Buon pomeriggio...
Musicisti...razza strana...
A volte ci offendiamo quando non ci prendono sul serio... Gira sempre una storiella del tizio che chiede a un musicista: "che lavoro fai?"... L'altro risponde: "il musicista"...il tipo allora risponde: "sì...ma...per vivere?"
A me non è mai capitato... Non si capisce se si tratti di una leggenda metropolitana o si tratti di storia vera...
Di vero c'è che un giorno il padre di una mia fidanzata (si parla di un milione di anni fa), uomo pragmatico (e anche drammatico), costruttore di case, di fronte al sottoscritto e ad altri amici, ha incominciato a fare a tutti gli intervenuti la seguente domanda: "che cosa fai nella vita?"
Ai tempi eravamo tutti studenti... Io facevo già il musicista a tempo pieno, studiando in conservatorio, all'università (Musicologia) e guadagnandomi da vivere suonando nei locali...
Ad uno ad uno i ragazzi rispondevano: "studio ingegneria"..."faccio informatica"..."sono iscritto al terzo anno di giurisprudenza"... Il signore annuiva compiaciuto... Arrivato il mio turno, mio "suocero" mi ha guardato con malcelato disprezzo e mi ha detto: "sì...te lo so cosa fai... la MISICA" (badate non è un refuso...lui si esprimeva con una sorta di neolingua, un misto tra l'italiano e il dialetto)... Subito dopo ha cercato di assestarmi il colpo di grazia con: "nella vita bisogna piantare i chiodi!"
Chiuso il racconto dei tempi che furono... Ora vi racconto la storiella dei tempi nostri...
Pochi giorni fa ho contattato un "collega" di una BAND che doveva dividere il concerto con l'orchestra del nostro liceo musicale... Faccio una premessa... Noi docenti che seguiamo l'orchestra siamo tutti musicisti professionisti... Alterniamo l'attività di insegnante a quella di concertista...
Al telefono ho avvertito che la voce del "collega" era piuttosto giovane e mi sono sentito in dovere di dirgli di darmi del "tu"... Poi ho proseguito cercando di organizzare i turni di prove del pomeriggio pre-concerto... Il giovane "collega" ha incominciato a spiegarmi il funzionamento del soundcheck... Benché nella mia carriera abbia fatto centinaia di concerti, l'ho lasciato parlare, per educazione, limitandomi a dire che noi eravamo un'orchestra di quaranta elementi e avevamo l'esigenza di provare presto, per calibrare il nostro suono all'acustica della sala... Il giovane "collega", che mi aveva anticipato che il suo gruppo avrebbe potuto provare nel tardo pomeriggio e noi avremmo dovuto provare dopo di loro, di fronte alla mia obiezione mi ha risposto: "mi spiace ma noi non possiamo arrivare prima perché, sai, noi LAVORIAMO!"
A quel punto, in un millesimo di secondo, ho pensato: "ecco qual è la differenza tra loro e noi: loro iniziano a suonare quando smettono di lavorare...noi, invece, lavoriamo facendo Musica"... E' rimasto un mio pensiero...ho detto semplicemente: "ok, grazie...a venerdì"...
Buon pomeriggio...
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