzitutto far presente una cosa: ma di quali altri animali parliamo? Perché, vedete, non è che uno si porta a spasso altri animali... I gatti o sono randagi o stanno a casa... Praticamente mai si muovono al seguito del loro padrone... Quest'ultimo dovrebbe avere in mano almeno una bella aringa per convincerlo a seguirlo...
Ma allora...di quali altri animali si parla? Del furetto? O forse del procione? Forse una pecora, che potrebbe pascolare nelle minuscole aiuole? Un serpente? Una mucca? non diciamo VACCATE!
Per cominciare il cartello è abbastanza inutile...perché la voce "altri animali" risulta praticamente priva di riscontri oggettivi... Potremmo considerare i figli pestiferi alla stregua degli animali? Direi di sì...considerato i danni che potenzialmente sono in grado di arrecare alla cosa pubblica (e privata)...
La seconda cosa che voglio far notare è che il luogo in cui si vieta l'accesso ai cani (e altri animali) non è un parco storico cintato...né, tantomeno, un giardino botanico... Si tratta, in realtà di un vialetto di autobloccanti con qualche micro aiuola e alberelli minuscoli che saranno considerati tali tra circa trent'anni... Ecco un contributo visivo....
... Il cartello sta proprio là in fondo...poco prima della tensostruttura bianca... Non lo vedete? Allora vi cambio il punto di vista... Andiamo dall'altra parte...
L'avete visto ora?
Bene... Ma cosa si vieta cosa che questa è una stradina pubblica? Voglio dire...si presume che un cane passi da quelle parti con il proprio padrone... Questo significa che non può arrecare disagio alcuno alla collettività... Se, malauguratamente, alla povera bestiola scappasse un bisognino, si auspica vivamente che il proprietario, cioè l'essere umano preposto al controllo dell'animale, provveda immanentemente al recupero del "rifiuto tossico"... Qualora non lo facesse il vero animale risulterebbe essere lui...non la simpatica bestiola... Quindi il cartello, a parer mio, dovrebbe così recitare: "Divieto di accesso ai proprietari di cani con il loro animale al seguito qualora non siano muniti dell'apposito kit per il recupero delle deieizioni canine..." Al massimo potrei tollerare un "divieto di accesso ai cani senza guinzaglio"...
A proposito... Quando i comuni, nei loro cartelli, indicano la parola "deiezione", forse non sanno che la metà della popolazione italiana non sa di cosa si tratti...
E se utilizzazzimo la parola escrementi, giusto per non dire "cacca"?
Vi immaginate poi un cane senza padrone (un randagio...o, molto più semplicemente, una bestiola in calore in cerca di un perché ai propri pruriti sessuali) che, arrivato nei pressi del vialetto, guarda il cartello e, in linguaggio cagnesco, dice: "o no...io non posso entrare"....e se ne va?
Col tempo ci siamo abituati a questa brutta frase affissa nella maggior parte degli esercizi pubblici... Al cartello oggetto di questo POST, invece, no...
Altro che condomini e libertà per gli animali domestici! In strada i nostri migliori amici trovano ancora vita dura... Ma, in fondo, di cosa ci stupiamo? Se ancora oggi, anche in Italia, si guarda con diffidenza il "diverso", vuoi per credo religioso, per il colore della pelle, per le inclinazioni sessuali, come facciamo a pretendere che guardino con occhi benevoli gli animali?
Vita da cani...si diceva...e si dice... Eppure la vita dura, "da cani", ai nostri amici a quattro zampe la infliggiamo molto spesso noi... A volte sembriamo talmente insensibili al loro amore incondizionato da infliggere a loro, e a noi stessi, una delle pene più dure che l'uomo si possa meritare...la solitudine...
Buona giornata....