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sabato 10 maggio 2014

10/05/2014 Sabato pomeriggio... L'ascolto del sabato... Ricordati di noi...

Buon pomeriggio...


Oggi è sabato... Indovinate dove sono? A casale Monferrato... Eh sì...ormai i "sabato" sono tutti casalesi...e lo saranno sino alla metà di giugno...sino a quel giorno in cui l'ultimo spettacolo di quelli in programma sarà compiuto...


Oggi, per esempio, sono qui al "Lanza" per provare con le favolose POKER SINGERS... Questa sera terrò un grande concerto con le favolose quattro, a Sala Monferrato... C'è il sole, quindi presumo che la nostra performance sarà all'aperto... Venite numerose/i e copritevi bene... In fondo è solo il 10 maggio!
Per l'ascolto del sabato ho deciso di proporvi, in anteprima assoluta, uno dei brani di punta del mio spettacolo "La vita in gioco", andato in scena per la prima volta giovedì scorso...
Presto uscirà il DVD completo dello spettacolo che tanto ha colpito gli studenti e gli adulti che lo hanno visto nelle tre rappresentazioni di giovedì...
Approfittando di alcune sequenze video catturate dal mio caro amico e grandissimo artista Ivano A. Antonazzo, vi propongo l'ascolto di "Ricordati di noi", eseguito dalla sempre più sorprendente Sabina Ganora che, nello spettacolo, interpretava il ruolo della coscienza di Luca, il protagonista, l'uomo, il padre di famiglia che, a causa dalla smania inarrestabile per il gioco d'azzardo, ha condotto la sua vita, e quella della sua famiglia, sull'orlo di un baratro senza via d'uscita.


Le canzoni de "La vita in gioco" non sono molte e sono tutte collocate verso la fine dello spettacolo... La prima parte, corposa, è infatti giocata tutto sui dialoghi, sulle atmosfere truci e cupe che peggiorano a ogni errore di Luca...
Il ritmo si fa via via più incalzante a partire dal momento in cui Luca, convinto dal "demone" del gioco, tira i dadi per la prima volta...


Da quel momento è un crollare del suo castello di carte... La vita di Luca si spappola in un crescendo di guai che lasciano anche il pubblico senza fiato...
C'è solo un momento "calmo"... Il momento paradossalmente più drammatico della vicenda...quello in cui Luca scopre, al suo ennesimo rientro a casa, che la moglie e i figli lo hanno abbandonato... Al loro posto l'uomo trova una lettera di Lucia, la moglie... L'abbandono è chiaro, evidente inconfutabile... Moglie e figli sono scappati da quella vita che è diventata pericolosa... 
Luca, che è stato appena malmenato da malavitosi senza scrupoli, legge e si siede prostrato... 


A quel punto parte il canto della coscienza... "Ricordati di noi"...struggente, con note che evitano i binari dell'armonia per toccare note a tratti dissonanti, come dissonante è il cuore di Luca, piegato dalle sue ultime vicende...
"Ricordati di noi" è collocata proprio in quel punto dello spettacolo che i dotti definirebbero la "sezione aurea" dell'opera... Non è necessario accorgersene... I sensi di chi guarda e ascolta  l'opera percepiscono questa posizione del canto struggente dopo il quale si scatenerà l'inferno, ancora più profondo, di un uomo che non ha creduto in se stesso e in chi amava...


Ecco il brano...a cui sono veramente legato...perché è stato toccato da uno di quei momenti di ispirazione sincera e lacerante che, ogni tanto, mi viene a trovare...




A questa sera...prima del concerto!

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