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martedì 3 luglio 2012

03/07/2012 Martedì mattino. Le lacrime di Balotelli...

Buon giorno...


Anche i grandi campioni, i più geniali, i più imprevedibili, i più ingestibili, i più pagati mantengono dentro di loro quel "fanciullino" di pascoliana memoria o, se credete, quel cuore di Peter Pan che, al momento buono salta sempre fuori...
Se poi i grandi campioni hanno 22 anni...allora...è tutto più facile...o difficile...
Cosa leggete in quelle lacrime del giovane campione? Un compenso milionario sfumato? Non credo proprio...non sarà il prestigioso secondo posto agli europei (pur macchiato dalle quatto "pere") ad abbassare il suo "valore di mercato". La brutta figura? Può darsi, a chi piacerebbe farsi umiliare in mondovisione? Ma non è sufficiente... Allora, sarà perché è finito il mese di permanenza in Polonia e Ucraina? Direi di no...
Allora cosa? 
Possiamo immaginare che al giovane campione dispiaccia tremendamente aver perso il titolo, forse anche solo per il fatto che  il calcio è la sua vita?
Io direi proprio di sì! Lo capisco, eccome... Sarei in grado di disperarmi anche solo per aver fatto un concerto sotto il mio standard abituale...figuriamoci cosa può aver provato il giovane Balotelli con la testa e il cuore nel pallone...


e i suoi compagni...




E super Mario, che sembrava invincibile, con quelle lacrime torna a riprendersi quell'infanzia (forse meglio quell'adolescenza) andata via troppo presto dietro a un pallone e dietro ai mille problemi  procurati dal suo permesso di soggiorno... Quel bambino capriccioso torna a piangere...ma questa volta non sono capricci...è dolore...vero...pur stemperato dal fatto che in fondo è solo calcio...nulla più...


E' vero...ma se il calcio è anche la tua vita, così come può essere la musica per me, allora le lacrime hanno un senso...
Non ridiamo di quel pianto...non sottovalutiamolo, proprio perché sono le lacrime di un fuoriclasse "pazzo" come Balotelli...che ha ancora una vita calcistica davanti per vincere tutti i titoli che vorrà...e prendersi tutte le rivincite sociali che gli spettano... 
Da domenica Balotelli, che mi è sempre stato indifferente, mi è più simpatico...così come lo sono gli altri azzurri, eroi delle praterie calcistiche, che passano gli anni più belli della loro vita a dare calci al pallone e a prendere calci dagli avversari e dal pubblico...
Noi italiani siamo bravissimi a salire sul carro del vincitore per scendere appena questo perde...o pareggia... I nostri azzurri sono partiti senza troppe credenziali...e noi italiani a dire: "tanto vanno a casa alla terza partita"... Poi l'ingranaggio si è messo a funzionare...e anche il tifo di noi italiani... Al termine della semifinale i nostri erano già diventati dei veri "Dei" dell'Olimpo... I quattro pugni  nello stomaco della finale ci hanno fatto tornare tutti sulla terra o, meglio, tutti giù per terra. Gli dei sono tornati uomini...gli uomini bambini... 

Non scendiamo dal carrozzone di questi ragazzi...lo abbiamo fatto troppe volte, nella storia, nello sport, nella musica...nella vita...smettiamo di fare, almeno questa volta, gli italiani...

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