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giovedì 5 luglio 2012

05 Luglio 2012 Giovedì mattino. Quando la cultura va in frantumi...

Buon giorno...



Che effetto vi fa questa fotografia? A me bruttissimo...
Molti di voi, soprattutto quelli che non vivono dalle mie parti, non capiranno... Si chiederanno: "è un teatro in ristrutturazione?", "le immagini drammatiche dell'Emilia Romagna dopo il terremoto?"
Vi rispondo subito: Questo è l'ex Teatro Garibaldi di Acqui Terme... Dovrei anzi dire: "Questo ERA il Teatro Garibaldi"...

Non è una notizia nuova... Al suo posto ora c'è questo:


Un garage multipiano.

Vi dico subito che non voglio fare polemica. Quella del Garibaldi è una storia vecchia di almeno di sette anni. Allora io ero Presidente del consiglio comunale del Comune di Acqui Terme con delega alle attività musicali . Il Garibaldi era proprietà privata. L'acquisto della struttura (il suo salvataggio) e il suo recupero aveva costi proibitivi per il comune. Un privato, sino a prova contraria, può fare quello che vuole delle sue proprietà. D'altra parte la Soprintendenza per i beni architettonici e culturali del Piemonte allora non si era espressa a tutela dell'edificio, evidentemente ritenuto di poco interesse. Al caso si erano invece interessati Vittori Sgarbi (che ci ha anche fatto fare figure meschine in televisione), e il Gabibbo... Nulla da fare. 

Quando un mio conoscente mi manifesta l'intenzione di vendere un pianoforte che non usa e mi chiede di aiutarlo nell'operazione, io cerco sempre di dissuaderlo.  In effetti non è difficile vendere uno strumento. A riacquistarlo si fa invece molta più fatica... I prezzi cambiano....e di molto... Questo vale anche per un teatro. Abbattendolo si rinuncia per sempre ad averlo perché la spesa della ricostruzione ex novo diventa proibitiva.

Ai tempi avevamo ottenuto il risultato di farci promettere di costruire alla sommità del "mostro" di cemento una sala polifunzionale all'interno della quale sarebbero state ospitate corale e corpo bandistico cittadino. 
Ci sarebbero state molte aule e due sale prove che, con le loro pareti semoventi, si sarebbero trasformate in una sala da concerto piuttosto capiente! Questa parte del progetto è naufragato, immagino per questioni economiche... Più parcheggi, più soldi... La cultura non paga mai (o più)!

Paradossalmente, guardando il progetto in 3D, il silos potrebbe essere scambiato ancora oggi per un teatro moderno...oltre il danno anche la beffa...


Ma perché vi dico questo? Perché le macerie (ormai dimenticate) del teatro Garibaldi, nel quale ho mosso i miei primi passi concertistici nei tempi che furono, "assonano" terribilmente con le macerie su cui poggia la poca cultura che esiste ancora nel nostro paese...



Sì, è vero, siamo in crisi... Ma dobbiamo per forza rinunciare alla Musica, al Teatro, alla Poesia, alla Pittura, all'Arte? Certi paesi (mi viene in mente la Germania, ma non è l'unico caso in Europa e nel Mondo) hanno combattuto la tremenda crisi economica investendo nella Cultura. Laggiù hanno capito che, per fuggire dalla pastoia della recessione non si può e non si deve prescindere dalla cultura. E noi? Noi no! Le scuole, con la riforma Gelmini, hanno ridotto il monte ore settimanale (nella mia, per esempio, è passato da 34 a 27 ore per settimana), le stagioni dei grandi teatri hanno ridotto gli spettacoli, quelle dei piccoli centri si sono estinte. Nessun finanziamento alle associazioni culturali, orchestre senza contributi... Potrei andare avanti per molte righe... Ma lo sapete... La nostra Italia, patria dell'Arte, della Musica, della Pittura, sta regredendo perdendo tutti i primati conquistati in anni di prestigiosi successi.

L'Italia è un colabrodo culturale....è come un teatro smantellato...


Allora, nel mio piccolo, chiedo a tutti gli uomini di cultura, attivi e passivi, di unirsi, di associarsi in una comunità autonoma che salvi la cultura nel nostro paese. Noi artisti abbiamo il dovere di produrre cultura, anche senza cachet... E voi, teatri, enti organizzatori, associazioni culturali, avete l'obbligo di farci suonare e creare arte... E voi, signori del pubblico, avete l'onere e l'onore di partecipare, di applaudire chi combatte in prima linea per salvare la vostra/nostra patria dalla recessione culturale... 
Tutti insieme possiamo salvare l'Italia in una lotta "partigiana" contro la noncuranza e il disimpegno...
Ne parlerò ancora, proporrò ipotesi di "guerriglia" culturale... e voi, tutti, rispondete...numerosi...


10 commenti:

  1. Speriamo non capiti, in futuro, al municipale di Casale altrimenti addio spettacoli!

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    1. Ben tornata ANGELA! Ci pensavo anche io. A ottobre chiuderanno il Municipale per restauri...mi auguro che non sia il preludio al peggio... Alessandria docet

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  2. Senza parlare di quello di Alessandria? Che disastro!

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  3. Stringe il cuore vedere ciò che è successo al Teatro di Acqui!

    Black cat

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  4. La nostra provincia in campo culturale è una delle realtà peggiori del Paese. Alessandria e Acqui sono già senza teatro, Casale chiuderà (provvisoriamente?) la prossima stagione, le associazioni culturali che da anni proponevano cartelloni di un certo interesse e livello stanno naufragando per colpa dei contributi mancati. Neanche un Paese delmTerzo Mondo è ridotto in questo stato e gli italiani non capiscono che un Paese senza Cultura è un Paese senza identità e senza futuro.

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  5. Caro Massimo, che dire... Noi che facciamo Musica, Cultura, e facciamo tanti sacrifici rimaniamo affranti da una realtà così drammaticamente inaridita. Cosa possiamo fare? Qualcosa dobbiamo per forza inventare. Noi siamo come sacerdoti che professano la fede della Musica... Dobbiamo "lottare" finché avremo energie per farla sopravvivere e rinascere. Io sto pensando a cosa fare. La cosa migliore e che tutti noi rimaniamo uniti e cerchiamo di risollevare le sorti di questo paese che non è in grado, o non è degno, di rimanere nell'Europa musicale.... Su questo BLOG è aperto il dialogo... Tutti possono e DEVONO intervenire!

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  6. Massimo Marchese7/05/2012 7:39 PM

    Caro Enrico, su di me non si può certo negare che sono uno di quelli che ormai da piu di 20 anni lotta per la promozione della Musica e della Cultura, ma il declino è sempre piu grande. Questo non significa che mi sto arrendendo, ma comincio ad avere a disposizioni sempre meno armi: una fra tutte, come credo anche tu, la mancanza di riuscire a far squadra con altri colleghi, perché ormai tutti puntano a coltivare il proprio orticello, chi piu o chi meno.
    Se tu hai qualche idea anche forte per protestare contro questa situazione io ci sono e su di me puoi contare. Nel caso contattami privatamente o su fb o sul cell che trovi sul mio sito.

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  7. Caro Massimo, io non ho ancora idee ma ho la forte intenzione di farmele venire! Una cosa è certa io non mi arrenderò mai, come te, del resto! E conosco tanti altri che stanno vivendo lo stesso nostro momento di difficoltà. Io vorrei cercare un modo non per protestare ma per creare una rete che coinvolga chi scrive musica, chi la esegue, chi l'ascolta e chi la produce... Questo è il miglior sistema per protestare...far vedere alla gente inutile che ci governa che noi riusciremo a far rinascere la cultura dal basso nonostante loro... Partiamo dalla Provincia e cerchiamo di coinvolgere tutto il paese... Utopia? Vedremo. Anche decidere di fare il musicista può sembrare un'utopia...ma, per me, è la cosa più bella del mondo! A presto...

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