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giovedì 26 luglio 2012

26/07/2012 Giovedì mattino. Serendipity nella mia Musica...

Buon giorno,




Oggi vi parlo di qualcosa di piuttosto intimo...vi racconto come nasce la mia Musica... Me lo chiedono in tanti... "Ma un brano ti viene di getto?" "Lo scrivi prima a tavolino?" "Hai difficoltà a trovare l'ispirazione?" "Non ti arrendi mai di fronte alla carta pentagrammata?" 
Diciamo che queste sono un po' le "FAQ", ossia le Frequently Asked Questions, o meglio, le domande ricorrenti degli utenti...

Tutte plausibili...

Vediamo di rispondere a tutte/i con un solo POST!

Io non sono un compositore che "programma" la composizione prima di mettere giù le note. Sì, in realtà lo faccio, ma solo sulle forme grandi... Per i brani brevi uso la "pancia"... Non mi interessa quello che ho imparato in dieci anni di studi di composizione...le regole le lascio ai teorici che di solito cercano di dare le regole, a posteriori, al modus operandi del compositore. Sono certamente più un "romantico" che un "illuminista" nella composizione. Scrivo sulla base di ispirazioni... suggestioni...o temperie emotive... Sta di fatto che non pianifico...o meglio lo faccio, se per "pianificare" intendiamo usare il pianoforte per sperimentare le armonie che ho in testa... 


La prima regola è questa: "se il brano mi convince...ma veramente...allora convincerà il pubblico...se, al contrario, non mi entusiasmerà...difficilmente sarà apprezzato incondizionatamente dagli ascoltatori"...
Per il resto è chiaro che i miei brani hanno una struttura...molto spesso riconducibile alle forme "classiche"... La mia seconda regola è la seguente: "Stupire, stupire e poi, stupire"... Lo hanno fatto in molti prima di me, Haydn in testa. Le soprese nei miei brani sono soprattutto armoniche. Rifiuto quasi sistematicamente i collegamenti armonici tradizionali... Quasi tutti i miei brani partono in una tonalità e terminano in un'altra..passando per altre dieci... E qui interviene la terza regola: "le stravaganze armoniche, le modulazioni ardite non devono essere avvertite dal pubblico medio... Nessuno si deve accorgere che tra la prima nota e l'ultima succede ogni cosa possibile nello spettro armonico"...
A volte i brani nascono di getto... Al mattino mi sveglio con un motivo in testa...nel pomeriggio esiste un brano nuovo, scritto in "bella copia", pronto per essere eseguito. Altre volte mi "arriva" un motivo molto bello...mi cattura...o io catturo lui...ma non riesco a finirlo... Lo lascio in un cassetto..molto spesso sulla coda del pianoforte...


poi...magari dopo dieci mesi (o di più)...mi "arriva" la parte che mancava...perfettamente "sincronizzata" con la prima... Non so descrivere meglio questa cosa... Ogni volta che mi nasce un brano tra le dita è come un "miracolo"...penso... "ma l'ho scritto io?"
Diverso il caso della scrittura di Musica su commissione: un motivo per la pubblicità, una colonna sonora... In questo caso i tempi sono stretti e "dettati" dalle necessità... Non si può aspettare l'"ispirazione"...si lavora "di mestiere"...e molte volte va bene...
Perché nel titolo vi ho parlato di serendipità? Vi spiego: il termine Serendipity nasce nelle scienze sociali a seguito di uno scritto di Robert K. Merton  che parlava delle accidentalità delle scoperte scientifiche... Il termine era nato nel XVIII secolo da uno scritto dell'inglese Horace Walpole. Il succo è sempre lo stesso: si parla di scoperte scientifiche realizzate non per casualità ma per accidentalità. Spiego meglio... uno scienziato, nella ricerca di nuovi risultati, molto spesso ne ottiene altri, inaspettatamente...Lo scienziato deve saper cogliere l'accidentalità (badate, non la casualità) della scoperta e farla sua. Avete presente Newton e la sua teoria gravitazionale formulata a seguito della mela caduta dall'albero? O Cristoforo Colombo che, nel tentativo di raggiungere le Indie scoprì l'America? E il pianeta Urano scoperto da William Herschel (tra l'altro un discreto musicista) mentre cercava delle comete a spasso per il cielo? Anche l'anestesia è nata con lo stesso criterio... Horace Wells, medico, notò che un gas esilarante (era in effetti il protossido d'azoto) usato in una fiera per far ridere le "cavie" umane, in realtà aveva poteri anestetici... La sua intuizione portò alla riduzione della sofferenza in sala operatoria...e dal dentista!!!!!
Ma cosa c'entra tutto questo con la Musica? C'entra perché, quando mi siedo al pianoforte con un'idea in testa, non so mai se la stessa si compirà o se rimarrà intrappolata nel mio cervello, nel mio cuore e nelle mie dita... Quando tutto va al posto giusto mi sembra di non aver fatto nessuna fatica...tutto è arrivato con naturalezza... Un'idea partita in un modo ha preso, con estrema facilità, altre strade e si è compiuta... Serendipitamente....e tutto questo e decisamente meraviglioso...per me...e...spero...per chi mi ascolterà...


Buona giornata...


2 commenti:

  1. quindi "ascolti" l'ispirazione... e certo! hai orecchio... ;PPP

    ciao
    Gm

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  2. Quando cuore e mente si incontrano....
    solo in quel momento può nascere un capolavoro!
    e tu ne vivi e di intensi.....=)

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