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domenica 29 luglio 2012

29/07/2012 Domenica mattina. Vincere...

Buon giorno...
eccomi finalmente a parlare di Olimpiadi... O meglio, a prendere spunto dalle olimpiadi per fare, come sempre, le mie divagazioni...
Archiviata la pratica "inaugurazione", iniziate le prime gare nelle varie discipline, fioccate le prime medaglie, anche italiane e anche preziose, possiamo finalmente concentrarci sulla frase che ogni quattro anni si tira a lucido e si presenta come "motto universale": "l'importante non è vincere ma partecipare". La frase attribuita al Pierre de Frédy, barone di Coubertin, più conosciuto come il Barone de Coubertin, "inventore delle moderne olimpiadi e della maratona olimpica", in realtà non è sua ma di un vescovo della Pennsylvania, tal Ethelbert Talbot, che a sua volta si riferì alla filosofia greca che aveva "sfornato" una frase sul tipo: "l'importante non è vincere, ma partecipare con spirito vincente"... Per dirla tutta, anche l'idea delle nuove olimpiadi non è sua...

Ma andiamo avanti...permettetemi di dissentire totalmente da questa frase ipocrita. Voglio proprio vedere quanti campioni, provenienti da ogni parte del mondo, si accontenteranno di partecipare... Si sono fatti "un mazzo tanto" per un anno...ma che dico...per anni...ma che dico...per una vita...e si devono accontentare di partecipare? Forse il discorso può valere per quelle squadre dei paesi sperduti dell'africa più nera...le avete viste nel corso della sfilata della serata inaugurale? Quelle nazioni con un portabandiera e tre atleti con le loro bandierine e un sorriso stampato su tutti i loro trentadue denti? Ecco, magari per loro può essere anche solo importante partecipare...ma, guardate...credo che la frase non vada bene neppure a loro!



Pensate...dicevo...un atleta si allena cinque, sei, otto ore al giorno, tutto l'anno...al sole, sotto la pioggia, a Natale... 
Deve stare attento 365 giorni l'anno a cosa mangia...e poi, nella gara più importante della sua vita, si deve accontentare di partecipare?
Ma non scherziamo! Chi parte da quel presupposto ha già perso ancora prima di incominciare...
Guardate che quello che scrivo per lo sport vale per la Musica. Suonare a livelli professionali uno strumento è come dedicarsi a una disciplina sportiva agonistica. Ore di "allenamento", fatica, preoccupazioni, mal di schiena, cervicale... 
Io ho imparato a fare la gara con me stesso...e comunque voglio SEMPRE VINCERE! 


A scuola studiavo sempre per il massimo risultato. Il mio motto era: "l'importante e studiare per il dieci...se va male sarà nove"... Se era nove, però, ci stavo male... Più studiavo più apprendevo che c'era gente più brava di me... Ho però anche imparato che il mondo è grande e c'è spazio per tutti quelli che hanno qualcosa da dire! La gara la faccio con me stesso...devo suonare sempre meglio...devo avere sempre più pubblico...non guardo quello che fanno gli altri...anzi...sì, guardo i "mostri"...per imparare... Ho studiato tanto nella vita senza rinunciare alla vita stessa...ma sempre in gara...sempre senza arrendermi...e sarà così sin quando vivrò...con la fiamma della passione sempre accesa...


Sono un ossessivo, lo sapete, le mie nevrosi mi portano a non accettare i passi indietro... Se ho suonato da 80, in una scala mia personale che arriva sino a 100, non vorrò mai più suonare da 79! Non sono un atleta, quindi non faccio gare... Non ho più l'età per fare i concorsi pianistici...ma vi giuro che il mio spirito competitivo è indomito...e lo sarà sempre... Voglio vincere tutto quello che la vita potrà darmi...vorrò vincere facendo sacrifici...sudando... Vorrò vincere onestamente! Non mi interessa "doparmi" o "truccare" le partite... Se poi arriverò secondo nella gara  con me stesso saprò di aver fatto tutto il possibile per ottenere il massimo risultato...e sarò in pace con la mia coscienza. Ma non voglio neppure partecipare per il solo piacere di partecipare... Anche la recente esperienza di Net-Parade lo dimostra. Sono entrato con il mio BLOG nel motore di ricerca il sedici giugno, ho chiuso il mese in ottime posizioni... Mi sono detto: "a luglio voglio arrivare PRIMO"... e così è stato, in tutte le categorie, con 52.000 siti in gara...e questo anche grazie a voi! Il mese non è ancora finito...quindi non mollerò la presa. Anche questa piccola esperienza, come ho detto,  ha scatenato il mio spirito competitivo... E la "voglia di vincere" che fa girare il mondo...lo fa andare avanti... 


E non venitemi a parlare del Barone de Coubertin... Vi racconto una storiella a proposito del nostro signore: ai giochi olimpici di Stoccolma, del 1912, ci fu un parallelo concorso d'arte organizzato dal nostro "baronetto". Nell'ambito della letteratura vinse un poemetto bruttino intitolato "Ode allo sport" di due autori tedeschi: Georges Horod e Martin Eschbach. Volete sapere una cosa (ma forse la sapete già)? Il brano vincitore era del nostro de Coubertin, presentato con due pseudonimi: il primo, già utilizzato per un altro suo scritto, il secondo, ispirato al nome del villaggio vicino al quale nacque la moglie... Poco male direte, non voleva si sapesse che la composizione in gara era sua... La verità, scoperta ottant'anni dopo, è un'altra: il nostro barone, che lanciò la frase (non sua) tanto cara a chi si accontenta di partecipare alle gare, era PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DEL CONCORSO!
Ognuno tragga le proprie conclusioni...




2 commenti:

  1. Ma anche saper accettare i propri limiti, senza esasperazioni di sorta, è una gran bella vittoria..

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