Buon giorno...
Vi ricordate quando, qualche giorno fa ho parlato degli allievi dell'esame di stato definendoli trasparenti?
Trasparenti perché non sono più studenti "normali"...stanno davvero passando gli ultimi istanti della loro vita scolastica in quei banchi...
Questa scuola li ha visti crescere, passare dall'adolescenza all'età adulta...quei banchi, col tempo, sono diventati troppo piccoli...
Il prossimo anno molti torneranno a salutarci...la maggioranza di loro sarà all'Università...qualcuno farà la facoltà che sognava su questi banchi...qualcun altro non avrà superato i test di ingresso e si sarà accontentato di un altro ateneo... Una piccola parte starà già lavorando o sperando di farlo...
Tutti diranno: "era meglio quando eravamo qua"... Lo dicono davvero tutti...molti pagherebbero (beh...quasi) per tornare a occupare quei banchi...
E' sempre così nella vita... Si rimpiange quello che è passato...si desidera quello che deve ancora venire...e forse non verrà...
Io ho persino sentito nostalgia per l'anno di militare...eppure, dal primo giorno all'ultimo di "naja", ho contato i giorni che mi separavano dalla "libertà"!
Ieri, nel giorno della terza prova scritta, l'ultimo, davvero, nei banchi del "Lanza", ho guardato quei ragazzi "trasparenti" e li ho visti...ad uno ad uno...
Ora, a ognuno di loro, manca un'ora di vita di questa scuola...quella del colloquio... Dopo non saranno più trasparenti...ma invisibili...
Non così le tracce che hanno lasciato in ogni angolo di questo edificio, né bello né brutto...tracce che senza farsi vedere segneranno la strada di chi verrà dopo di loro, di chi, in questo momento, sta diventando trasparente, e quindi invisibile, nella propria scuola media... La scuola, come la vita, è un continuo passaggio...verso altro...
Stamattina il tuo post mi ha commosso particolarmente, perchè "vivo" questa realtà e....è proprio così!
RispondiEliminaGli allievi sanno essere, a volte, anche troppo presenti, poi trasparenti, poi al centro dell'attenzione, poi, ma per sempre nei nostri cuori, dinuovo trasparenti, quasi in dissolvenza mentre si stano avvicinando le classi nuove.......come nella vita si susseguono i fatti.....=)
Invece a me mi hanno fatto prigioniero a sei anni e non mi hanno rilasciato più... (lib.cit. dal film La Scuola..)
RispondiEliminaMi ricorda, inevitabilmente "L'attimo fuggente" di P. Weir con il mitico R.Williams nelle vesti del Prof. Keating. Soprattutto la scena iniziale dove si vedono fotografie di studenti che si sono "estinti"..come i poeti. E' proprio nell'attimo che fugge, inesorabile, la chiave dei nostri anni di scuola e della vita. La domanda è ovvia: "perché l'attimo è così inafferrabile?" la risposta è, ovviamente, nella mente. L'attimo è una eternità per la mente...non è in grado di concepirlo.
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