Buon giorno...
Eh lo so...ormai conoscete tutto della prassi del mio BLOG... Ieri l'"immaginando"...oggi i "pensieri seri"...
Avete immaginato?
Sì...direi di sì...a giudicare da quanto avete scritto nei COMMENTI del BLOG e di FACEBOOK...
Così... Ambra, Patrizia, Elena, Monica, Eleonora hanno detto la loro...
Quasi tutte hanno puntato l'attenzione sull'immagine riflessa nella fascia laterale del pianoforte...
Facciamo così...intanto pubblico di nuovo la fotografia, scattata giovedì sera al Bobino di Milano dalla mia cara amica Giovanna... che ringrazio ancora...
Ed è proprio su quell'immagine che volevo soffermare il mio pensiero... Il mio immaginare non si sofferma, però, sull'attenzione o meno di un pubblico di un locale non adatto alla Musica d'ascolto...alla Musica che non grida...
Il mio sentire trae spunto da quel riflesso, che suggerisce i tratti di una persona che io conosco molto bene ma che diventa secondaria poiché quella persona diventa attrice di un mio concetto di Musica che trascende il fatto fisico... ecco perché quell'immagine riflessa, per me, è una metafora...
Cercherò di essere breve ed esaustivo...ancorché non pesante, né pedante... E' domenica...occorre dare fiato alla leggerezza del corpo e dello spirito prima di riprendere una settimana impegnativa...
Quando io suono, e quello che sto per scrivere vale (credo) per tutti i musicisti, entro in un altro mondo...
Sino al momento immediatamente precedente al primo premere di tasto sono presente tra i presenti... Rido, scherzo... La mia interazione dipende anche molto dal grado di stress pre-concerto... Quando sento molto la serata mi estraneo...mi isolo e cerco dentro di me tutti gli input che servono alle mie interpretazioni... Quando sono molto sciolto, allora rimango tra il pubblico e faccio finta di essere uno di loro...
Appena mi siedo al pianoforte, però, succede il fatto magico... Io non sono più io...non sono più in quel "teatro"... Vengo proiettato in un non luogo... Galleggio in un limbo che non so descrivere...
Perché sono in una specie di trans... So che sono io, che sto facendo il concerto...so che c'è il pubblico...so che ci sono persone che conosco... Per il resto è tutto "magico"...
La Musica è asemantica...lo sappiamo... Non è in grado di significare...di raccontare storie... Eppure...alle prime note...nascono dalle corde dello strumento suggestioni, personaggi, pensieri...tutto si materializza... Nessuno li vede...però...
Perché ognuno trae da quelle note le ispirazioni che vuole e che si merita...o che si può permettere... Tante teste, tanti cuori...tante storie che partono da ogni respiro, volteggiano nella sala da concerto, nella chiesa, nel teatro...
Ogni pensiero contribuisce ad arricchire le armonie che io sto creando poco lontano da chi spinge verso di me il proprio sentimento più interno...
Ecco allora che tante immagini si dipanano da quel rovo di cuori e si uniscono a creare un arazzo del nostro mondo interiore...
Io, inconsapevolmente, sono il "direttore" di quel coro di anime che prima dell'attacco del primo tasto poggiavano i piedi su quella terra sulla quale camminavo anche io...
Mi piace pensare che una di quelle immagini si sia posata sulla fascia del pianoforte...e lo abbia arricchito... Mi piace pensare che quelle impronte "umane", che tanto hanno infastidito Monica (e, direi, a ragione), siano, in realtà, segni lasciati dalla ridda di essenze volteggianti intorno allo strumento per tutta la durata del concerto...
Guardate che quello che ho appena scritto me lo immagino...perché, mentre suono, io non avverto ciò che poi sento chiaro dentro di me...una volta finito di suonare...
Molti giovedì, alla fine del mio concerto, mi hanno chiesto come ho fatto a suonare, e bene, con un rumore di fondo insopportabile e non in sintonia con la mia Musica e il suo pubblico attento...
Rispondo ora... Io ero nel mio mondo...un mondo che vi ho appena descritto...nel quale spero di aver portato tutte quelle meravigliose persone che si sono strette attorno allo strumento per sentire e per accompagnarmi con il battito del loro cuore che precedeva quello delle loro mani...
Quella magia è stata solo nostra... Quella magia è un regalo che l'arte sa regalare sempre, e solo, a chi la ama...
Buona giornata...
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