Buon giorno...
Che dire... Oggi vi faccio immaginare...e per farlo uso due elementi... Il primo è un'immagine... Siete abituati... Io vi posto una fotografia, mia o d'altri, voi vi fate suggerire...o vi fate suggestionare...o vi fate ispirare...e così via...
L'immagine è questa...
Molti di voi avranno riconosciuto la mano "tagliente" di Lucio Fontana...
Un quadro, dunque...un quadro particolare...carico di cose da pensare, da scrivere, da dire...
Per la prima volta nella rubrica immaginando unisco le parole (di altri) all'immagine... Le frasi qui sotto sono almeno famose quanto il loro autore, Alessandro Baricco... Nel suo libro "Novecento" (divenuto anche un bellissimo film nel 1998, "La leggenda del pianista sull'oceano", grazie a Giuseppe Tornatore), Baricco racconta di quando il protagonista, Novecento appunto, decide di scendere dalla nave su cui era nato e vissuto fino a quel momento... Intenzione mai manifestata prima... La metafora che utilizza Baricco per raccontare quel momento è quella del quadro che un giorno...FRAN...cade a terra...
... Ma perché devo usare le mie parole quando ci sono quelle bellissime dell'autore?
Leggete, guardate...al termine fate due più due... Se la vostra somma è uguale alla mia sarà molto bello...se sarà diversa...sarà ancora meglio...
"A me m'ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran. Non c'é una ragione. Perché proprio in quell'istante? Non si sa. Fran. Cos'é che succede a un chiodo per farlo decidere che non ne può più? C'ha un'anima, anche lui, poveretto? Prende delle decisioni? Ne ha discusso a lungo col quadro, erano incerti sul da farsi, ne parlavano tutte le sere, da anni, poi hanno deciso una data, un'ora, un minuto, un istante, è quello, fran. O lo sapevano già dall'inizio, i due, era già tutto combinato, guarda io mollo tutto tra sette anni, per me va bene, okay allora intesi per il 13 maggio, okay, verso le sei, facciamo sei meno un quarto, d'accordo, allora buonanotte, 'notte. Sette anni dopo, 13 maggio, sei meno un quarto, fran. Non si capisce.
È una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli un mattino, e non la ami più. Quando apri il giornale e leggi che è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui. Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio."
Buona immaginazione...
Oggi ...proprio oggi che ho deciso e (spero di riuscire nel mio intento) di cambiare il modo di affrontare le mie giornate, di diventare, anche se contro il mio io, un po' più egoista per crearmi uno scudo di protezione... questo post mi fa pensare che sono sulla via giusta! Un TAGLIO con i condizionamenti, con il tacere sempre per il quieto vivere e FRAN come da tempo pensato, ad una ipotetica scadenza BASTA! questo post pare messo lì ...come una firma....per accettazione =)
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