Buon pomeriggio...
Suonare di fronte a un pubblico è sempre un problema... No...riparto...spiego meglio... Suonare di fronte a un pubblico presenta sempre un duplice aspetto: una grande gioia e un grande terrore...
Non esiste confine tra il saggio e il grande concerto... Un giovane allievo, al suo primo saggio -e, comunque, alle sue prime esperienze -, prova questo doppio sentimento prima, durante e dopo l'esecuzione... Beh...dopo no... Al termine dell'esecuzione, se tutto è andato bene, ci si sente felici e appagati...
Esecuzione... Uhm... E' curioso come questo termine possa significare la proposta di un brano musicale ma anche l'uccisione di un uomo... Non voglio dire che l'esecuzione musicale abbia la stessa grave problematica dell'esecuzione di un condannato a morte... Tuttavia, credetemi, chi deve suonare si sente un po' come se dovesse salire sul patibolo...
Sapete, ancora, cosa vi dico? Che questo patema non cessa quando si diventa grandi e "professionisti" dello strumento studiato per tanti anni... E' questo il bello e il drammatico della vita del musicista...
Ieri un bel po' di pianisti, più o meno o giovani, hanno provato queste emozioni e regalato al pubblico forti scossoni emotivi... Soprattutto i genitori (ma anche il loro insegnante) hanno accompagnato ogni nota degli esecutori con il battito impazzito del loro cuore...con i loro occhi sgranati, collegati ogni istante alle orecchie che raccontavano, passo a passo, i percorsi tracciati sullo spartito...
Di quei momenti, non tutti, vi regalo alcuni scatti...effettuati durante le prove e durante il concerto...
Così...per condividere momenti belli di una vita che cresce...
A questa sera...
Bravi ragazzi!!!
RispondiElimina