Buon giorno...
Questa mattina vi faccio immaginare non attraverso una fotografia ma con le parole...non le mie... Queste sono parole alte...che sanno di Grecia...ma, in realtà...di mondo...di mondo universale... Perché le parole quando volano alte non sono più di un popolo o di una terra...sono di tutti e del tutto...
Si può quindi immaginare con, o sulle, parole? Sì...
Certo l'immagine sa raccontare di più e, al tempo stesso, di meno... Le parole spiegano in divenire...ti prendono per mano...
Facendo una graduatoria, la più asemantica delle arti è la Musica... Poi vengono la pittura e la fotografia...infine la poesia...
Però...leggendo i versi tu, si proprio tu che stai leggendo queste mie parole, finisci d'un tratto in un'altra dimensione...
La dimensione di oggi ve la offre Kostantinos Kavakis (1863-1933), uno dei più grandi poeti greci moderni...
La poesia su cui vi lascio immaginare è tratta dal libro "Che siano tanti i mattini d'estate" (Prima edizione BUR Classici moderni, ottobre 2013), con le nuove e accurate traduzioni di Massimo Scorsone. In esso è contenuto il corpus di tutte le poesie di Kavakis composte tra il 1897 e il 1933.
Eccola...la poesia... Il suo titolo? Giusto...è sempre meglio indicarlo... "Assai di rado"... Come signora? Se è sempre meglio indicarlo perché lo fornisco assai di rado? Ma signora! Assai di rado è il titolo! No, signora...non "Assai mi rado!"... Ho detto ASSAI DI RADO! E questa lirica appartiene alle poesie scritte tra il 1905 e il 1915! Ora, se permette, le chiederei di non disturbarmi oltre...perché questa non è una "Pesciade"... E' un POST dell'"Immaginando"... S'immagina in silenzio...perché i pensieri, se sono importanti, fanno già abbastanza rumore...
Non è che un vecchio. Sciupato e ingobbito,
guasto dagli anni e dai tanti stravizi,
camminando lemme lemme attraversa il vicoletto.
Eppure, non appena entra in casa per celare
quello sfascio di vecchiume, considera
che cosa ancora egli abbia da spartire con i giovani.
Adolescenti, oggi, dicono i suoi versi.
Nei loro occhi vividi scorrono i suoi miraggi.
Quella loro anima integra, lasciva,
quelle loro carni compatte, scultoree
si avviano ai bei sogni che lui seppe immaginare.
Buona giornata...
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