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mercoledì 27 giugno 2012

Il musicista...come il ginecologo?

Buon giorno...



E se vivessi in una casa come questa?


Molto carina...però preferisco quelle tradizionali...quelle calde, accoglienti...come sanno disegnare solo i bambini...meglio degli architetti...perché le disegnano col cuore...


E poi, io la musica ce l'ho dentro...non devo per forza stare dentro di lei...o meglio...sto dentro di lei quando suono...la possiedo...e lei possiede me in ogni secondo della mia vita, mi cattura, mi assorbe ogni energia...


Sapete che per un musicista è difficilissimo sottoporsi a sedute di Musicoterapia? Questo perché il musicista ascolta sempre con l'orecchio vigile... Dovrebbe rilassarsi, farsi avvolgere dai suoni...invece incomincia ad analizzare il brano... "Questo passaggio è efficace"..."ottima questa modulazione"..."la sezione A è scollegata dalla B"...e via dicendo...
Ai "non musicisti" riesce più facile ottenere effetti musicoterapeutici... L'importante è che si sottoponga loro principalmente ascolti di musica strumentale o, in alternativa, brani cantati in lingua straniera, in modo che il "paziente" non si faccia distrarre dalle parole.


E quindi? Noi musicisti non possiamo godere della musica come i "comuni mortali"? Certo che sì! Noi che facciamo musica dobbiamo dimenticarci di essere dei tecnici e dobbiamo godere pienamente delle onde sonore che impattano contro di noi attraverso le centinaia di capolavori musicali esistenti in ogni angolo del mondo. Occorre fare un patto con la Musica: io, tuo sacerdote, mi dimentico di conoscerti intimamente e godo di ogni tua emozionante nota che, inanellata in una struttura semplice o complessa, mi colpisce il cuore e tutti i sensi. E' lo stesso patto che facciamo col regista di un film o di uno spettacolo teatrale quando andiamo al cinema o a teatro; siamo ben consapevoli di stare per assistere a una "finzione" scenica...eppure, per quel tacito patto cui facevo riferimento due righe più sopra, noi ci commuoviamo, ci spaventiamo, ridiamo... Quando muore il protagonista piangiamo...eppure, razionalmente, sappiamo che il fatto non è vero, che l'eroe è un attore che interpreta un copione... E' la magia del cinema, del teatro, della Musica...della catarsi (non della CARTASI con cui, magari, abbiamo pagato i biglietti del teatro...e abbiamo pianto)
Noi musicisti, se riusciamo a dimenticarci per il tempo di una ascolto di essere tali, godiamo ancora più di un comune ascoltatore...
Basta con questo preconcetto: "tu sei musicista, quindi non ne potrai più di sentire suonare gli altri, di fare concerti, di scrivere musica...preferirai fare altre cose..." Invece no! Io non mi stufo mai e godo sempre, e sempre di più. Scusate il paragone assolutamente privo di stile ma è come sostenere che un ginecologo, a causa della sua professione, non prova più interesse per le donne... Non credo proprio! In realtà tutto dipende dal contesto, dalla predisposizione e, se mi permettete, dalla bellezza...in senso assolutamente lato (scegliete voi quale)...


Buona giornata...



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