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sabato 14 giugno 2014

14/06/2014 Sabato pomeriggio... L'ascolto del sabato...


Buon pomeriggio…


Oggi, per il consueto ascolto del sabato, vi suggerisco una breve composizione molto intensa, colorata, innovativa (per quei tempi) e di buon impatto emotivo. Il Cast è quello delle grandi occasioni: c'è un'orchestra, la prestigiosa e bravissima London Philharmoic Orchestra… 


C'è un direttore importantissimo, Carlo Maria Giulini…


...C'è un solista, il grandissimo violoncellista Mstislav Rostropovich.


A questo punto avrete capito che vi sto presentando un'opera per violoncello e orchestra… BRAVI… Quale? Questa: il concerto per violoncello e orchestra  n.1 in la minore Op.33 di Camille Saint-Saëns.

Il compositore francese scrisse questo concerto nel 1872, a trentasette anni (era nato, infatti, il 9 ottobre 1835. Morirà il 16 dicembre 1921). A quei tempi aveva già una  sufficiente esperienza per indagare strade nuove… Così fece in questo brano che, sin dalle prime note, ruppe gli schemi del concerto classico.
Il nostro concerto  fu scritto per il violoncellista e ottimo esecutore di viola da gamba belga Auguste Tolbecque che lo eseguì per la prima volta il 19 gennaio 1873 nei concerti del Conservatorio di Parigi.
Ho scritto prima che questo concerto rompe con la tradizione. Lo dimostra il fatto che non ci sia una divisione nei tre canonici movimenti. L'opera, infatti, si snoda in un unico tempo all'interno del quale è comunque possibile avvertite una distinzione psicologica nelle tre seguenti sezioni: Allegro non troppo, Allegretto con moto, Tempo primo.


L'"allegro non troppo" inizia subito con la deroga alla "legge" del concerto. L'orchestra si presenta con un solo accordo dopo il quale il violoncello "ruggisce" immediatamente, e con veemenza, il tema principale… L'orchestra si riprende….e si riprende (scusate la ripetizione, peraltro voluta) il suo spazio. Il "tutti" e il "solo" trovano il giusto equilibrio. Un equilibrio che permette, sempre e comunque, allo strumento di far ascoltare ogni gamma espressiva delle proprie risorse timbriche.
Nell'"Allegretto con moto" (4:36) il violoncello assume una cantabilità decisamente profonda e sensibile arrampicandosi con dolcezza su note che toccano il cuore… Questa melodia dolce sfocia (5:48) in un delicato Minuetto con i violini sottovoce a contrappuntare lo strumento solista e la sua voce… Ed ecco lo spazio per una sua cadenza articolata, virtuosistica e bella (08:23).
Nella terza sezione (10:31), il "Tempo primo", ricompare il materiale tematico del primo tempo (ma ricordiamoci che non esiste un primo tempo!). Si tratta di un "riassunto" delle note precedenti…quelle della sezione iniziale… Lo inaugura il violoncello con note melodiose e profonde. Il cerchio è chiuso… Lo schema del concerto infranto… 


In una ventina di minuti abbiamo visto (e ascoltato) sovvertire l'ordine della forma. Rimane quella struttura ciclica mutuata certamente da Franz Liszt che il nostro conobbe molto bene, diventandone ottimo amico quando era organista nella chiesa de la Madeleine, a Parigi.
Così termina il nostro concerto, con fuochi d'artifici musicali e tanta intensità che fanno di quest'opera, a detta anche di Shostakovich e Rachmaninov, uno dei concerti per violoncello e orchestra più belli e grandi che siano mai stati scritti.

Buon ascolto



A questa sera...



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