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domenica 1 luglio 2012

...il fuoco..."amico"...

Buon giorno...


Penserete: "questa lanterna evoca atmosfere natalizie in una stagione  che di natalizio non ha proprio nulla"... Vi rispondo: "essa rappresenta il ricordo di parenti e amici, a lume di candela, in una calda sera d'estate"... Una lanterna fa bella mostra di sé su un tavolo piuttosto instabile e fermo allo stesso tempo...sorvegliata dalla luna...ancora "acerba" 


Un tavolo pieno di festa e di cose buone, illuminato solamente dalla luce delle candele, mosse da un'arietta che, dopo poco, fa rimpiangere l'afa del pomeriggio...
Penso a quelle persone allegre, ai bambini festosi...guardo la lanterna e, inevitabilmente, mi viene da pensare che su quel tavolo c'erano due mondi: quello degli umani, festosi ed "estivi", e quello degli insetti, in una lotta impari contro il fuoco a cui si sono drammaticamente avvicinati...


Quelle lanterne, quelle ampolle di vetro con dentro calde candele, rappresentano l'ambivalente strumento di gioia per, noi che le usiamo, e di morte, per quei minuscoli esseri fastidiosi che ci girano intorno. A guardare bene quella cera fusa, si vedono "cadaveri" di zanzare, moscerini e "animalini" più grossi, vittime, come Icaro, dell'ambizione e dell'illusione... Non sono soddisfatto della loro morte...anzi un po' mi spiace... Se esistono, i moscerini, un senso l'avranno, non foss'altro che per alimentare i pipistrelli...e loro? Che senso hanno? Sono piuttosto ripugnanti! Beh, loro esistono, se non altro, per mangiare i moscerini...il cerchio si chiude...l'anello della catena biologica della vita rimane integro... Ma non è questo il punto... 

Quando leggo i giornali e apprendo che in qualche posto del mondo sono morte centinaia di persone a causa del terremoto, o dell'alluvione...o di un attentato, cerco sempre di concentrarmi su ognuna di quelle vittime affinché non rientrino in quella "teoria delle formiche" che vi ho già illustrato un po' di POST fa... La televisione ci ha abituati ai grandi numeri: duecento morti di qua, trecento di là...mille a est...tremila a ovest... Dobbiamo ricordarci che questi morti non sono "moscerini" che si spengono nella "lava incandescente" di una candela...sono esseri umani. Ognuna di quelle persone aveva altre persone a cui riferirsi, con cui "interfacciarsi"... Ognuna di quelle persone è partita quella mattina da casa con dei sogni nelle scarpe...e non li ha più trovati... Quando sento che sono morte mille anime in un terremoto penso: "è come se fosse l'intero mio paese che si spegne"... poi penso...chi gli è sopravvisuto?...Quale sarà stato il suo ultimo pensiero? Si sarà accorto di qualcosa?
Così, quella lanterna fa più luce di quella che le è richiesto di fare...quei moscerini, sì, mi fanno pena...ma, come capita per noi esseri umani, non possiamo evitare che il fatto si compia...possiamo, però, averne coscienza...



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