Buon pomeriggio...
Le immagini di Patti Smith, con le mani davanti alla faccia, durante la sua esibizione nel corso della consegna del Nobel (in contumacia) a Bob Dylan presso l’Accademia di Svezia, hanno fatto il giro del mondo...
Sapete tutte/i che il grandissimo cantautore, poeta, musicista, scrittore, scultore...artista statunitense è stato insignito del prestigiosissimo riconoscimento qualche tempo fa... La sua reazione, "tiepida", ha diviso l'opinione pubblica tra i favorevoli e i contrari al riconoscimento all'autore di canzoni e poesie eterne...
Non mi interessa quella ridda di commenti scatenatasi immediatamente dopo la nomina di Dylan, anche al suo (almeno apparente) disinteressamento...
Mi interessa, invece, commentare brevemente il fatto che l'amica di sempre di Bob, Patti Smith, cantante e poetessa statunitense con un'esperienza infinita sui palcoscenici di tutto il mondo, ieri, nel corso della cerimonia dei Nobel, si sia commossa ed emozionata come se fosse alla sua prima esibizione pubblica...
Patti è salita sul palcoscenico e ha iniziato a cantare "A Hard Rain’s a-Gonna Fall" di Dylan...dopo poco ecco che qualcosa s'inceppa... Un conto è cantare, o suonare, interagendo con un solo altro musicista...qualunque cosa capiti ci si riesce sempre a mettere in carreggiata in caso di "incidente"... Diverso, invece, è esibirsi dal vivo, accompagnati da un'orchestra...
Patti Smith ha il suo "incidente" su uno dei versi più forti dell’inno contro la guerra di Dylan: «I saw a black branch with blood that kept drippin’» (ho visto un ramo nero e del sangue ne scorreva).
Sarà per il contenuto fortissimo delle parole, nate - pare - prima come poesia e diventate solo successivamente canzone, sarà per l'indiscutibile peso di quel momento...importante...austero...per sempre... Sta di fatto che Patti perde le parole...non si riprende... Inutile andare avanti...meglio arrendersi all'evidenza...non prendere in giro il pubblico e se stessi... Meglio ricominciare...
L'orchestra era da una parte...lei dall'altra... Ecco il grande gesto di "eroismo" della grande donna e artista... Si ferma...mette le mani davanti al viso, un po' come Adamo nella cacciata dal paradiso terrestre del Masaccio...poi, con un volto disarmato e innocente, chiede scusa...dice al pubblico di essere emozionata e nervosa e chiede all'orchestra di ricominciare...
Patti Smith, con quel gesto semplice ed "eroico", aiuta tutti noi a vincere il tabù della "stecca", della brutta figura pubblica, sempre dietro l'angolo quando si suona dal vivo... La cantante americana, dal basso della sua immensa grandezza, si presenta al pubblico con la sua fortissima fragilità...ci dà una lezione di umiltà e ci infonde coraggio...con quel semplice gesto, seguito da un'esecuzione magistrale, ci fa capire che l'arte non è sempre perfezione ma è, soprattutto, compassione, emozione, condivisione e coinvolgimento a livello più profondo del nostro essere...indipendentemente dalle note "diverse" che possono venirci a trovare in qualsiasi momento...
Grazie Patti di averci donato, ancora una volta, il vero senso della grandezza...
Buon pomeriggio...
L'essere umano è fragile ed imperfetto, aneliamo alla perfezione, bramiamo l'infinito nella prigione della nostra imperfetta finitezza, ci prodighiamo affinché nessuno colga l'errore, fingiamo di essere armonia anche quando dentro ci lacerano dubbi ed incertezze che in realtà rivelano solo ciò che realmente siamo, piccoli esseri umani condizionati dal giudizio di altri che come noi sono esseri perfettamente imperfetti...vorremmo solo che il pubblico credesse per un attimo che noi possiamo essere perfetti limitatamente alla parte che dobbiamo recitare, ma l'arte è emozione e quanto più essa è grande più rischia di travolgerci nel turbinio delle sensazioni che ci dominano e ci strappano la maschera della perfezione per mostrare il vero volto della nostra anima, l'essenza stessa dell'emozione....siamo piccoli e fragili...umanamente imperfetti, ma forse è proprio questo il lato oscuro della bellezza dell'essere umano...l'essere grandi passa attraverso la strada tortuosa del sapersi mostrare anche nei nostri lati più segreti senza aver paura di essere solo ciò che siamo...perché può essere splendidamente bello ciò che non è sublimanente perfetto....perché siamo tutti meravigliosi e diversi..perché siamo EMOZIONE
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