Buon giorno...
Tra le tante immagini che mi sono rimaste negli occhi del mio ultimo concerto di venerdì 25 ottobre, alla Sala Santa Maria di Acqui Terme, c'è quella di una persona che quella sera ha anticipato la mia esecuzione dandomi una grandissima lezione di coraggio... La persona di cui vi parlerò si chiama Antonio Tamsello.
Cinquantacinque anni, ex impiegato delle Poste Italiane, Antonio è un uomo coraggioso. Affetto dal Parkinson da diversi anni, il mio concittadino non si è mai arreso alla malattia... Ha incominciato a lottare...a documentarsi...a cercare di capire tutto del suo nemico che lo ha invaso e occupato con le maniere più subdole... Quelle di una malattia neurodegenerativa, a evoluzione lentissima, quasi bradisismica, ma che non da' tregua e che, progressivamente, va a minare il controllo dei movimenti e dell'equilibrio di chi viene attaccato... "Disordine del movimento"...questa è una delle patologie che si riconducono al Parkinson...
Antonio, come ho scritto poche righe fa, non si è arreso al suo nemico che è entrato nel suo corpo e ha incominciato a prendere a mazzate il suo futuro... Laureato in lingue, ottimo conoscitore dell'inglese, ha incominciato a studiare il suo caso e quello degli altri compagni di sventura... Si è relazionato con le università e i centri specializzati di mezza Europa, ha scelto consapevolmente di non sottoporsi all'impianto di elettrodi nel cervello... Invece ha voluto e ottenuto, fra i primi in Italia, la terapia permanente con il trattamento del farmaco (una sorta di gel) mediante infusione intradigiunale continua ottenuta mediante PEG, un sondino che viene fissato stabilmente nel ventre...
Chiedo scusa alle gentili lettrici e ai cari lettori, e soprattutto ad Antonio, se non sono stato preciso e chiaro... Non voglio parlarvi nel dettaglio di cose che non so... Sappiate solo che Antonio Tomasello vive costantemente con un foro nell'addome nel quale passa un tubo che penetra il suo corpo... All'estremità di questo tubo c'è una macchinetta che dosa il gel terapeutico e viene manovrato dallo stesso Antonio secondo le necessità del momento...
Ho conosciuto Antonio un paio di mesi fa... A dire la verità ci conoscevamo già... Lo incontravo alle poste, tra una raccomandata e l'altra... Mi ha contattato tramite Silvia Caviglia, la presidente dell'Associazione AntiThesis, che stava organizzando il mio concerto di venerdì scorso... Voleva incontrarmi per spiegarmi che, nonostante le medicine molto evolute che assimila costantemente, i risultati migliori li stava ottenendo con la Musica...
Sono andato a trovarlo... Mi ha accolto mentre nello stereo suonava il CD contenente gli splendidi quattro concerti per Corno e Orchestra di Mozart... Mi ha raccontato che, una volta letto il libro "Musicophilia" di Oliver Sacks, ha incominciato a seguire la Musica con un altro orecchio...
A dire la verità Antonio la Musica l'ha sempre ascoltata...però...dopo la malattia...dopo quella lettura...qualcosa in lui è scattato nel suo cervello...un cervello che già era impegnato sul fronte della lotta al Parkinson...
I concerti di Mozart scorrevano...Antonio si animava raccontandomi del grande potere taumaturgico che la Musica aveva su di lui... Aveva notato, per esempio, che un grande effetto sul controllo dei suoi movimenti lo avevano le Variazioni Goldberg di Bach... Non mi sono stupito... Qualcuno considera il capolavoro bachiano come uno dei primi esempi di Musicoterapia... Pare che, sin dalla loro creazione, si fossero rivelate eccezionali per curare i disturbi del sonno...
Antonio ha scritto anche degli articoli sull'argomento. E' mia intenzione pubblicarli in questo BLOG...nei prossimi giorni...
Nel discorso di Antonio Tomasello c'era, però, ancora qualcosa di più grande... Da un po' di tempo si stava dedicando allo studio del pianoforte... Lo so...vi sembrerà impossibile...però quella pratica strumentale aveva grandi effetti sul controllo del movimento dell'uomo che andava molto fiero dei suoi progressi compiuti alla tastiera...
Abbiamo deciso insieme che il venerdì 25 ottobre Antonio avrebbe aperto il mio recital parlando della sua esperienza e suonando qualcosa...
Così è stato... Antonio è arrivato, puntuale, preciso e determinato... Abbiamo aspettato che la sala si riempisse... Non c'è voluto molto...alle 20:45 era tutto esaurito... La gente a quel punto poteva accontentarsi dei soli posti in piedi...
Antonio è salito sul palcoscenico... Prima di parlare ha preferito suonare... Era sua intenzione eseguire il "Corale" in Fa Maggiore di Bach, il primo brano dal quaderno di Anna Magdalena.
Al pianoforte Antonio non riusciva a iniziare...o meglio...il suo corpo glielo impediva... Dietro alle quinte aveva appena avuto una crisi...le gambe si erano immobilizzate al punto da non permettergli di camminare... Era successo anche il giorno del nostro incontro...
Una nota...il Fa...nella mano destra... L'unica...poi nulla... Antonio non riusciva a coordinare le dita... Pochi secondi dopo riprovava...Fa... Il La che segue nello spartito era appena accennato...poi più nulla... Il pubblico era attento, silenzioso... Non sapeva ancora nulla di Antonio...doveva ancora raccontare la sua storia...
FA...LA... La sinistra tentava di sostenere la seconda nota della mano destra con il suo Fa... Nulla...i suoni non uscivano come avrebbero dovuto dalle mani di un cavaliere tenuto in scacco dal suo antagonista... Eppure erano solo due note... FA e LA...sempre quelle... Sembravano una montagna... Io osservavo Antonio... Aveva negli occhi l'animo di voler ancora provare...di non arrendersi... Insisteva... Fa...La...Si bemolle...e nella mano sinistra un timido Fa...seguito da un vago Re...
Non avevo alcuna intenzione di interrompere il suo tentativo... Ero davanti a lui... Lui solo poteva decidere se arrendersi o procedere...
Immaginatevi se un uomo che da anni lotta contro un nemico più grande e forte di lui si sarebbe arreso di fronte alle note del Corale di Bach...di fronte alla Musica...
La Musica non tradisce mai...ed ecco il grande gesto di Antonio... Dopo un ulteriore breve attimo di concentrazione ha iniziato nuovamente l'esecuzione del brano... Questa volta le note c'erano...tutte... Fa, La, Si bemolle, Do, La...e così via...nella mano destra... E sotto, nella sinistra, Fa, Re, La, Fa... Sino alla fine della riga...
A questo punto l'impresa era compiuta... Antonio aveva vinto la sua "battaglia", lo stress del pubblico così numeroso...la fatica di tenere a bada il "mostro" dentro di lui... Con nuovo coraggio ha raccontato la sua storia che io vi ho riassunto più sopra...
Poi è tornato a sedersi tra gli applausi incredibili della gente... A quel punto toccava a me...
Fino a dieci minuti prima avevo molta ansia...come sempre prima di un concerto... Dopo quel quarto d'ora emozionante ero, invece, tranquillo...pieno di energia... La Musica...e Antonio...mi avevano dato una grossa mano... Ora potevo iniziare a eseguire il mio programma...ed ero sicuro che tutto sarebbe andato bene...
Grazie, Antonio...
Buona giornata...
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